La notizia riportata dal Guardian viene dall’Australia ma, visto lo spazio che la bicicletta sta avendo e avrà sempre di più in molte città del mondo ci attendiamo che le vendite di biciclette avranno un’impennata anche sugli altri mercati: in questo periodo di pandemia le bici sono diventate “la nuova carta igienica”, nel senso che costituiscono un bene di prima necessità – o meglio di prima mobilità – di cui molti stanno facendo incetta per riuscire a comprarlo prima che finisca con la speranza di poterlo utilizzare continuativamente quanto prima, al termine del lockdown.
La Fase 2 si avvicina in molti Paesi, qui da noi in Italia la data del 4 maggio è stata annunciata come quella dell’inizio della riapertura che però avverrà a scaglioni (con dettagli che saranno resi noti nei prossimi giorni): in ogni caso la bicicletta è stata già individuata – anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) – come il mezzo migliore per ripartire e la domanda, dopo quasi due mesi di stop forzato, avrà sicuramente un incremento notevole nelle prossime settimane.
Tornando alla storia di copertina, i rivenditori di bici australiani in questi giorni stanno lavorando alacremente per tenere il passo degli ordini e il boom delle vendite in tempo di pandemia di Coronavirus è una realtà: “Siamo la nuova carta igienica e tutti vogliono un pezzo”, ha dichiarato al Guardian Australia il manager di Giant Sydney Grant Kaplan, negozio di bici di Sydney.
Proprio come accaduto al momento del lockdown con i rulli per allenarsi indoor – che in pochi giorni sono diventati quasi introvabili online o con tempi di consegna molto superiori alla media – ci attendiamo un ritorno della bicicletta come “bene di prima necessità” in quanto strumento polivalente di mobilità urbana ma anche di attività fisica, in città che hanno annunciato di voler diventare più a misura di bici per evitare il collasso del traffico motorizzato.
A questo proposito, è necessario che gli interventi per realizzare una Rete di Mobilità di Emergenza siano realizzati “presto e bene”, come avevamo già scritto e come ha ribadito Paolo Pinzuti, editore di Bikeitalia.it e Ceo di Bikenomist, con un netto cambio di paradigma rispetto al passato:
Rispondo a Stefano che si definisce prima automobilista e poi ciclista part time con una domanda ironica:
ma sei nato con l’auto attaccata al sedere?