Il Coronavirus ha portato grandi cambiamenti all’economia: ci sono settori in estrema difficoltà e altri che stanno vivendo un boom mai visto prima. Tra questi ultimi è sicuramente da annoverare il settore del ciclo che, complici gli incentivi all’acquisto messi in campo dal governo, la corsa delle città a realizzare piste ciclabili e la voglia di stare all’aperto a fare movimento, registra in tutto il mondo una crescita a doppia cifra.
Noi di Bikeitalia non possiamo che confrontare il trend: nel grafico sottostante potete vedere l’andamento del traffico del sito che è esploso nel corso delle ultime settimane.
E se non credete ai nostri dati di traffico, difficilmente potrete dubitare dei vostri occhi guardando le code che si verificano davanti a tutti i negozi di bici d’Italia
I negozi e le officine di bici sono attività che funzionano
Noi di Bikeitalia ci occupiamo di formazione nell’ambito della meccanica dal 2015 e dalla porta della nostra scuola di Monza sono passate oltre 3000 persone. Tra queste alcune hanno partecipato al corso Masterclass in meccanica ciclistica. Il 33% di loro ha aperto una propria attività nel settore e siamo orgogliosi di aver contribuito alla nascita di 35 nuove attività di riparazione e rivendita bici che stanno affrontando nel migliore dei modi la crisi in corso.
Per esserne certi, abbiamo voluto chiedere loro maggiori informazioni sul loro lavoro durante la fase 1 e la fase 2. Le risposte sono state le seguenti:
- Il 78% degli imprenditori ha avuto un aumento del lavoro in officina e il restante 22% ha notato una mole di lavoro identica ai mesi precedenti. Nessuno ha notato un calo dell’attività lavorativa;
- Il 13.3% afferma che il volume di lavoro è raddoppiato, il 26.7% afferma che è aumentato del 50% e il 20% afferma di aver avuto un aumento del 25% del lavoro.
- Circa la metà degli imprenditori ha inserito nuovi servizi mentre gli altri hanno preferito mantenere identica la propria attività a come era prima del Covid;
- Tra i servizi più richiesti c’è sicuramente la riparazione di bici muscolari ed elettriche e la vendita di accessori. La vendita di bici si posiziona bene anche se la maggior parte degli imprenditori non crede che gli incentivi saranno un volano per la loro attività;
Alcuni spunti interessanti che sono emersi:
- “È aumentato l’interesse per acquisto di bici; il mio core business è la riparazione, ma in questo periodo sto cercando di comprare qualche bici in più perché per fortuna non hanno il tempo di essere esposte. (la mia esposizione ha una decina di bici)”
- “Moltissima gente ha tirato fuori dalle cantine la vecchia bici e ti chiede di risistemarla e metterla in sicurezza”
- “È incrementata la clientela nella sfera giovanile e non,con un maggiore interesse per l’utilizzo della bicicletta sia per il benessere del proprio corpo,sia per il rispettivo distanziamento sociale.”
In un momento in cui lo spettro della disoccupazione è sempre più presente nel nostro paese è sicuramente degno di nota il tweet di Adriana Anselmo, alias “La Ciclista Ignorante”, che ha frequentato il nostro Masterclass in Meccanica Ciclistica nel 2018 e ha avviato la sua officina a Genova:
Quanto costa avviare un’attività di riparazione bici?
Avviare un’attività di riparazione bici ha costi contenuti, se paragonata ad altre attività commerciali. Al netto della location, dei costi di attivazione di utenze e di affitto e di eventuali lavori di ristrutturazione, i conti sono presto fatti:
- Affitto: a partire da 500 €/mese (in funzione delle dimensioni e dell’ubicazione)
- Apertura Partita Iva e Dichiarazione di inizio attività: 320€ (se si sceglie la Partita Iva Individuale);
- Attrezzatura e banco: 6000-8000€ (dipende da quanto ci si vuole specializzare);
- Ricambistica a magazzino: 1000-2000€;
- Mobilio vario: 2500€;
Ovviamente stiamo parlando della sola riparazione delle biciclette, escludendo l’eventuale vendita, i cui costi sono soggetti ai marchi con i quali si vuole trattare.
Nel prossimo futuro la bici la farà da padrona
Le città di tutto il mondo stanno avviando una corsa per allontanare le auto dalle proprie strade e tutto lascia intendere che la bicicletta sarà sempre più protagonista della mobilità urbana. Questo significa che sempre più persone avranno bisogno di ricambi, accessori, componenti e manodopera competente e specializzata.
Ovviamente è tutta questione di tempistiche, poiché il tempo di agire è oggi. Se si anticipa l’onda che la bici cavalcherà nel prossimo futuro, si potrà creare una propria attività stabile e conosciuta nel proprio paese o città, ottenendo quindi un notevole beneficio in termini di fidelizzazione della clientela.
Perché la formazione è la chiave?
Grazie a Internet abbiamo la possibilità di accedere a tutte le informazioni che desideriamo, anche per quanto riguarda la meccanica di bici. Il problema sta nel fatto che le informazioni sono spesso lacunose e trattate da persone senza competenze specifiche. Per questo la figura del meccanico di bici è ancora molto importante, poichè gli utenti cercano un esperto che sappia guidarli nella confusione delle informazioni a disposizione. Per diventare dei meccanici e dei negozianti capaci però è necessario formarsi.
Il mondo delle bicicletta è in continua evoluzione, per cui è facile rimanere ancorati a vecchi sistemi di pensiero e di lavoro che oggi sono totalmente superati. L’Italia ha una grande tradizione ciclistica che l’ha legata a doppio filo con il mondo della bici da corsa che oggi sta affrontando una parabola discendente. E il presente è sempre più fatto di MTB biammortizzate, gravel, a pedalata assistita, bici da cicloturismo e da città. Per questo occorre che la passione individuale non offuschi l’aspetto imprenditoriale e manageriale: aprire un’attività di vendita e riparazione di biciclette non è un gioco e richiede capacità di analisi e competenze.
Per questo motivo abbiamo voluto implementare nel nostro Masterclass in Meccanica Ciclistica anche una giornata dedicata al marketing e alla gestione imprenditoriale della bottega.
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