Mobilità

Rider: 533 euro di multa per lo sciopero in piazza del primo maggio

Rider: 533 euro di multa per lo sciopero in piazza del primo maggio

La notizia corre sui social, a pubblicarla è la pagina Facebook Deliverance Project, punto di riferimento per i diritti dei lavoratori della ciclologistica e della consegna di cibo in bicicletta: a partire dal 7 luglio ad alcuni rider che hanno partecipato allo sciopero in piazza del primo maggio scorso a Torino è stata notificata una multa di 533,33 euro per “non osservanza del divieto di riunione o assembramento”.

Lo sciopero dei rider del primo maggio 2020 a Torino (foto FB – Deliverance Project)

“Durante tutto il periodo di lockdown – scrivono su Deliverance Project – il nostro lavoro è stato considerato un’attività essenziale. Essenziale per chi ci sfrutta, naturalmente, che non poteva rinunciare a guadagnare sul nostro lavoro a scapito della nostra salute: infatti, come più volte ribadito, i dispositivi di sicurezza non ci sono stati forniti dalle aziende se non dopo molto tempo”.

Queste multe “in differita” rappresentano il metodo per punire il dissenso e la modalità con cui sono state notificate fa percepire nettamente la mancanza di dialogo che le Istituzioni non hanno saputo instaurare in questi mesi difficili con chi ha continuato a garantire un servizio ritenuto essenziale.

Su Bikeitalia l’abbiamo scritto a più riprese: la ciclologistica rappresenta un settore che si sta sviluppando enormemente ma a tanti lavoratori che pedalano per farlo crescere viene negata la possibilità di uno stipendio dignitoso e vengono erosi giorno dopo giorno diritti, discorso che vale soprattutto per la consegna di cibo a domicilio, settore in mano a pochi big che fanno ingenti profitti.

“Queste multe – scrivono su Deliverance Project – sono un attacco politico alla lotta dei rider e al diritto di sciopero; diritto che abbiamo ritenuto necessario esercitare anche in un momento così difficile. Ogni sera siamo stati costretti a passare ore davanti ai ristoranti con decine e decine di altr* collegh*, senza dispositivi di sicurezza né attenzione per la nostra salute, messa sempre in secondo piano da chi ci sfrutta”.

https://www.facebook.com/DeliveranceProject/posts/3320199878000615

Peraltro, agli occhi dei rider multati, appare pretestuosa la contestazione fatta nel verbale in quanto quando sono scesi in piazza il primo maggio scorso lo hanno fatto “in maniera consapevole e rispettando le misure di sicurezza, per rivendicare condizioni di lavoro migliori, oltre che per accusare le aziende di non aver fornito quei dispositivi di sicurezza che avrebbero dovuto proteggerci”.

Puntualizzano che nel corso dello sciopero hanno fatto sì che ogni singolo rider presente avesse una mascherina, che fossero rispettate le distanze di sicurezza e che ci fosse abbondante disponibilità di gel igienizzante, in modo che ciascun partecipante alla protesta fosse protetto e tutelato.

In definitiva, sembra che queste multe siano state indirizzate proprio ai rider più attivi e “scomodi” per le aziende, perché si sono fatti promotori attivi per i diritti di chi pedala per effettuare consegne in bicicletta e ha continuato a farlo anche a rischio della propria salute in piena pandemia. E questo è il ringraziamento.

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