Pescara, la bici “tira” e fa cambiare idea all’amministrazione anticiclabile

Pescara, la bici “tira” e fa cambiare idea all’amministrazione anticiclabile

Pescara: città delle due ruote, campionessa della mobilità sostenibile. La migliore d’Italia, dove si va al lavoro utilizzando bici a pedalata assistita, così gli impiegati lasciano la macchina a casa, grazie alle convenzioni fra il Comune e le aziende. Bici che si parcheggiano nelle velostazioni, una negli spazi degli ex serbatoi dell’acqua nell’area della stazione centrale e l’altra nei locali a piano terra della stazione di Portanuova. A servire dunque, rispettivamente, le direttive Nord e Sud della città: una possibilità, quella di un servizio di posteggio sicuro della bici, che si allargherebbe anche ad altri utenti, sfruttando gli spostamenti bici più treno (considerando per di più che in Abruzzo non si paga il supplemento). Tutto bello bellissimo, ma al momento sulla carta.

Una carta che vale due milioni di euro, metà messi dal Comune di Pescara e metà dal Ministero dell’Ambiente. Alla quale aggiungere una disponibilità di altri 2 milioni e mezzo di euro per il progetto della ciclopolitana. E una carta che vale, inoltre, perché queste idee sono state premiate in occasione dell’ultima edizione del Salone delle due ruote a Milano, piazzando Pescara sul podio dell’Urban Award. Il premio – ideato da viagginbici.com – è promosso dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

A valere il riconoscimento, il progetto Pesos-Pescara sostenibile, ideato dall’ex amministrazione di centro sinistra con sindaco Marco Alessandrini. Un finanziamento appunto di 2 milioni di euro, in carico al Comune, in associazione di impresa con Euromobility e Cras-Centro ricerche applicate per lo sviluppo sostenibile. Un premio che ha fatto chiacchierare non poco in città, con i pescaresi che si sono svegliati da un giorno all’altro in una novella Copenaghen italiana. A loro insaputa, verrebbe da dire. E un premio che ha animato – e continua ad animare – il dibattito politico, nel quale si evidenziano contraddizioni – nonché mal di pancia – all’interno dell’attuale amministrazione di centrodestra.

Ritirando il premio a Milano il sindaco Carlo Masci ha detto: “Lo condivido con i miei predecessori e con tutti coloro che in questi anni hanno lavorato a una città più vivibile e più bella”. Non manca la nota dell’ex sindaco Marco Alessandrini: “Una piccola grande soddisfazione, ricordando che realizzare una pista ciclabile implica battaglie casa per casa”. Riferimento al tratto ciclabile di viale Muzii: meno di 300 metri di ciclabile, realizzati sempre dalla precedente amministrazione, fortemente voluta dall’ex assessore alla Mobilità Stefano Civitarese, professore universitario con una visione di mobilità europea, nonché convinto bromptoniano sempre in sella alla sua bici pieghevole.

Una scelta che chi è al Comune ora ha contestato duramente, proponendo percorsi alternativi così da non intaccare i posti macchina e quindi, nella loro visione, favorire il commercio della via. È curioso oggi rivedere la foto che ritrae l’attuale sindaco, l’assessore alla Mobilità Luigi Albore Mascia, buona parte dell’odierna maggioranza insomma, schierati contro la ciclabile.

Il tempo e il premio hanno però un po’ ammorbidito la visione anche perché, come detto di recente dall’assessore alla Mobilità “al netto dell’ascolto delle esigenze di tutti, le opere pubbliche vanno rispettate. E c’è da fare i conti con il danno erariale, smantellandola. Miglioreremo la sicurezza con specchi parabolici alle intersezioni”. Recente anche un intervento sul cordolo della ciclabile in viale Regina Margherita (per i pescaresi “viale dei Pini”), anche quello sotto attacco con il cambio al vertice in Comune: “Rimarrà, anche se con spessore ridotto”.

