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Stazione Termini, in arrivo 60 posti per parcheggiare la bici

La protesta sonora dei cicloattivisti di sabato scorso alla Stazione Termini non è passata inosservata: il flash mob “Maledetta Rastrelliera” ha accelerato l’iter per realizzare gli stalli per le bici nei pressi dello snodo ferroviario più importante d’Italia, che al momento ne è ancora sprovvisto. Martedì 12 marzo alle ore 11 in Piazza dei Cinquecento, di fronte all’ingresso principale e a pochi passi dai parapedonali da dove erano state rimosse le biciclette, si è tenuto un sopralluogo tecnico con rappresentanti di Grandi Stazioni, Dipartimento Mobilità, Roma Servizi per la Mobilità, Sovrintendenza e Vigili urbani per individuare gli spazi idonei da destinare al parcheggio-bici. Un sopralluogo riservato agli addetti ai lavori che Bikeitalia è in grado di documentare.

I tecnici si sono incontrati vicino al chiosco dell’infopoint posizionato sul lato sinistro guardando l’ingresso principale della Stazione Termini: dal confronto, durato circa un’ora, è emersa la necessità di “tamponare” la mancanza assoluta di parcheggi destinati alle bici con almeno 60 posti per iniziare. Su questo si sono mostrati tutti d’accordo, ma si sono registrate anche alcune divergenze di vedute per quanto riguarda l’area di installazione e la tipologia di rastrelliere.

In particolare Grandi Stazioni, proprietaria dell’area, ha espresso la volontà di posizionare i posti-bici nei pressi dell’uscita della metropolitana (a circa 100 metri dall’ingresso principale della Stazione, ndr) mentre invece per la rappresentante della Sovrintendenza la questione era squisitamente estetica e non ha mancato di sottolineare come la tipologia di rastrelliera ad arco proposta da Roma Servizi per la Mobilità fosse a suo avviso “di una bruttezza inenarrabile”.

Al di là dei pareri personali, trovo davvero surreale che in un contesto come quello dell’enorme piazzale della Stazione Termini con la maggior parte dello spazio destinato ai motori – parcheggio bus, taxi e auto – pochi elementi di ghisa alti 80 centimetri possano turbare l’equilibrio estetico del luogo. Senza contare che, per le misure di sicurezza antiterrorismo, i cestini dei rifiuti in ghisa sono stati sostituiti già da tempo con “reggi-busta” che di bello non hanno niente e visivamente sono molto più impattanti di un elemento di arredo urbano come una rastrelliera.

Peraltro al momento, oltre agli stalli dove poter legare in sicurezza la propria bici, mancano anche marciapiedi adeguati per attraversare l’area dei capolinea degli autobus:

I tecnici di Roma Servizi per la Mobilità hanno effettuato alcune misurazioni per calcolare gli ingombri necessari per ciascun elemento da installare (circa 15 metri quadrati ogni 10 posti-bici, ndr) e hanno ribadito l’importanza di collocare i parcheggi per le bici quanto più vicino possibile all’ingresso principale e in altri punti ben illuminati e percepiti come sicuri dagli utenti.

Per questo, oltre all’area vicino all’infopoint che dovrebbe ospitare 20 posti bici, è stato individuato anche un tratto tra due alberi sotto un lampione accanto all’uscita della metropolitana che ne ospiterà altri 40. Dunque 60 posti bici per cominciare: non “scolapiatti”, ma stalli dove poter legare sia le ruote che il telaio. Intanto proprio ieri, a poche ore dal sopralluogo, il consigliere capitolino Pietro Calabrese è intervenuto in Assemblea per perorare la causa della Velostazione Termini: un progetto che prevede 200 posti bici coperti e custoditi (dalle 8 alle 20) per favorire l’intermodalità.

Nei progetti dell’amministrazione capitolina è già prevista la realizzazione di 59 hub modali dislocati nelle varie stazioni treno/metro della città per complessivi 3.000 posti bici. Intanto alla Stazione Termini stanno per arrivare i primi 60 posti-bici: si tratta di una misura-tampone che non risolverà il problema ma che, almeno, darà il via a un nuovo corso che vede la bicicletta sempre più al centro. Dal canto suo Grandi Stazioni deve farsi carico di garantire a chi prende il treno un posto sicuro dove poter legare la propria bici, possibilmente vicino all’ingresso principale, perché altrimenti l’intermodalità resta ferma al palo: sempre che se ne trovi uno dove legarla.

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