Le auto a guida autonoma stanno ormai diventando realtà in tutto il mondo, resta però l’incognita su quale sarà l’effetto della loro presenza nelle nostre città, in particolare quale sarà l’incidenza sul traffico cittadino.
Aiuteranno le città a liberarsi dalla morsa della congestione stradale o viceversa, saranno un’ulteriore causa di traffico?
Secondo uno studio del Professor Adam Millard-Ball dell’università della California la diffusione delle auto a guida autonoma sarà causa di ulteriore congestione stradale, andando a peggiorare il traffico cittadino. Il fatto che l’auto sia guidata da un computer e non da una persona in carne e ossa non significa che questa occupi meno spazio di un’auto tradizionale, pertanto avere automobili che circolano in città alla ricerca di passeggeri da trasportare potrebbe aggravare ulteriormente le condizioni delle strade.
Già i dati attuali sulla crescente diffusione di Uber e Lyft nelle città americane dimostrano un aumento del traffico e un peggioramento del trasporto pubblico legato al rallentamento della velocità commerciale. Uber e Lyft sono due servizi che continueranno a crescere in termini di utilizzatori, anche grazie alla riduzione del prezzo delle corse dovuto alla diminuzione dei costi di servizio legati all’assenza del guidatore, andando così ad appesantire ulteriormente il traffico cittadino.
Oltre all’aumento del numero di auto in circolazione è opportuno pensare anche a dove finiranno tutti questi veicoli quando non serviranno o quando dovranno ricaricare le batterie: se ne torneranno al deposito? Resteranno parcheggiati in strada o continueranno a circolare per la città ininterrottamente? Quest’ultima ipotesi sembra la più attendibile, ciò significa che tutte queste auto non pagheranno il costo del parcheggio e tanto meno i costi di realizzazione di un deposito.
A oggi non sappiamo come funzionerà il possesso di auto a guida autonoma in termini di legge (assicurazione, bollo, tassa di proprietà ecc) possiamo però iniziare a pensare a delle soluzioni di congestion pricing per evitare che i centri urbani vengano ulteriormente invasi dalle auto.
Già oggi diverse città nel mondo hanno sistemi che permettono a certe categorie di utenti di accedere a determinate aree del centro urbano previo il pagamento di una tariffa (è il caso di Londra, Singapore, Stoccolma e Milano con Area C). Anche New York ha ormai approvato la realizzazione di una congestion charge a partire dal 2021 che secondo le stime permetterà di far incassare alla città 1 miliardo di dollari l’anno da reinvestire nel trasporto pubblico.
Con l’arrivo delle auto a guida autonoma e della rete 5G sarà possibile monitorare le condizioni di traffico in tempo reale, pertanto le auto potrebbero scegliere se accedere alle aree di congestion charge e quindi pagare una tariffa per la congestione creata o se optare per percorsi alternativi. La tariffa di accesso potrebbe inoltre variare all’aumentare del traffico, rendendo meno competitivo l’utilizzo dell’auto rispetto al trasporto pubblico.
Quello che è certo è che in futuro vedremo nascere sempre più congestion charge, anche per sopperire economicamente ai mancati introiti dei parcheggi inutilizzati, fondi che serviranno a finanziare e mantenere il trasporto pubblico, ammesso che questo non venga cannibalizzato definitivamente dalle auto senza guidatore.
Il futuro delle nostre città è in mano ai decisori politici che dovranno governare il fenomeno, accertiamoci dunque che l’arrivo delle auto a guida autonoma serva a migliorare le condizioni delle nostre strade e contribuisca al difficile compito di togliere spazio alle auto per restituirlo alle persone.
Le auto a guida autonoma un aiuto lo dovrebbero dare. Quale? La sicurezza! Questi vicoli sono progettati per rispettare tutte le regole dettate dal codice della strada, ergo le zone a 30 km/h saranno più sicure per noi ciclopedoni.
Se poi incrementeranno o meno il numero delle auto… il futuro non è ancora scritto.