Attività fisica

OMS: la bici è lo strumento migliore per la Fase 2

OMS: la bici è lo strumento migliore per la Fase 2

Tutti ci chiediamo come sarà la nuova normalità quando verrà avviata la Fase 2. Dopo 60 giorni di clausura, come ci muoveremo, come faremo sport, come interagiremo tra di noi?

Numerosi esperti stanno dando il proprio contributo per capire cosa ci attende nel futuro. Il problema da affrontare è serio: come permettere alle persone di muoversi e socializzare e allo stesso tempo evitare una nuova escalation del virus, per il quale i sistemi sanitari sono impreparati?

Secondo le più importanti autorità mondiali, la chiave è (ancora una volta) la bicicletta.

OMS Bici

L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha pubblicato un piccolo vademecum sul proprio sito, nel quale elenca le modalità di spostamento nella Fase 2. Nell’infografica vengono confrontati i mezzi pubblici, l’auto privata, la bici e gli spostamenti a piedi.

Per quanto riguarda l’auto privata, l’OMS consiglia di usarla il meno possibile e di sedersi come passeggero solo se impossibilitati a muoversi altrimenti.

Per i mezzi pubblici, l’OMS consiglia di evitare orari di punta, mantenersi a distanza, non toccare corrimano, evitare di sedersi nei posti vicini a quelli già occupati.

Infine, nelle linee guida, l’OMS sottolinea che gli spostamenti da preferire sono quelli in bici e a piedi. La bici, sempre parole dell’OMS, è perfetta per mantenere la distanza ed evitare gli assembramenti e per migliorare la forma fisica della popolazione.

Una presa di posizione in comune con l’Alto Consiglio per il Clima, che si reputa preoccupato di una regressione a un utilizzo eccessivo dell’auto, con tanto di incremento delle emissioni. E’ al vaglio infatti uno studio che dimostri la correlazione tra elevati livelli di inquinanti atmosferici e aggressività del COVID-19 (come avvenuto per esempio in Lombardia).

Ci aspetta una fase 2 difficile, la libertà non sarà completa e non torneremo alla normalità alla quale siamo abituati. Ma c’è un minimo comune denominatore di questa fase 2, che passa dalla mobilità alla salute: la bici.

Per molti ciclisti la bici significa soltanto menare sui pedali e appendere un numero dietro la schiena. Ma ciò non è vero. La bici è un mezzo straordinario, che da solo può diventare uno strumento per combattere l’inquinamento, migliorare la vivibilità delle nostre città e aumentare la salute degli italiani (uno degli aspetti che ha reso il Coronavirus così aggressivo è la scarsa salute di base di molte persone).

Dobbiamo smettere di pensare alla bici come a uno sport, perchè si tratta di una visione riduttiva e non strategica, che non porta da nessuna parte, e iniziare a trattarla come uno strumento di facile applicazione e ad elevata capillarità per modificare in meglio le abitudini di spostamento e di attività fisica delle persone.

La bici può diventare uno strumento per migliorare la qualità delle nostre vite, sia in relazione a come ci muoviamo sia a come stiamo fisicamente.

Non sprechiamo questa occasione.

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