Mobilità

Bogotà: una Ciclovía permanente per combattere il Coronavirus

Bogotà: una Ciclovía permanente per combattere il Coronavirus

Bogotà, la capitale della Colombia, una città che conta qualcosa come 8 milioni di abitanti ha deciso di chiudere intere corsie veicolari per far posto a nuove piste ciclabili.

La neo eletta sindaca Claudia López, non ci ha pensato due volte: meglio trasformare le strade in piste ciclabili e decongestionare il trasporto pubblico locale che veder crescere la curva dei contagi in città.

Ma Bogotà non è nuova alla chiusura delle strade per far spazio ai ciclisti. Infatti, dal 1974 la città ha iniziato a sperimentare quella che oggi chiamiamo Ciclovía: ogni domenica si chiudono oltre 70 km di strade per far in modo che i cittadini possano avere uno spazio sicuro in cui pedalare, correre, fare yoga, zumba o tutte quelle attività motorie che si possono fare a cielo aperto.

Strade chiuse al traffico durante la Ciclovía

La decisione di chiusura temporanea di parte delle strade della città e quindi di rendere permanente 7 giorni su 7 la Ciclovía è arrivata attorno a metà marzo, quando ancora tutto il mondo non era in “lockdown”, come azione preventiva alla diffusione del contagio. Ciò che ha spinto la sindaca a realizzare queste ciclabili temporanee è stato anche il pessimo livello di inquinamento raggiunto nella città: Bogotà si trova su un altopiano e il ricambio d’aria è molto complesso, per questo l’inquinamento tende a ristagnare e, come hanno dimostrato recenti indagini, ad agevolare la diffusione del Coronavirus.

76 km di rete si aggiungono ai già presenti 550 km di piste ciclabili

La mossa di puntare sulla bicicletta come mezzo che garantisca mobilità e salute delle persone anche in tempi di pandemia fa di Bogotà una vera città attenta alla mobilità delle persone e non delle auto.

Il trasporto pubblico e lo sviluppo della ciclabilità urbana sono stati due elementi fondamentali nella rinascita della città: nel 2000 è entrato in funzione il Transmilenio, il sistema di bus rapidi interamente su corsie preferenziali sul modello brasiliano della città di Curitiba; negli anni seguenti sono state realizzate le prime funivie urbane e ampliate le reti di piste ciclabili per connettere i vari quartieri della città a oltre 500 km.

Infatti la città di Bogotà, a partire dal 2000 è completamente rinata: se negli anni ’80 e ’90 era nota in tutto il mondo per il crimine organizzato e lo spaccio di droga, oggi grazie a politiche pubbliche innovative è diventata una delle mete più interessanti del sud america.

Il sistema di BRT Transmilenio

La realizzazione di queste importanti infrastrutture per la città hanno gettato le basi per aiutare i cittadini a uscire dalla povertà: grazie a questi servizi oggi è più semplice muoversi per lavoro, non possedere un’auto non è più così discriminante come un tempo. Le trasformazioni urbane di Bogotà hanno dato una forte spinta all’ascensore sociale della città, per questo oggi la capitale è considerata in tutto il mondo una best practice in termini di mobilità e trasporti innovativi ma anche nelle politiche sociali ed economiche.

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