Insomma, prendendo in prestito la battuta di un collega della stampa locale, sembra che la consegna dell’Urban Award abbia fatto esclamare in Comune “Oh, cavolo, ci hanno dato un premio per la mobilità, e adesso?”. Come se fossero stati presi un po’ alla sprovvista, sindaco e assessore di riferimento si sono dati da fare con conferenze stampa e incontri per confermare che tutti i progetti Pesos in cantiere saranno realizzati. E, va detto, che ci sono diversi lavori in corso e che stanno mantenendo la parola. Si sta lavorando alla cosiddetta “ciclabile del quadrilatero” con interventi nella zona centrale della città e giunture con tratti ciclabili esistenti, compreso quello del bel Ponte di Ferro del 1863, legato all’espansione della città con la ferrovia.

Apparirà anche la prima rotatoria ciclabile cittadina ed è prevista la costruzione di un nuovo ponticello per sfruttare l’ex rialzato ferroviario, per arrivare in zona stazione centrale in “sopraelevata”. Costo di lavori nel quadrilatero, 500mila euro, ai quali si aggiungono gli altri 500mila per una nuova ciclabile su viale Pepe, in zona Università e Stadio, per creare un anello che si congiunga con questo stesso tratto del “quadrilatero” e altri. Per arrivare quindi al milione di euro messo dal Comune per Pesos.

L’altro milione del Ministero deve essere impiegato per le azioni previste, fra le quali appunto le velostazioni e le bici a disposizione dei dipendenti delle aziende convenzionate. Delle due velostazioni previste, al momento quella nella stazione centrale è in forse, poiché lì ha trovato posto un distaccamento di polizia municipale.

E proprio in questi giorni stanno iniziando i lavori per la velostazione negli spazi della stazione di Portanuova, dove troveranno posto anche le 140 bici, fra pedalata assistita e pieghevoli, previste da Pesos. Per queste il bando è pronto ma è da pubblicare. Voci interne del Comune dicono che la velostazione sarà pronta non prima della prossima primavera.

Chi non molla la presa è la Lega, che continua a puntare il dito sulla ciclabile di viale Muzii, con sopralluoghi continui e incontri con i commercianti, che lamentano la perdita di posti auto. Ha fatto poi discutere un commento di Armando Foschi, gruppo Lega, presidente Commissione Sicurezza e Mobilità del Comune, dopo il sopralluogo realizzato in un altro tratto di ciclabile in città, nei pressi della stazione: “In un’ora di presenza sul posto abbiamo visto solo 2 ciclisti percorrerla – ha scritto in un comunicato stampa – tra cui una donna che si è ritrovata incastrata tra due auto, una dietro l’altra davanti, che, schivandola per un pelo, svoltavano entrambe in via Rieti, tagliandole letteralmente la strada, ma di fatto è una manovra non delinquenziale, ma piuttosto inevitabile, visto che la pista ciclabile transita proprio in mezzo all’incrocio, ed è solo il buon senso, unito alla scarsa frequentazione dell’asse ciclabile, che, sino a oggi, hanno impedito investimenti”.

Quel “manovra non delinquenziale” ha fatto sobbalzare i rappresentanti di Fiab-Pescarabici: “Fino ad ora mai una parola sulla disciplina delle strade “automobilistiche”: tanto meno sulle infinite e spericolate “prove di velocità” degli automobilisti che mettono in serio pericolo i pedoni che attraversano ed i ciclisti che percorrono la pista ciclabile”.

Fra la Lega e la Fiab peraltro è in corso una “guerra di numeri” sui passaggi in via Muzii, con la prima che insiste su dati irrisori e la seconda che cala l’asso del sondaggio realizzato in occasione dell’ultima Settimana europea della mobilità: “Quel giorno all’altezza dell’incrocio via Muzii e Strada Parco e in solo due ore, dalle 7,30 alle 9,30, sono stati registrati 477 passaggi” dice Filippo Catania di Fiab-Pescarabici. Per Strada Parco si intende l’ex tracciato ferroviario, oggi oltre sette chilometri di ciclabile e percorso pedonale che porta fino alla vicina città di Montesilvano, a nord di Pescara.

