Quando una città è invasa dal traffico e soffocata dallo smog si cercano soluzioni per rendere più vivibili le strade, eliminando la doppia fila e restituendo spazio pubblico alla collettività, fruibile dalle persone del quartiere per attività di socializzazione, svago e relax.
Lo dimostra la recente installazione Living Dots, ideata dagli architetti Valentina Costa e Piero Ventura per l’Associazione Salvaiciclisti Roma nell’ambito dell’iniziativa Via Libera, che ha ridisegnato gli spazi della carreggiata di Via Tiburtina creando isole di socialità al posto dei parcheggi nella giornata di domenica 16 giugno 2019, in occasione della ciclopedonalizzazione della strada. Un’operazione di urbanismo tattico che, si spera, porterà i suoi frutti.
Il metodo Dondé ha fatto scuola nella Capitale: Living Dots è infatti ispirato ai lavori dell’architetto e urbanista Matteo Dondé, direttore scientifico di Bikenomist, che ha ideato e realizzato a Milano soluzioni innovative di Zone 30 a Corvetto e a NoLo con l’operazione TréntaMi. Un processo di rigenerazione urbana condiviso con gli abitanti del quartiere: riunioni preparatorie per presentare il progetto ai cittadini; tavoli tecnici per illustrare nel dettaglio le trasformazioni da realizzare e accogliere suggerimenti; infine disegno dell’intervento su strada e installazione degli elementi necessari a creare nuovi spazi per le persone.
La gestazione dei Living Dots a Roma è stata laboriosa, soprattutto a causa di una serie di lungaggini burocratiche. Fortunatamente a tre giorni dall’evento è finalmente arrivato il tanto atteso divieto di sosta con zona rimozione per le auto parcheggiate nel tratto interessato e così è stato possibile realizzare la sperimentazione di urbanismo tattico con la creazione di quattro aree dedicate: un angolo relax/lettura con un divano, poltrone tavolino e libri a disposizione; una piccola spiaggia per bambini con una minipiscina, sabbia e un ombrellone; una zona ciclofficina per poter riparare la propria bici; un’area pic-nic dove i partecipanti hanno preparato e consumato insieme il pranzo, grazie ai tavoli e alle panche messi a disposizione dai Comitati di Quartiere di San Lorenzo.
Nel corso della giornata, nei pressi dei Living Dots di Via Tiburtina, in Via dei Peligni è stato realizzato un murale a tema bici sulla facciata di una scuola: lo ha dipinto Simone Ferrarini con il Collettivo FX. Sandro Calmanti, vicepresidente dell’Associazione Salvaiciclisti Roma e referente del progetto, ha spiegato a Bikeitalia il senso dell’opera:
La risposta positiva del quartiere ai Living Dots l’ho potuta constatare di persona, stando sul posto per quasi tutto il tempo dell’installazione: i bambini del quartiere sono tornati a giocare in strada, i residenti hanno visto riempirsi di colori e persone gli spazi che ogni giorno sono aree di parcheggio ricettacolo di doppia fila e pericoli. Le strisce pedonali – piuttosto sbiadite – sono state trasformate in 3D con i gessetti colorati ed è stato realizzato anche un percorso a piedi e in bici per i più piccoli, per insegnare loro i principali segnali stradali.
Questa realizzazione sperimentale di Living Dots lascia ben sperare: se si rendessero effettive e permanenti le soluzioni proposte, trasformando il primo tratto di Via Tiburtina in un senso unico a scendere verso il Verano ed eliminando il traffico di attraversamento, San Lorenzo potrebbe migliorare notevolmente la vivibilità della strada principale del quartiere. Le potenzialità di questo progetto di rigenerazione urbana, ancorché disegnate coi gessetti, sono alte: il Municipio e il Campidoglio daranno seguito a questa sperimentazione trasformando la strada all’insegna dei Living Dots? È ancora presto per parlarne, una prima risposta di potrà avere il 15 settembre 2019 con la prossima edizione di Via Libera: l’urbanismo tattico ha suggerito il modo per la trasformazione, la volontà politica di realizzarla ci sarà?
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