Andare in bici

I ciclisti devono pedalare con la mascherina?

Uno dei dubbi che assilla i ciclisti in questa Fase 2 del Coronavirus è il seguente: “Bisogna pedalare con la mascherina?”. Vediamolo insieme.

Brevi cenni di fisiologia della respirazione

Il nostro corpo utilizza l’ossigeno (O2) presente nell’aria come accettore finale per la produzione di energia. I tessuti “sequestrano” l’ossigeno e lo utilizzano per produrre energia attraverso la respirazione cellulare: nell’ultimo stadio di questo processo l’ossigeno si lega all’idrogeno formando acqua, creando così ATP e anidride carbonica (CO2). L’anidride carbonica deve essere eliminata, per cui viene legata al sangue venoso, trasportata nel cuore e qui ai polmoni, dove viene espulsa con l’espirazione.

Pedalare con la mascherina

I livelli O2 nel sangue devono essere sempre intorno al 95-99%, quella che viene chiamata saturazione di ossigeno. Valori più bassi del 95% indicano una condizione chiamata ipossia, ovvero mancanza di ossigeno (che può manifestarsi con la “fame d’aria”, ovvero la tendenza a respirare con la bocca aperta). Mentre l’anidride carbonica deve restare in valori pari a 35-45mmHg. Valori superiori delineano l’insorgenza dell’ipercapnia, cioè di una sindrome respiratoria dove i polmoni non riescono a scambiare correttamente i gas. L’ipercapnia può provocare l’alcalosi, ovvero l’innalzamento del Ph del sangue oltre valori pericolosi.

Pedalare con la mascherina e la CO2

Quando si pedala con la mascherina, soprattutto se si usano mascherine molto coprenti, si produce un accumulo di aria espirata nelle zone vuote tra bocca, naso e mascherina stessa. Il mancato ricambio di aria e l’evacuazione dell’aria espirata producono quindi una stagnazione della CO2, che viene introdotta nuovamente nei polmoni. Questa situazione si fa sempre più presente maggiore è l’intensità dello sforzo e in presenza di mascherine molto filtranti, poiché si produce un incremento della frequenza respiratoria (in sostanza facciamo più respiri ogni minuto). Questa condizione può produrre quindi l’insorgenza dell’ipercapnia che di contro produce una riduzione dei volumi di O2 (il rapporto tra O2 e CO2 è un gioco a somma zero). Da qui quindi si può incorrere in mal di testa, affaticamento, sincope, difficoltà respiratoria e vomito e il sopraggiungimento dell’alcalosi. Più la mascherina è coprente e più questo pericolo è alto, poichè il passaggio dell’aria nel tessuto della mascherina stessa è ancora più ridotto. Le mascherine chirurgiche limitano questo problema (altrimenti il pericolo alcalosi si potrebbe presentare anche nei chirurghi che stanno operando da parecchie ore), mentre è più presente se si indossano mascherine con filtri in carbone attivo, che sono pensate per proteggere dallo smog e quindi hanno un elevato filtraggio dell’aria.

Pedalare con la mascherina è pericoloso? No se sai come farlo

Pedalare con la mascherina

Perché dobbiamo indossare la mascherina? Quando espiriamo non espelliamo solo aria ma anche particelle di saliva, che possono essere un veicolo per il COVID-19. Uno studio belga ha dimostrato come queste particelle (dette droplet) possono arrivare fino a 20 metri di distanza durante la pratica in bici. Dato che la pratica della bici sarebbe meglio effettuarla in solitaria, se siamo in strada o sul sentiero da soli indossare la mascherina non ha alcuna funzionalità. Possiamo tenerla sul mento e indossarla quando vediamo sopraggiungere qualcuno e tenerla per altri 20 metri dopo che abbiamo sorpassato la persona. Io per esempio la tengo sempre sul mento e la indosso solo se percorro una pista ciclabile affollata, dove non posso continuare a togliere e rimettere la mascherina e allo stesso momento lo sforzo non è così elevato da paventare l’insorgenza dell’ipercapnia e dell’alcalosi.

Pedalare con la mascherina non è pericoloso se la teniamo indossata per qualche minuto mentre incrociamo altre persone (anzi è un dovere sociale indossarla). Se però siamo da soli e stiamo pedalando ad alta intensità, l’uso delle mascherina non solo non aiuta (poiché non ci sono persone che potrebbero infettarci o che noi potremmo infettare nel raggio dei famosi 20 metri) ma potrebbe anche far scattare l’ipercapnia.

Con questo non sto dicendo di non usare la mascherina ma di indossarla solo quando si incrocia qualcuno e di tenerla sempre sul mento, pronta all’uso. Così come è importante indossarla se ci fermiamo a scattare fotografie e quando rientriamo a casa (potremmo incrociare altre persone in queste situazioni). Oltre a questo ricordarsi sempre di sanificare le mani con gel igienizzante prima e dopo l’uscita in bici e di buttare la mascherina in un cassonetto prima di entrare in casa dopo il giro in bici.

Commenti

  1. Avatar Giuliano ha detto:

    Buon pomeriggio
    Volevo far riflettere sulla distanza di 20 mi indicata dallo studio effettuato.
    I ciclisti spesso mentre pedalano si cimentano in quel gesto, di soffiarsi il naso prima da una narice poi dall’altra , senza fazzoletti chiaramente.
    Questo non è diffusione di droplets?
    Sicuramente molti di più delle goccioline di saliva.
    Saluti.

  2. Avatar Angelo Umana ha detto:

    Grazie, molto utile. Forse però in cAso di caduta e di soccorso da parte di altri sarebbe necessaria averla davanti al naso e bocca la mascherina… Lo penso io che tendo a portare la chirurgica sotto il mento in città, che forse non dovrei.

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