Valencia è una città di poco meno di un milione di abitanti che fu fondata dai Romani proprio nel punto in cui il fiume Turia sfocia nel Mediterraneo su terre eccezionalmente fertili che permisero una rapida crescita della popolazione.
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Ma se da un lato il Turia fu l’elemento vivificatore della città, in molte occasioni fu anche un dispensatore di morte e distruzione, come nel 1957, quando un’alluvione causò un centinaio di morti e ingenti danni in tutta la città.
Il dominio delle tecniche ingegneristiche rese possibile la deviazione del corso del Turia per renderne innocue le piene e, a partire dagli anni ‘60, Valencia si trovò privata del fiume sulle cui sponde fu fondata la città. Avendo spostato il corso d’acqua, si pose la questione di cosa fare, invece, del letto del fiume che, all’improvviso, rese disponibile una superficie di 110 ettari sviluppati su oltre 9 km.
All’epoca, l’idea di Francisco Franco era quella di utilizzare lo spazio per realizzare un’autostrada a quattro corsie per senso di marcia che connettesse il porto di Valencia (il secondo più grande della Spagna) con Madrid, ma l’opposizione che salì da parte della cittadinanza fu particolarmente determinata, una cosa particolarmente insolita durante il periodo della dittatura. Nel 1973 nacque così il gruppo di azione civica ‘El llit del Túria és nostre i el volem verd’ (il letto del Turia è nostro e lo vogliamo verde).
La situazione subì un’impasse fino al 1979, quando un cambio di governo cittadino portò al potere una giunta che sosteneva apertamente il progetto di riforma verde e nel 1986 fu inaugurato quello che oggi è il più grande parco urbano di Spagna, un luogo per permettere ai valenciani di trascorrere il proprio tempo libero facendo sport o semplicemente riposando.
Nacquero in questo modo i “Giardini del Turia”, una sorta di omaggio della città di Valencia alla natura, idealmente delimitato a monte dal Bioparc (un giardino zoologico con oltre 3.500 animali su una superficie di 100.000 m2) e a valle, dal Oceanografic, il più grande acquario d’Europa.
In mezzo, si trovano campi da rugby, calcio, basket, softball e altre decine di discipline, così come zone attrezzate per la pratica dello skateboard e della bmx nonché gli esperimenti architettonici di Santiago Calatrava che danno forma alla Città delle Arti e delle Scienze.
Grazie ai Giardini del Turia oggi è possibile incontrare Valenzani fare sport e attività all’aria aperta a qualunque ora del giorno e della notte.
Questo gigantesco parco pubblico (con oltre 3 milioni di visitatori all’anno) è oggi diventato la prima attenzione turistica della città dove le famiglie amano recarsi per un pic-nic, una passeggiata o una pedalata lontano dal cemento e dal traffico automobilistico.
E mentre si visita la città, capita spesso di chiedersi come sarebbe stata Valencia se invece dei giardini avessero costruito davvero un’autostrada a quattro corsie. E soprattutto viene da chiedersi se, di fronte alla scelta tra posare un albero o dell’asfalto, non sia sempre meglio scegliere l’albero.
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LA SCELTA DEI GRANDI PARCHI E PISTE CICLABILI PORTERÀ PIÙ BUONA SALUTE AUMENTANDO LA SPIENSERATEZZA CHE OGNI CITTÀ HA BISOGNO GUADAGNANDO IN BUON UMORE CHE A SUA VOLTA PORTERÀ RISPARMIO ALLA SANITÀ. AUMENTERANNO LE FUCINE DI IDEE BRILLANTI A 360 GRADI. BUONA SALUTE A TUTTI. Cal….,,,,;