Una petizione su Change.org chiede ai decisori politici italiani, europei e mondiali di promuovere l’adozione di un dispositivo elettronico per limitare automaticamente la velocità su tutti i veicoli a motore e salvare vite sulle strade: l’iniziativa a favore di ISA (Intelligent Speed Adaptation) è stata presentata in conferenza stampa alla Camera dei Deputati dal gruppo promotore rappresentato tra gli altri da Giuseppe Guccione della Fondazione “Luigi Guccione Onlus”, Alfredo Giordani della Rete “Vivinstrada” e Marco Scarponi della Fondazione Michele Scarponi. Una battaglia per la sicurezza stradale che anche Bikeitalia appoggia e rilancia.
Questo dispositivo esiste da tempo e si chiama ISA (Intelligent Speed Adaptation): esso è stato a più riprese e positivamente valutato in diversi studi e ricerche internazionali, ma la sua introduzione, per quanto sempre raccomandata, si è scontrata sino a oggi con una mai esplicitata e motivata ma evidentemente ben efficace opposizione (in primis da parte dei costruttori di automobili, ndr). Anche l’ETSC (European Transport Safety Council) lo promuove come una soluzione importante per ridurre la mortalità e la lesività degli scontri stradali. La Campagna per l’introduzione del dispositivo ISA è veicolata in tutti i Paesi dell’Unione Europea e fatta conoscere al resto del mondo perché possano svilupparla in tutti i Paesi aderenti all’ONU.
Conferenza stampa – Prima parte
Conferenza stampa – Seconda parte
I destinatari della petizione sono: Il Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Giuseppe Conte, la Presidente del Senato della Repubblica Italiana, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, il Presidente della Commissione Europea, Jean Claude Junker, il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Manuel de Oliveira Guterres, il Direttore Generale Dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. Intanto alla conferenza stampa era presente il deputato del Movimento Cinque Stelle – e vicepresidente della Commissione Trasporti – Diego De Lorenzis.
Questa petizione per l’adozione di ISA riprende i contenuti dell’appello “Un filo di sicurezza” redatto da Alfredo Drufuca e lanciato il primo gennaio 2015 da un gruppo di esperti del settore del traffico e della mobilità, professionisti, ambientalisti e docenti universitari, per contrastare l’incidentalità grave sulle strade. Per questo 12 organizzazioni per la sicurezza stradale e la tutela degli utenti vulnerabili promuovono oggi questa iniziativa che si configura come una battaglia di civiltà per rendere gli spazi pubblici più sicuri per tutti.
Come ben sappiamo, purtroppo, il 95% degli incidenti è dovuto a cause imputabili ai conducenti e la velocità eccessiva è la causa principale di quelli che comportano gli esiti più gravi: ISA rispetta e fa rispettare il Codice della Strada ed è uno strumento tecnologico che può essere montato entro pochi mesi su tutti i veicoli vecchi e nuovi. È necessario limitare la velocità che è l’unico elemento che determina la gravità e la lesività delle collisioni stradali (effetto quadratico della velocità).
I numeri della violenza e della strage stradale sono quelli di una guerra: nel 2017 in Italia ci sono stati 3.383 morti e 17.000 feriti gravi; in Europa 25.300 morti e 135.000 feriti gravi e nel mondo 1.350.000 morti. Un-milione-e-trecentocinquantamila. I dati ACI-ISTAT mettono nero su bianco che non sono solo le utenze vulnerabili (pedoni, ciclisti, disabili, bambini, anziani) a pagare un prezzo altissimo a causa di un sistema di mobilità vecchio, violento e costoso, ma a farne le spese sono anche gli stessi automobilisti e motociclisti: nel nostro Paese, nel 2017, oltre a 43 bambini uccisi, 600 pedoni e 274 ciclisti, sono rimasti vittime di schianti stradali ben 1.464 automobilisti e 735 motociclisti.
Grazie all’adozione di questa tecnologia, che connette i sistemi di navigazione satellitare e l’apparato elettronico di controllo del motore (ormai installati su tutti i nuovi veicoli), sarebbe possibile ridurre drasticamente questo sanguinoso tributo di vite immolate sull’altare della velocità, facendo in modo che l’automobile rispetti automaticamente i limiti in velocità in vigore sulle strade.
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