Riceviamo dal nostro lettore Giuseppe Busco e volentieri pubblichiamo:
1) Giorno partenza: Treno regionale:
Bari-Foggia, delle 08:18 con arrivo a Foggia alle 09:57
Arrivato a Foggia, ho una coincidenza per Chieuti-Serracapriola tra 1 e ½, in questo tempo visito il centro storico di Foggia,
(Foggia è la sede della Fiera Internazionale dell’Agricoltura e della Zootecnia),
vado subito a visitare la sua cattedrale, La chiesa della Beata Maria Vergine Assunta in Cielo o chiesa della Santa Maria di Foggia, più comunemente chiamata cattedrale di Foggia, è stata costruita nel 1170 in forme romanico-pugliesi, con influenze pisane, soprattutto al primo ordine di archi ciechi decorati con losanghe, è stata danneggiata e successivamente restaurata in stile prettamente barocco dopo il terremoto del 1731. La cattedrale di Foggia è strettamente collegata al ritrovamento dell’Icona vetere, una tavola che rappresenta una rarissima Vergine Kyriotissa, la cui storia si fonda con quella della nascita della città. Secondo la tradizione l’immagine, avvolta da sette veli (da cui deriva il nome della Madonna dei Sette Veli), è stata ritrovata nel 1062 (altre fonti riportano il 1073) da un pastore, in un pantano, l’attuale piazza del Lago a Foggia.[2] Fu dichiarata Monumento Nazionale nel 1940[3].


Da visitare ci sarebbero gli ipogei, ma non posso per il tempo.
Faccio un giro nel centro storico, mi è piaciuto, davvero bello e ben tenuto
La Villa Comunale di Foggia, che da poco ha preso il nome di Parco Urbano Karol Wojtyla, in onore di Papa Giovanni Paolo II, è di sicuro uno dei posti più piacevoli da visitare della città. I diversi ettari di verde dei suoi giardini, che si estendono per circa un chilometro, ospitano statue delle personalità più significative del posto, giostre e giochi per bambini, chioschi, alcune fontane, e un piccolo boschetto alla fine del parco. In questo boschetto, su una piccola collinetta, si trova un tempietto neoclassico circolare, costruito verso la fine dell’800, intitolato e dedicato allo scienziato e medico foggiano Giuseppe Rosati. Sempre nei pressi del tempietto si può notare una storica locomotiva, monumento alla memoria del ferroviere, figura fondamentale nell’importante nodo ferroviario della Capitanata. Il Pronao della Villa fu disegnato dall’architetto Luigi Oberty. Il colonnato, formato da 28 colonne di ordine dorico,che fu danneggiato dai bombardamenti del 1943, è stato poi ricostruito, con un leggero arretramento, nel secondo dopoguerra. Nelle due nicchie laterali anticamente vi erano poste delle statue di sovrani borbonici, oggi risistemate nel teatro Umberto Giordano. Davvero il posto ideale se si vuol passare un pomeriggio rilassante e piacevole
Adesso è tempo di prendere il treno, non c’è più tempo.


• Arrivato a Chieuti Serracpriola, incontro l’amico Vito Giuliano
• Tentiamo di raggiungere Marina di Lesina, attraverso un sentiero in una pineta, ma era troppo sabbioso, decidiamo nostro malgrado, di fare la statale per un pezzo, per poi prendere un sentiero a bassa percorrenza di auto, fino a Lesina
(Situato nel Parco Nazionale del Gargano, tra il Tavoliere delle Puglie e il promontorio del Gargano, il Lago di Lesina è caratterizzato da un complesso di distese di acque libere e da formazioni tipiche delle lagune salmastrefrequentate da diverse specie di avifauna.
Lungo circa 22 chilometri e largo mediamente 2,4 chilometri, è il secondo lago dell’Italia meridionale per estensione.
L’Acquarotta e lo Schiapparo sono i due canali attraverso cui la laguna comunica con il Mare Adriatico, da cui la separa un cordone dunale lungo ben 16 chilometri, il Bosco Isola.
Il Lago di Lesina, inoltre, fa da scenografia ai giochi d’acqua dell’avifauna tra cui spiccano il cormorano, la garzetta, il falco di palude, il cavaliere d’Italia, il gabbiano roseo e il martin pescatore).