E poi c’è il progetto della Ciclopolitana, con una disponibilità di altri 2 milioni e mezzo di euro, da fondi del Ministero dell’Ambiente e Por-Fesr – sostanzialmente blindati – e con l’80 per cento dei lavori previsti già finanziato. Altra parte viene dal bilancio comunale. “La faremo – dicono sindaco e assessore – per un sistema ciclabile unico e non tratti scollegati”. Al momento Pescara ha 26 chilometri di ciclabili, alquanto spezzettati, se si esclude la ciclabile della Strada Parco e quella del lungomare, che peraltro si inserisce all’interno del progetto Bike to coast, per 131 chilometri di ciclabile lungo tutta la costa abruzzese. La ciclopolitana prevede quattro anelli e dorsali di intersezione, inclusa una verso l’interno della città, lungo il corso del fiume Pescara. Nel progetto iniziale si prende un totale di 50 chilometri di ciclabili collegate fra loro.

“Nel 2027 il 50 per cento della città dovrà essere ciclabile” ha detto l’assessore alla Mobilità in una recente intervista. Ma, quindi, Pescara a misura di bicicletta “forse che sì” o “forse che no”? Parafrasando il romanzo di Gabriele d’Annunzio, poeta e scrittore nato appunto a Pescara, dove il protagonista delle pagine è Paolo Tarsis, aviatore con il piede pesante sull’acceleratore della macchina. Ecco, l’augurio è che la città prenda il volo in sella ad una bici e si lasci alle spalle la macchina, alla quale il pescarese rimane attaccato, scegliendola “anche per andare a prendere il caffè” come si dice. Ci vorrà davvero tanta volontà, anche politica, connessa ad un’ottima comunicazione per far prevalere il “forse che sì”.

“Noi vogliamo continuare sulla strada della mobilità sostenibile, per far sì che i cittadini entro pochi anni possano veramente riconvertire la propria mobilità, dall’auto privata ai mezzi pubblici e alle bici. Andare in bici comporta vantaggi per la salute. Vogliamo fare in modo che succeda concretamente” ha detto il sindaco ritirando il premio. Ci vediamo nel 2027.

Commenti

  1. Sandro ha detto:

    Tutto bello.
    Sono nato vicino Pescara e mi dispiace deludere il vostro entusiamo ma avete troppe speranze sulla mentalità e abitudini politiche di queste zone.
    Basta ad esempio vedere come hanno fatto gli attraversamenti ciclabili attuali su Via Regina Margherita, vanno tutti a scontrarsi sui marciapiedi e in contrasto con quelli pedonali.

    https://www.google.com/maps/place/Viale+Leopoldo+Muzii,+Pescara+PE/@42.4746087,14.20628,3a,49.1y,94.82h,69t/data=!3m6!1e1!3m4!1sBJ6p_18oGRf5LeyjkUmMxQ!2e0!7i13312!8i6656!4m5!3m4!1s0x1331a67b4599a7cf:0xc7a5365536318f9b!8m2!3d42.4753665!4d14.203954

    https://www.google.com/maps/place/Viale+Leopoldo+Muzii,+Pescara+PE/@42.4729545,14.2082632,3a,75y,69.73h,72.76t/data=!3m6!1e1!3m4!1sQ0Eb67F5wCDut_jslcNqBw!2e0!7i13312!8i6656!4m5!3m4!1s0x1331a67b4599a7cf:0xc7a5365536318f9b!8m2!3d42.4753665!4d14.203954

    Probabilmente le opere le faranno essendoci i fondi ma le faranno così male che saranno poco utilizzabili, sempre se i fondi non spariranno magicamente senza opera completa, vedi clcabile del Lavino https://www.ilcentro.it/pescara/appalto-parco-lavino-la-verit%C3%A0-%C3%A8-nelle-chat-1.30476

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