Rubriche e opinioni

No, cara Meleo, questo non è vandalismo, è resistenza

La ciclabile del tunnel di Santa Bibiana a Roma è al centro, da mesi (da anni) di un braccio  di ferro tra gli attivisti e il Comune. Dopo che il Comune di Roma capitale ha finalmente recepito l’input proveniente dal basso sulla necessità di realizzare una ciclabile verso San Lorenzo, anonimi attivisti hanno pensato di cancellare il pittogramma a forma di bicicletta rappresentato sul marciapiedi.

santa bibiana cancellata

Ieri l’assessore alla mobilità capitolino, Linda Meleo, ha pubblicato su Facebook una dichiarazione di condanna nei confronti di questo gesto di protesta.

L’assessore Meleo definisce come “vandali” chi ha cancellato il simbolo della pista ciclabile fermandosi quindi alla superficie del gesto compiuto senza però entrare nel merito. Sì, perché il regolamento viario di Roma Capitale parla chiaro: le piste ciclabili possono essere realizzate “su corsia riservata, ricavata sul marciapiede, ad unico o doppio senso di marcia, qualora l’ampiezza ne consenta la realizzazione senza pregiudizio per la circolazione dei pedoni“. E non serve essere laureati in urbanistica per rendersi conto che realizzare una ciclabile su un passaggio largo 80 cm delimitato da un lato da un muro e dall’altro da archetti in acciaio è un serio pregiudizio alla circolazione dei pedoni: cosa succederebbe, infatti, se in uno stesso tratto si dovessero incrociare un ciclista e il classico nonno con il passeggino?

Un nonno che sarebbe in contravvenzione perché non avrebbe rispettato il divieto di circolazione ai pedoni ma che difficilmente può essere fatto rispettare perché chi va a piedi non può zigzagare da un lato all’altro della strada solo per rispettare le fantasie viabilistiche di un tecnico comunale.

L’assessore dice che il “responsabile di questo blitz ha solo arrecato un danno ai ciclisti” e la cosa è indubbiamente vera, ma io, da ciclista e da editore di questa testata giornalistica, non posso che dirmi favorevole a qualunque iniziativa che penalizzi i ciclisti per tutelare i pedoni, perché la buona amministrazione della mobilità urbana è quella che pensa prima di tutto, non agli automobilisti o ai ciclisti, ma alle persone. È arrivato il momento di abbandonare quella concezione novecentesca della mobilità fatta sempre a spese del più debole. Perché la ciclabilità è cosa sacrosanta, ma solo se realizzata togliendo spazio alle automobili e mai, mai, mai ai pedoni.

ciclabile santa bibiana

Tolto spazio ai pedoni per far passare le biciclette

Qui, caro assessore, il tema non può essere solo quello del rispetto del bene comune e del decoro, ma del rispetto del patto sociale di civile convivenza tra tutti i cittadini che può esistere solamente nel momento in cui le regole di ingaggio sono giuste per tutti. Con questo intervento voi, Comune di Roma, siete venuti meno al vostro ruolo di garanti di questo patto sociale: avete creato una regola ingiusta e i cittadini, pennello e vernice nera alla mano, ve l’hanno fatto notare.

miracolo santa bibiana

Adesso, invece di piangere per la calata dei barbari sul tunnel di Santa Bibiana, imparate dagli errori commessi e vedete di rimediare: avete scoperto come non si fa una ciclabile in un tunnel, ma niente di grave, gli errori li fanno tutti. Adesso cercate di scoprire il modo giusto.  In fondo, anche Edison, prima di inventare la lampadina, ha dovuto effettuare circa un migliaio di tentativi falliti.

Per fortuna il vostro compito è molto più semplice di quello di Edison e, nel dubbio (e per evitare altre figuracce), chiedete a chi queste cose la sa fare e le ha già fatte.

P.S.

Il dizionario riporta la seguente definizione di “Vandalismo”: “Tendenza a distruggere e guastare, per perversione maniaca, o per grossolana ignoranza o insensibilità, o anche per un’inconsulta esibizione di forza e malintesa spregiudicatezza.”. Chi ha oscurato il pittogramma e il cartello di divieto di accesso ai pedoni non lo ha fatto per nessuna delle motivazioni sopra indicate. L’accusa di vandalismo, pertanto, non è corretta. Forse la parola “resistenza” sarebbe più adeguata, intesa come:

1. Azione tendente a impedire l’efficacia di un’azione contraria
2. Attitudine a contrastare efficacemente il prodursi di determinati effetti.

Commenti

  1. Avatar Marco Sparaco ha detto:

    Detto bene!!!
    Le cose o si fanno bene o è inutile farle!!!

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