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Torino: nuove ciclabili, vecchie polemiche

Riceviamo dalla Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico di Torino e volentieri pubblichiamo:

Le piste ciclabili sono per tutti: basta polemiche e faziosità

La Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico di Torino in risposta alle polemiche sulle nuove infrastrutture in costruzione in città

Gli interventi realizzati a favore di una mobilità ciclistica dalle precedenti giunte e da quella attuale, pur con specifiche criticità, sono andati e stanno andando nella direzione di garantire una maggiore sicurezza di tutti gli utenti della strada.

È dimostrato che un aumento del numero di persone che si spostano a piedi e in bici corrisponde a una diminuzione delle collisioni tra auto e persone proporzionalmente più grande, poiché si genera naturalmente un effetto calmante sul traffico. L’effetto è noto come “Safety in numbers – sicurezza nei numeri”.

A questo si affianca il vantaggio di una riduzione dell’inquinamento atmosferico, altro effetto che ha ricadute positive per ogni cittadino.

Purtroppo questi dati scientifici, ben noti agli esperti che progettano le modifiche alla viabilità, non sempre vengono comunicati in modo efficace all’intera cittadinanza. Lo stesso vale per gli studi che dimostrano gli effetti positivi per il commercio se il traffico è meno caotico.

Capita allora che il dibattito finisca per essere portato avanti in modo inefficace, inseguendo le opinioni personali di singoli individui.

Le associazioni che da anni lavorano per una città più a misura di persona, e che ora sono radunate e rappresentate dalla Consulta della Mobilità Ciclistica e della Moderazione del Traffico, che ricordiamo essere un organo ufficiale del Consiglio Comunale con funzione consultiva sui progetti proposti dall’Amministrazione e propositiva, ritengono che un tema così importante e ampio come quello della sicurezza stradale non dovrebbe essere analizzato con una narrazione che dà voce a piccoli gruppi di cittadini, poiché il rischio è di promuovere solo idee faziose che fomentano inutile odio e non rappresentano chi la bici la usa ogni giorno, e di non dare invece spazio a esperti e professionisti che saprebbero spiegare i benefici e le ricadute positive che quelle infrastrutture avranno per tutta la collettività.

Chiediamo che l’argomento venga affrontato, politicamente e mediaticamente, guardando a tutta la comunità, investendo sempre più risorse per ridare lo spazio urbano, oggi dominato dall’automobile, alle persone.

La Consulta della mobilità ciclistica e della moderazione del traffico di Torino

Commenti

  1. Avatar Paolo ha detto:

    Ho aspettato qualche giorno a commentare, perchè volevo vedere di persona le nuove piste ciclabili.
    Sicuramente la creazione di nuovi spazi per i ciclisti è da apprezzare e valutare positivamente, ma le piste ciclabili di via Nizza e di corso Lecce hanno secondo me dei problemi strutturali che ne penalizzano fortemente l’uso. In particolare, l’aver ricavato la pista ciclabile fra il marciapiede e i parcheggi comporta che il passeggero dell’auto parcheggiata apre la porta e scende dall’auto occupando la pista ciclabile, senza avere spazio sufficiente. L’assenza di separazioni fisiche fra il parcheggio e la pista fa sì che si possa parcheggiare l’auto di traverso in uno spazio piccolo, occupando la pista ciclabile. Infine, la pista ciclabile accanto ai dehor dei bar sembra fatta apposta per essere occupata da automobilisti che “mi fermo solo due minuti, vado via subito” ed entrano nel bar.
    Insomma, spero che non sia una risposta inadeguata ad un bisogno reale, quella di creare spazi sicuri per i ciclisti.

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