Ultracycling Dolomitica 2018: ecco come è andata

Ultracycling Dolomitica 2018: ecco come è andata

Si è conclusa D+ Ultracycling Dolomitica 2018, la cronometro più impegnativa del mondo, di cui Bikeitalia è official media partner.
Una corsa meravigliosa, che rientra nel campionato italiano e nella coppa del mondo di Ultracycling. Numeri impressionanti per questa gara 675 Km oltre 16.000 mt di dislivello positivo.

La corsa giunta alla sua quinta edizione è qualificazione per la Race across America (RAAM) una dei pochi cancelli di ingresso al grande sogno americano. Ma lei, “la Dolomitica” comincia ad essere il sogno europeo. Atleti provenienti da Italia, Repubblica Ceca, Svizzera, Austria,Germania, Brasile. a dimostrare una passione smisurata per il ciclismo delle grandi imprese ed allo stesso tempo la passione per un percorso straordinario.

Dopo il passo La Crosetta, che ha condotto gli atleti sull’ altopiano del Cansiglio, le ruote si sono impennate sul passo San Boldo, meravigliosa opera di ingegneria di 100 anni fa, e poi Monte Grappa, la salita di Col Perer/Cima Campo, il Passo Manghen, il passo Valles, il Passo Duran, Forcella Staulnza, Passo Fedaia (la Marmolada) da sempre l’ ago della Bilancia della Dolomitica, Il Sella, Il Gardena, Il Passo Valparola, Il Passo Giau, La Forcella Cibiana, Il passo Sant’ Osvaldo (diga del Vajont) Il Piancavallo.

La corsa ha visto la Vittoria di Mattia de Marchi, in 30 ore e 26 ‘ al secondo posto, il grande Eduard Fuchs, e al terzo posto Andrea Bartemucci, seguiti da Emanuel Schinnerl, Nico Mausch, Gabrio Santin, Enrico Scudeler e Luca Viol, alla sua 5° partecipazione.


Tra le donne Daniela Genovesi dal Brasile 3 volte campionessa del mondo ha trionfato in 40 ore, tallonata dalla dama celeste, Valentina Tanzi, atleta che dimostra tenacia e determinazione, e della quale sentiremo parlare a lungo.
Gli Over 50 hanno impressionato, con lo svizzero Jean Marc Besson primo classificato davanti a Martin Bergmeister, (trad. il maestro della Montagna) ed un crescente Edoardo D’ Orsogna, davanti al mitico Michi Hange.
Tra i self supported, Daniel Polman ha martellato un ritmo impressionante, arrivando in 35h e 38’, seguito da Mauro Casanova e da Ivano Incensi, che allo start si qui si giocava tutto, l’ arrivo qui avrebbe deciso se continuare o meno la sua carriera da ultracyclist.

Il team Sarah Cinquini e Iryna Bukhanska, arriva al gradino più alto del podio della categoria team 2, davanti al team Denis Antoniol/Massimo Morandin

Il team 4 Eagles invece ( Mario Ulian, Rudy Fattorel, Simone Perin e Andrea Tommasella, si è divertito da impazzire. I 4 amici accompagnati da una crew tostissima hanno raggiunto l’ obiettivo in 31 ore, gettando le basi di una storia che potrebbe continuare per anni.

Roberto Picco, creatore ed organizzatore della corsa dichiara:

“La Dolomitica sta crescendo, e soprattutto cresce il suo spirito. La corsa non vede allo start nemici agguerriti, o agonismo sfrenato, ma compagni di avventura. Qui regnano il fairplay e il rispetto delle regole, perchè la gara c’è, ma anche la sfida contro se stessi, e li è inutile barare. Il momento più bello? Vedere gli atleti, gli amici, saltare tutti insieme sul palco in un abbraccio collettivo, durante le premiazioni. Tutto questo mi ha fatto capire che siamo sulla strada giusta nella creazione di un movimento di sportivi umani gli ultraciclisti. Umani si, ma dal cuore sovraumano.”

Sarmede, il paesino ai piedi delle Prealpi Venete ha dato il via ad un nuovo corso della Dolomitica. Il paese infatti, riconosciuto come “il paese delle fiabe” non poteva non accogliere le storie degli eroi che hanno concluso questa impresa.

La corsa, dedicata alla memoria di Vito Favero, originario proprio di Sarmede, vesti inaspettatamente la maglia gialla al tour de France per 6 gg arrivando secondo nella classifica generale. Questo è lo nello spirito della Dolomitica, come accadde a Vito Favero in quel tour, anche alla Dolomitica l’ impossibile diventa realtà.

 

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