• Giunti a lesina siamo colpiti da un’insegna, “un ristorante sul lago, con area picnic” decidiamo di fare una sosta, capiamo subito che abbiamo fatto un ottima scelta, posto bellissimo, panorama mozzafiato, mangiamo un panino, alcune foto e ripartiamo;
• Nel nostro intento di effettuare il periplo del lago di lesina decidiamo di iniziare dal loto Nord, verifichiamo che il sentiero indicato è poco percorribbile, a causa della presenza di molto sabbia; non demordiamo, decidiamo allora di andare lunga la battigia, da Marina di Lesina a Torre Mileto, con la mia bici non è facile pedalare accanto al mare, ma con i consigli del mio amico (più esperto) prendo subito il ritmo e confidenza con la bici, inutile dire che è stato bellissimo, sulla nostra sinistra all’orizzonte si vedevano le isole Tremiti, ogni tanto comparivano delle coppie che passeggiavano tenendosi per mano, (scene molto romantiche, pensavo a mia moglie in quei momenti); mentre si pedalava sulla battigia ci troviamo davanti sua maestà Eden V una grossa imbarcazione, inabissatosi circa 20 anni fa e, lasciato li, oramai coperto di sabbia
• Dopo 20 Km di battigia decidiamo di tornare sul sentiero (scelta sfortunata) decidiamo di provare a fare l’ultimo tratto di sentiero, a un certo punto la sabbia diventa impraticabile e, procediamo a piedi (perdendo tanto tempo)
• Giunti a Torre mileto, occorre tornare a Lesina, dove abbiamo prenotato il B&B, perchè la mattina dobbiamo partire da questa postazione per effettuare il lato Sud del lago.
• Percorriamo la complnare del SS per arrivare prima, pedaliamo con il buio, alle 22:00 arriviamo al B&B, la prima cosa che facciamo è: chiedere di un posto dove mangiare, ci viene consigliato (ristorante bisboccia), la scena di quando entriamo nel ristorante è da film, la gente tutta vestita a matrimonio, mentre noi completamente zozzi di sabbia.


2) Giorno
• Al B&B la mattina facciamo amicizia con Rocco il proprietario, ci delizia con una ricca colazione, poi ci propone di fare in giro sul lago con la sua barca, (non voleva essere pagato, un suo regalo) prima diciamo di no,(perchè dovevamo pulire le bici, in quanto erano resi impraticabili dalla sabbia) ma poi accettiamo (e facciamo bene)
• Il giro in barca si rivela semplicemente: “fantastico”
• Al ritorno Rocco si fa in quattro per procurarsi una idropulitrice, con cui puliamo le nostre bici; nella mia vita non ho mai conosciuto un propietario di un hotel cosi bravo come Rocco, davvero una bravissima persona
• Salutiamo Rocco, promettendoci di rivederici, l’obiettivo di oggi è: la parte Sud del Lago di Lesina + la parte Nord del lago di Varano
Percorriamo la parte Sud, tutta su sentieri, per niente antropizzata, davvero bella, attraversiamo un’oasi, pedaliamo vicino ad una flora e fauna unici, bello un sentiero con ai lati delle ferule alte e belle e, che dire della spettacolare fauna: fenicotteri rosa, Sterna gambenere , il Gabbiano roseo, il Cavaliere d’Italia, la Garzetta, la Spatola, il Falco di palude, il Fraticello, il Mignattaio, l’Avocetta, il Beccapesci, il Mignattino, il Martin “uno spettacolo”


• Arrivati a Torre Mileto ci concediamo un meritito aperitivo, io prendo la mia solita Birra Heineken, visitiamo la torre, qui troviamo una coppia di ragazzi a girare un filmino prematrimoniale con foto, al fotografo viene subito in mente di fare alcuni scatti con le nostre bici, noi le concediamo volentieri, questi ragazzi avranno per sempre nella loro vita un piccolo ricordo di noi.
• È giunto il momento di percorrere il lato nord del lago di Varano, rispettiamo il sentiero previsto, subito davanti a noi uno spettacolo unico, un lago bellissimo, reso ancora più bello dalla luce del tramonto, con dietro le montagne, separato dal mare da una striscia di strada
• All’inizio il percorso è asfaltato, non ci sono auto, però è molto antropizzato, per una buona metà, poi diventa più selvaggio e sterrato, però a noi piace di più, perchè la natura si rivela al suo stato puro
• Mentre si pedalava avevamo prenotato un hotel a Carpino, però giunti a Lido del Sole, tetiamo invano di trovare un B&B, anche perchè stava diventando buio, alla fine ci arrendiamo, siamo costretti ad arrivare a Carpino, pedalando su buona parte su sterrato e al buio, (anche questo ha il suo fascino), durante questo percorso passiamo davanti al santuario “ chiesa dell’Annunziata ed il SS Crocifisso di Varano” abbastanza illuminato, da farci capire subito che fosse un bel posto, ci promettiamo di ritornare la mattina con la luce, alle 21:40 arriviamo in Hotel, anche questa volta con il buio
• Per fortuna l’hotel è anche pizzeria, il titolare Matteo ci delizia subito con una bella pizza, io ho preso la Valtellina, e la mia solita heiniken, stavamo seduti accanto a un camino, molto bello il posto, concludo la cena con un gelato al tartufo
• Si va a nanna, il giorno seguente per me sarà il terzo e ultimo e abbiamo ancora molto da visitare


