Incredibile, ma vero: a Torino fioccano multe da migliaia di euro per chi circola in monopattino. Sono rispettivamente di 6.400 e 1.079 euro le somme che due persone multate dovranno pagare solo per aver utilizzato il loro monopattino elettrico. Negli ultimi giorni sono scattate infatti le prime multe per chi circola per le strade del capoluogo piemontese con questi mezzi, ormai molto diffusi nei centri italiani, utili soprattutto ad effettuare il percorso dell’ultimo miglio o a muoversi in città rinunciando all’auto privata.
Il Codice della Strada italiano però, datato ormai 1992, ancora non prevede la possibilità per questi mezzi di circolare liberamente. Infatti, nell’ultimo aggiornamento al CdS effettuato dall’ex-ministro Toninelli si prevede solo la possibilità per i comuni di effettuare delle sperimentazioni, con tutti i limiti che questo comporta.
Sperimentare l’uso di un mezzo significa che questo può essere utilizzato solo in particolari aree della città, definite da cartelli e da regole specifiche, in modo che i tecnici comunali del comune ospitante possano valutare i risultati della novità introdotta e comunicarli al Ministero. Il Comune di Torino attraverso una circolare dell’assessore Maria Lapietra ha aderito all’iniziativa del Ministero e solo a breve inizierà a installare i cartelli con cui finalmente i monopattini potranno circolare sulla piste ciclabili e nelle aree 30.
Se quindi da una parte il Comune di Torino è in ritardo nella messa in pratica della sperimentazione (ma pur sempre in anticipo rispetto a molte altre città italiane dove non aderendo alla sperimentazione di fatto i monopattini non potrebbero circolare) dall’altra sembra che la Polizia Municipale si sia accorta da un giorno all’altro dell’esistenza dei monopattini elettrici e abbia iniziato una crociata contro dei mezzi che oltre ad occupare poco spazio sono anche ecologici.
Quello che infatti non si riesce a capire è questo accanimento da parte della Polizia Municipale verso dei mezzi che se utilizzati opportunamente possono contribuire a ridurre le auto in circolazione e a migliorare la qualità dell’aria. Proprio su quest’ultimo punto si gioca l’equilibrio del caos generato dalle multe assurde e vessatorie che hanno colpito i cittadini di Torino.
Il capoluogo piemontese vanta il triste primato tra le città europee più inquinate d’Europa per NO2, con oltre 50 giorni di sforamento dei limiti imposti dall’Unione Europea, possibile che a farne le spese siano persone che scelgono di muoversi in modo alternativo all’auto? La Polizia Municipale potrebbe forse concentrarsi in primis su chi non non rispetta le normative anti-inquinamento, su chi ogni giorno blocca il trasporto pubblico perché parcheggia male l’auto o chi si ferma col SUV sulla pista ciclabile “solo due minuti” per comprare le sigarette.
Far respirare aria più pulita ai torinesi dovrebbe essere l’obiettivo unitario di Comune, Polizia e Regione, per questo dovrebbero tutti lavorare nella stessa direzione, che evidentemente non può essere quella di multare i monopattini.
Per evitare che il problema dell’inquinamento continui a persistere senza alcun miglioramento il comitato di cittadini “Torino Respira” ha deciso di fare ricorso al TAR per chiedere l’annullamento degli atti che istituiscono ulteriori deroghe ai blocchi del traffico e che coinvolgerebbero oltre 400 mila cittadini.
In conclusione, anche Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente, interpellato sulle vicende torinesi si è espresso a favore sulla diffusione di questi mezzi per spostarsi a emissioni zero. Sostenendo che sia proprio quello di cui abbiamo bisogno per offrire un’alternativa alle auto. Pertanto da Legambiente arriva la richiesta al governo di rivedere le regole per la circolazione dei monopattini elettrici e di equipararli alle biciclette.
Io invece sono d’accordo con le multe, ma fatemi spiegare.
Anche se poco regolamentati i velocipedi hanno delle regola precise di transito e anche questi mezzi devono rispettarli. Inoltre trovo assolutamente ingiusto che io con la ebike sono fermo a 25km/h e senza acceleratore per essere nel legale e loro possono passare ovunque e su marciapiedi a velocità non regolamentate (se non sbaglio dovrebbe essere fermo a 6km/h per essere legale).
Quindi OK all’uso di questi mezzi ma non esiste che io che pedalo (e quindi indirettamente mi tengo in salute riducendo potenzialmente la spesa sanitaria di uno Stato) e questi schiacciando un tasto posso circolare senza limiti facendo slalom tra pedoni.
mi sembra che non possano circolare sui marciapiedi, solo sulle piste ciclabili…e nelle zone con limite 30km/h (tipo ztl), ma solo con segnaletica verticale…però non è ancora chiaro
Ok, non lo sapevo… Ho visto però alcuni video dove qualcuno li usava sui marciapiedi tra i passanti o nelle pubbliche piazze. Francamente la velocità mi sembrava molto pericolosa. i ciclisti non frecciano così! Sarebbe opportuno quindi non limitarsi solo a stabilire la velocità massima.
Sembra, x l’appunto… Perché in realtà è già regolamentata come x le bici a pedalata assistita a 25km/h!
Ha perfettamente ragione. Però forse si dovrebbe contestualmente regolamentare la velocità di alcuni monopattini che, sembra, sfreccino molto veloci…