L’espressione più utilizzata in questi giorni è “Fase 2”. Una formula che racchiude la speranza di tantissimi sportivi che finalmente potranno liberarsi dal giogo della quarantena e fare attività fisica all’aperto e in libertà.
Ma non possiamo pensare di tornare alla normalità pre-quarantena, poiché ci saranno obblighi di distanze da mantenere e assembramenti da evitare, così come procedure di igienizzazione da sostenere per i luoghi chiusi.
Proviamo a vedere come cambierà il modo di fare sport dal 4 Maggio in poi.
Il mondo delle palestre si sposterà online
Le palestre sono le attività del mondo fitness che hanno subito il contraccolpo più forte. La CNN Business stima che solo negli Stati Uniti (che hanno iniziato il lockdown dopo di noi), durante la quarantena siano andati in fumo una buona parte dei 94 milioni di dollari di fatturato annuali del comparto fitness. Il che è vero solo a metà, poiché moltissime realtà hanno virato sull’online. Il sito di analisi economica Socialbreakers infatti ha valutato moltissime attività del settore e ha notato che quelle che sono riuscite a sopravvivere meglio all’ondata della quarantena sono quelle che sono riuscite a proporre lezioni live a pagamento sui social, dirette Facebook gratuite o programmi fitness digitali a pagamento. Questa situazione ha infatti prodotto un incremento delle vendite dei prodotti di home-fitness (così come è avvenuto per i rulli e per le app di allenamento indoor).
Le notizie per le palestre non sono positive nemmeno quando si parla di Fase 2: il Governo sta vagliando numerose soluzioni ma l’apertura degli impianti sportivi e delle palestre non è fra queste. I problemi sono dati dagli obblighi dei distanziamenti e della sanificazione. Non è possibile permettere agli iscritti di utilizzare lo stesso macchinario utilizzato da un precedente utente senza averlo prima sanificato. Inoltre non sarà possibile effettuare corsi di gruppo, per i problemi legati agli assembramenti.
Inoltre le palestre da sempre guadagnano tantissimo proprio nei mesi di Aprile e Maggio, quando moltissime persone acquistano un abbonamento con il solo obiettivo di tornare in forma per la “prova costume”, salvo poi abbandonare dopo poche settimane. Quest’anno tutte queste persone dovranno optare per un’attività fisica diversa e la bici, come vedremo, fa proprio al caso giusto.
Alcune voci sostengono che le palestre riapriranno a Settembre, esattamente come ipotizzato per le scuole.
La bici e la corsa saranno libere ma solitarie

Via libera invece alla pratica del ciclismo e della corsa, così come tutte le altre attività sportive all’aperto che rispettino le distanze. Niente partite a calcio, niente sport di contatto, niente attività fisica che richieda un rapporto stretto tra le persone.
Anche per la bici ci saranno delle importanti restrizioni. Per esempio, sempre per via dei problemi legati alle distanze, non sarà possibile uscire in gruppo. Uno studio olandese e belga ha dimostrato che le particelle di saliva (cariche eventualmente del Coronavirus) quando facciamo attività fisica si spostano più velocemente e questo comporta una maggiorazione delle distanze di sicurezza. Significa che per la corsa si dovrà tenere una distanza di almeno 4-5 metri, mentre per la bici di 10 metri per una passeggiata e di almeno 20 metri per le uscite ad alta intensità. Quindi sarà definitivamente impossibile uscire in gruppo su strada, sia per evitare gli insulti dagli automobilisti sia per non incappare nei controlli delle forze dell’ordine, che in queste settimane si sono fatti molto intensi proprio nei riguardi degli atleti.
Il DMPC del Governo ha dichiarato che la distanza minima da mantenere sarà di 2 metri tra ogni ciclista.
Potremo tornare in bici ma dovremo farlo da soli, non sarà possibile uscire in gruppi e non ci si potrà assembrare nemmeno ai bar per prendere un caffè o bere una birra post-uscita.
Non sarà invece obbligatorio indossare la mascherina ma sarà invece necessario averla comunque con sé e soprattutto essere dotati di un’autocertificazione da compilare in caso di controllo.
Potremo spostarci tra i vari comuni, senza però uscite dai confini regionali mentre non sarà possibile caricare la bici in auto e spostarsi in un altro luogo, bisognerà partire da casa in bici. In ogni caso l’ultima parola toccherà ai sindaci, che potrebbero porre delle limitazioni alla mobilità sportiva per cause specifiche.
