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Perché l’auto elettrica non è mobilità sostenibile

Domenica. Sole.
Famiglia.
Una città di mare infradiciata da due giorni di acquazzoni.
Il caffè è necessario per iniziare la giornata.
La radio passa una pubblicità che attira la mia attenzione.

Squillo di trombe “da oggi il modello X sarà solamente elettrico. Da oggi la mobilità sostenibile è realtà!!”

Brividi e silenzio in sala.

Ma come sarebbe che “da oggi la mobilità sostenibile è realtà”?

L’aggettivo “sostenibile” significa “che può essere sostenuto”, ma è sostenibile un continuo aumento della flotta auto nel paese con il più alto tasso di motorizzazione in Europa?


Crediti immagini: Incidenti Stradali e Parcheggio Selvaggio a Milano

La mobilità sostenibile non può essere ridotta a un elettrico da 90 cavalli.

Sostenibile non è cambiare il sistema di alimentazione dei motori.

Sostenibile è ridurre il traffico e restituire il tempo alle persone. Perché le strade devono essere pensate per tutti gli utenti della strada.

Oggi la grande sfida è decongestionare le nostre città dalla presenza troppa invasiva di auto che fagocitano lo spazio pubblico.

Marciapiedi, piazze, vicoli sono invasi da auto parcheggiate che vengono utilizzate solamente per un’ora al giorno.


La mobilità sostenibile non è la guerra all’auto o il solo perseguimento di un saldo ambientale positivo, seppure necessario.

La mobilità sostenibile è un’alternativa efficiente ed efficace al mezzo privato a motore dando strada alle persone.

Caro produttore di auto elettriche, la storia della mobilità sostenibile non ce la beviamo più.

Oggi, c’è una nuova generazione che non accetta la superficialità del trattare temi così importanti e determinanti per il futuro delle nostre città e dei nostri figli con un banale 90 cv elettrico.

Vogliamo spazio. Rivogliamo lo spazio che ci è stato tolto.

Commenti

  1. Avatar Paolo ha detto:

    Utopia di chi pensa che ogni cosa sia gratis. Signor Lazzari, le strade di cui vorrebbe appropriarsi, le piste ciclabili è più in generale tutto il sistema di viabilità é stato finanziato con i soldi degli automobilisti (bolli auto, imposte ed accise sui carburanti, posteggi a pagamento, accessi a pagamento nelle aree centrali Delle città, etc.) Quando tutti questi miliardi di euro di tasse verranno spostati a carico dei ciclisti, soli allora lei potrà portare avanti questa utopia post marxista su due ruote. Fino a quando sfrutterà infrastrutture pagate da altri, dovrà invece considerarsi iper soddisfatto e contento anche soltanto per il poter circolare in bici!

    1. Avatar Ciclista Sdraiato ha detto:

      “Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro della draisina. Tutte le potenze dei motori catalizzati e non si sono coalizzate in una sacra caccia alle streghe contro questo spettro […]”

      OMMIODDIO, È VERO! LA BICICLETTA PROPAGANDA IL COMUNISMO! :O
      Vado subito a comprare un’auto elettrica, così potrò dire a tutti con orgoglio di far girare l’economia e pagare le tasse, non come QUELLI LÀ CHE PEDALANO E NON SI SA BENE DOVE VANNO E COSA FANNO E NEMMENO MI RINGRAZIANO PER LA LIBERTÀ CHE DO LORO!

    2. Avatar LIttleWing ha detto:

      Nessuno vuole appropriarsi di un bel nulla: l’intero sistema di viabilità rientra nel cosìdetto “benecomune” e come tale va ripartito in maniera adeguata. Gli automobilisti non sono gli unici che “finanziano” per la manutenzione-costruzione della viabilità: milioni di persone che utilizzano i mezzi pubblici contribuiscono (eh si, anche loro “versano” indirettamente le accise sul carburante e pagano i costi di manutenzione dei veicoli pubblici) a “finanziare” il sistema di viabilità;
      milioni di cittadini (anche ciclisti e passeggiatori) versano ai comuni le imposte, che vengono utilizzate anche per strade e parcheggi (purtroppo progettati esclusivamente per automobili e motocicli).
      La mobilità sostenibile non si rivolge alla maggioranza, ma a tutti (e questa non è un utopia: basterebbe dare un’occhiata fuori dal proprio guscio nazionale per accorgersene).
      E poi Paolo se davvero il tuo ragionamento “finanziario” fosse fondato, visto lo stato attuale delle strade urbane ed extraurbane direi proprio che gli automobilisti non hanno sborsato ancora abbastanza…
      Invece pare che il transito continuo di ciclisti non causa danneggiamento del manto stradale, nè inquinamento atmosferico, nè voragini in prossimità dei parcheggi.
      Eppure anche loro contribuiscono a riparare i danni di una viabilità insostenibile e deregolamentata.

    3. Avatar Davide Bronzini ha detto:

      che pensiero basso ma basso proprio, complimenti tu sì che sei lungimirante

  2. Avatar Antono De Sena ha detto:

    Ecco un esempio di chi non vuol3 capire che l auto è solo dannosa alo uomo. Pedala che ti fa bene e forse la tua salute migliora un pochino Come fa una persona a dire parla tu per me che tristezza.

  3. Avatar PaoloZ ha detto:

    A leggere i due commenti qui sopra pare che anche i dinosauri leggano Bikeitalia! ?

  4. Avatar Hung ho ha detto:

    Guarda sciur Lazzari, io ci ho il risciò dei cinesi, lei corre io le dico dove voglio andare.
    Le metto anche un bel sistema di recupero del metano se vuole.

  5. Avatar Mirko ha detto:

    Davide Lazzari non dica cazzate se pedala lei per me Io mi prendo la bicicletta

    1. Avatar Ciclista Sdraiato ha detto:

      Salve, mi saprebbe dire se è qui che si svolgono le selezioni per i campionati nazionali di analfabetismo funzionale?

    2. Avatar marco de santis ha detto:

      Ottimo commento, intelligente, critico e costruttivo. Un vero esempio di alta creatività che dimostra fin nei minimi particolari quanto l’utente, il sagace Mirko, sia consapevole nell’uso e nel significato della parola libertà: partecipazione e responsabilità.

  6. Avatar severino ha detto:

    Gent.mo Sig. Lazzari,
    probabilmente Lei non ricorda il Sig. Henry Kissinger (ex Consigliere per la sicurezza nazionale
    e anche ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America) che divenne famoso anche per una teoria: “la teoria dei piccoli passi” (all’epoca applicata alla politica internazionale).
    La stessa teoria andrebbe applicata alla -rivoluzione della mobilità sostenibile-; Lei preferisce le città invase dalle auto a gasolio/benzina, con conseguente enorme inquinamento o un -piccolo passo-, certo non definitivo, dove a parità di veicoli circolanti l’aria sia più respirabile?
    Crogiolarsi nella utopica speranzosa idea di veder svuotate le città dalle auto dall’oggi al domani è mera chimera. Anche abbandonare l’auto per i lunghi spostamenti (vedasi le ferie) è ancora una speranza.
    Portiamo in cascina il fieno che si può raccogliere altrimenti corriamo il rischio di non avere ne il fieno e nemmeno la paglia.
    Buona giornata.

    1. Avatar Marco ha detto:

      Ottimo commento. Condivido appieno il suo pensiero.

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