Trent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino, la bici messaggera di pace

Trent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino, la bici messaggera di pace

La sera di trent’anni fa, il 9 novembre 1989, con la caduta del Muro di Berlino si riunificava la città dopo una separazione durata 28 anni, dal 1961: con questo evento eclatante la suddivisione del mondo in due blocchi contrapposti finì per sgretolarsi e segnò di fatto l’inizio della fine della Guerra Fredda, che sarebbe avvenuta di lì a poco.

Oggi, come trent’anni fa, è una giornata di festa: le celebrazioni a Berlino dureranno un mese con rievocazioni, installazioni artistiche ed eventi a tema. Ma l’eredità più concreta che lasciano i resti del Muro di Berlino è la pista ciclabile costruita lungo il suo percorso tra il 2002 e il 2006: si tratta di 160 chilometri che attraversano la capitale tedesca, includono anche vaste aree di rigenerazione urbana e rappresentano una dorsale importante per la mobilità ciclistica dei residenti e un’attrazione per i tanti turisti che ogni anno scelgono di percorrerli in sella.

Le immagini del sito visitBerlin.de spiegano meglio di mille parole la valenza di un mezzo di pace come la bicicletta che è riuscita a dare una nuova identità a quella striscia di terra di nessuno che, fino a trent’anni fa, segnava un confine pericoloso e invalicabile e oggi rappresenta un’infrastruttura accogliente, sicura e inclusiva.

Copyright: Foto: Brian Harris / Alamy Stock Photo

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Copyright: Foto: Justin Leighton / Alamy Stock Photo

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Copyright: Visumate

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Copyright: visitBerlin / Foto: Dagmar Schwelle

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Copyright: visitBerlin, Foto: Günter Steffen

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Copyright: visitberlin, Foto: Philip Koschel

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Credits delle foto pubblicate a corredo di questo articolo

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