L’abbiamo visto con i nostri occhi e l’abbiamo raccontato più volte su Bikeitalia.it: l’interesse della popolazione nella bicicletta è aumentato in modo clamoroso, complice la voglia di movimento post lockdown e l’obbligo del distanziamento fisico.

Al crescere delle infrastrutture ciclabili pop-up sono aumentate anche le persone che hanno scelto di muoversi in bici e a sostegno di questa tesi sono arrivati i primi dati pubblicati da ECF su due importanti paesi europei, Francia e Germania.
Entrambe le nazioni sono state le prime a credere nella bicicletta come mezzo per far fronte alle necessità di movimento anche durante il periodo di lockdown (che ricordiamo quanto fosse più blando in altri paesi rispetto all’Italia) e per la fase di ripartenza economica delle città più dense, messe a dura prova dal contingentamento dei mezzi pubblici.

I dati raccolti dal sistema nazionale francese di contatori automatici mostrano un aumento nell’uso delle due ruote del 27% rispetto allo stesso periodo del 2019 (periodo iniziato dalla fine del lockdown, 11 maggio). Nelle aree urbane, l’incremento nell’uso della bicicletta per gli spostamenti quotidiani si aggira attorno al 21%, segno che la bici non è più vista solo come un mezzo domenicale.

In Germania invece, la bicicletta è stata il mezzo di trasporto principale subito dopo gli spostamenti a piedi: in particolare, secondo una ricerca riportata dallo Spiegel, il 12 Aprile si è raggiunto il picco del suo utilizzo, con una media nazionale di tempo speso su una bicicletta pari a 14 minuti a persona, contro 12 minuti in auto.
Prima del lockdown il tempo speso in sella a una bici era di 2.5 minuti al giorno. Anche a maggio, quando le restrizioni si sono allentate il numero di spostamenti in bicicletta è rimasto più alto rispetto ai livelli pre crisi.
In Italia ancora non possediamo dati certi, ma il boom di vendite di biciclette e alcune immagini provenienti da diverse città indicano un probabile aumento dell’uso della bici, anche frutto delle nuove infrastrutture ciclabili.
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