Un’estate senza competizioni
Piano piano tutte le competizioni agonistiche e non previste per l’estate 2020 sono state annullate o rinviate in autunno. Ciò significa un’estate senza gare né eventi. Anche questa situazione porterà dei cambiamenti nel nostro modo di vivere la bici, poiché ancora esiste uno zoccolo duro di ciclisti che usa la bici esclusivamente per competere e questa fascia sarà la più colpita dalle restrizioni. Il rischio è di ritrovarsi a pensare “se non ci sono gare, perché allenarmi?”, il che è deleterio per la propria forma fisica e la salute.
Senza gare, l’uso della bici si gioverà di nuovi punti di vista. Il primo sarà quello della libertà, perché dopo 2 mesi di lockdown obbligato, la sola idea di pedalare in libertà sarà un sogno. Inoltre la bici potrà finalmente acquisire un posto d’onore come mezzo di trasporto, poiché è il mezzo migliore per non creare traffico, assembramenti e permettere il distanziamento sociale.
Infine moltissimi useranno la bici come mezzo di allenamento alternativo alle palestre chiuse e come strumento per mantenere un’adeguata salute psico-fisica, un equilibrio che in 60 giorni di quarantena è stato messo a dura prova.
Come cambierà il modo di allenarci in bici
L’apertura alla pratica sportiva dal 4 Maggio avrà delle ripercussioni anche sul modo che avremo di allenarci. Non potendo contare sulle palestre per l’allenamento della forza e non potendoci affidare agli amici per le uscite di gruppo, sarà fondamentale imparare a gestire i propri allenamenti in autonomia. Ognuno di noi dovrà diventare una sorta di proprio allenatore, per via dell’impossibilità del confronto ravvicinato con gli altri. Senza gare, senza amici, il ciclista si trova di fronte alla sfida di adattare il proprio allenamento e le proprie strategie alla situazione attuale. Come fare?
Le soluzioni sono molteplici: informarsi sulle metodologie di allenamento, seguire dei corsi di formazione per imparare ad allenarsi oppure affidarsi a un preparatore competente, che sappia dosare l’allenamento tenendo conto delle nuove disposizioni di legge.
Per questo noi di Bikeitalia.it abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra competenze in merito all’allenamento del ciclismo creando il servizio “Allenati con Bikeitalia”. Due preparatori esperti sono a disposizione per creare piani di allenamento studiati per ottimizzare la preparazione atletica in questi tempi di libertà a singhiozzo. Il servizio “Allenati con Bikeitalia” prevede due diverse declinazioni: base, per chi desidera approcciarsi all’allenamento per ottimizzare tempo ed energie e pro, per i ciclisti che invece desiderano essere seguiti settimanalmente da un coach online ma sempre presente.
Se desideri ripartire con l’allenamento su strada in bici e vuoi essere seguito in maniera competente e continua dai nostri preparatori qualificati, puoi dare un’occhiata al servizio cliccando su questa finestra:
Scusate, da dove avete saputo che in bici ci si può spostare tra diversi comuni? Il dpcm non ne parla, e anzi non elenca le attività sportive tra le cause ammesse di spostamento, e la circolare del viminale si limita a citare la rimozione del limite della prossimità alla propria abitazione, null’altro viene specificato.
In questa situazione spostarsi da un comune all’altro espone a contestazioni e multe.
Si desume dalle faq pubblicate sul sito del governo http://www.governo.it/it/faq-fasedue secondo cui è possibile svolgere attività motoria in bicicletta all’aperto rispettando le distanze prescritte e senza uscire dai confini della propria Regione. Naturalmente, come abbiamo specificato anche nell’articolo, ciascuno dovrà fare riferimento alle ordinanze della propria Regione e/o del proprio Comune che possono circoscrivere il raggio degli spostamenti consentiti per ragioni di salute pubblica.
Manuel Massimo
Direttore responsabile di Bikeitalia.it
L’articolo di CNN citato in apertura non dice affatto che :
“negli Stati Uniti […] durante la quarantena siano andati in fumo 94 milioni di dollari di fatturato del comparto fitness”,
bensí non dona cifre dell’impatto economico ma afferma solamente:
“I cambiamenti hanno scosso l’industria del fitness, che valeva 94 MILIARDI nel 2018”
(The changes have rocked the fitness industry, which was worth $94 billion in 2018).