3) Giorno:
• Subito l’amarezza del risveglio, piove, facciamo colazione, ci rendiamo subito conto che dobbiamo aspettare il cessare della pioggia, ma non buttiamo via il nostro tempo, chiediamo in prestito un ombrello a Matteo (il titolare dell’hotel), e visitiamo Carpino e il suo centro storico, era comunque nei nostri programmi, intorno alle 11:00 la pioggia cessa, riprendiamo subito il nostro tour in bici.
Andiamo a visitare: la chiesa dell’Annunziata ed il SS Crocifisso di Varano, nel comune di Ischitella, (appartiene all’arcidocesi di Manfredonia-Vieste), posto bellissimo, dal panorama mozzafiato, il crocifisso una statua lignea policroma del 1300, venerata da secoli dagli abitanti di Ischitella e dei comuni limitrofi.
• Percorriamo un tratto del lato sud del lago di Varano, per poi salire a Cagnano Varano.
• Percorso in salita, però pedalabile.
• Arrivati a Cagnano, ci informiamo sull’orario dei Pullman per Foggia, scagliamo come orario le 16:30 (poi si rivelerà inesatto), per poi fare sosta a un bar, per comprarci un panino e un dolce.
• Si va a visitare la Grotta di San Michele, Grotta di origine carsica che vanta frequentazioni risalenti al Paleolitico in questa grotta, secondo la leggenda, apparve San Michele Arcangelo a cui è dedicato l’altare maggiore posto in fondo alla grotta. È per questo motivo che si fa collegare la consacrazione della grotta la periodo del culto micaelico nel Gargano, ma l’iconografia di molti affreschi dimostrerebbe la sua consacrazione già in epoca paleocristianaI particolari contenitori che raccolgono l’acqua che gocciola dal soffitto e gli altari minori sono dedicati a vari santi tra cui Santa Lucia, San Raffaele e la Santissima Annunziata; Secondo la tradizione venne visitata sia da San Francesco che da San Pio. In omaggio al santo di Pietrelcina è stata impressa nella roccia calcarea la sua immagine.
• Ne valsa la pena, posto stupendo, percorriamo il periplo panoramico.
• Torniamo a Cagnano per prendere il Pullman delle 16:30, scopriamo subito che non c’è nessun pullman a quest’ora, il prossimo alle 17:50, anche questa volta non demordiamo, si va a visitare il centro storico di Cagnano, dopo aver divorato un panino e gelato.
• Il centro storico è uno dei meglio conservati in Italia, devo dire che è vero.
o L’Arco di San Michele è una delle 5 porte d’ingresso al Centro Storico “Lu Caut” di Cagnano Varano. Situata sul versante occidentale dell’asse urbano, è posta ai lati del Palazzo Baronale. La sua costruzione è anteriore all’anno mille. Con le invasioni barbariche, si è avuta generalmente una spinta insediativi verso luoghi poco accessibili e sorge l’esigenza di costruire città fortificate, provviste di porte che si chiudevano e si aprivano per conferire maggiore sicurezza all’abitato. Caratteristica di questa porta d’ingresso è la presenza di un’edicola dedicata all’Arcangelo Michele.
A questo punto per me è giunto il momento di tornare a casa, il giorno dopo si torna a lavorare, ma con un bagaglio culturale in più dentro di me.
Salgo sul Pullman, dopo aver caricato la mia bici nel portabagaglio, si va fino a San Severo, poi treno “ferrovie garganiche” fino a Foggia, quindi treno regionale fino a Bari, dove troverò la mia cara moglie ad aspettarmi.


Infatti la passerella è riservata ai pedoni e percorrendola in bici si puo’ anche cadere in acqua. Pessima pubblicità ai futuri ciclisti interessati ai laghi.
Vergognatevi non dovevate andare sulla passerella nel lago di lesina con la bici.