Stato dell’arte e prospettive del binomio “cicloturismo + enogastronomia”: questo il tema del webinar “Turismo enogastronomico e cicloturismo” coordinato da Roberta Garibaldi, ricercatrice e consulente per progetti legati al turismo enogastronomico. L’appuntamento online si è tenuto martedì 14 luglio 2020 in collaborazione con UniCredit e il suo programma Made4Italy: un dialogo sulle buone pratiche italiane.
La situazione
Nel mondo esistono diversi esempi di prodotti “bici+food”, si pensi alla Napa Valley e agli itinerari in bicicletta tra le cantine, o alle Fiandre dove si pedala lungo le strade dei birrifici. E in Italia? A che punto siamo?
L’Eroica
La ricaduta turistica dell’Eroica sul territorio senese, ad esempio, è notevole. Secondo Giancarlo Brocci, ideatore della manifestazione, al di là del costante aumento del numero dei partecipanti, bisogna prendere in considerazione la crescita degli alloggi. Nel ‘98, l’anno della seconda edizione, i posti letto a Gaiole in Chianti erano pari a zero, oggi sono più di 1.200.
L’evento negli anni si è trasformato da appuntamento di nicchia in attrazione turistica, è stato esportato all’estero ed è soprattutto diventato un mezzo per valorizzare le strade bianche e il patrimonio turistico del Chianti. I ciclisti pedalano sulle strade bianche anche nel resto dell’anno, non solo durante l’Eroica (nel 2020 sarà il 4 ottobre). E mentre pedalano cercano autenticità e qualità, soprattutto nel comparto agroalimentare. Un patrimonio, quello enogastronomico, che va raccontato, condiviso e tutelato, proprio come le strade bianche.
La Costa dei Trabocchi
Nel dialogo con Roberto Di Vincenzo, Presidente di ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) e Consigliere della Camera di Commercio Chieti-Pescara, emergono i dati in crescita rilevati dal secondo rapporto Isnart-Legambiente sul cicloturismo, e si racconta il progetto “Costa dei Trabocchi”.
Il nuovo prodotto turistico dell’Abruzzo parte dai 42 km di pista ciclabile sulla costa e si prefigge di diventare un distretto di riferimento, caratterizzato da ciclabili e dalla promozione di prodotti enogastronomici. La pista ciclabile è vista come una grande opportunità per un territorio delicato che non punta al turismo di massa ma al turismo di qualità. Per la realizzazione di questo prodotto, sono stati coinvolti operatori e amministrazioni secondo una visione strategica chiara basata, oltre che su bici e gastronomia, su intermodalità e sostenibilità.
I ciclisti sono viaggiatori esigenti, infatti non vivono esclusivamente avventure in bicicletta, ma esplorano la natura, l’ambiente e scoprono il patrimonio culturale della destinazione. I prodotti locali sono parte di quel patrimonio a disposizione dei viaggiatori. Ecco perché si investe sui ristoranti della costa ma anche sullo sviluppo della parte collinare. Servizi, noleggi, micro-officine e stazioni di sosta contemporanee, ovvero luoghi dove degustare e in grado di spedire a casa i prodotti acquistati, sono alcuni dei temi su cui si sta lavorando per avere un prodotto completo entro la primavera 2021.
La Primavera del Prosecco
Infine il Veneto, nello specifico le Colline del Prosecco raccontate da Nicola Comazzetto, Network Manager di Visit Prosecco Hills. Anche qui si tratta di un’evoluzione di un prodotto, ovvero dell’evento Primavera del Prosecco, un’iniziativa di riferimento nell’ambito dell’enogastronomia e del turismo. Se inizialmente era il vino il solo pretesto per visitare cantine, borghi e abbazie, oggi le motivazioni per partecipare al festival sono molteplici e sempre più legate all’outdoor e alla natura, come le escursioni in e-bike o in MTB.
L’offerta cicloturistica della zona è ancora da sviluppare ma diverse realtà imprenditoriali si stanno muovendo per rispondere alle esigenze di chi viaggia su due ruote. Il potenziale è molto alto, infatti le colline del Prosecco si inseriscono in ben tre itinerari ciclistici. Il primo è quello consolidato della Ciclovia del Brenta, il secondo, la Monaco – Venezia e il terzo, la ciclovia, in via di sviluppo, che costeggia il Piave.
Cosa serve adesso alla zona del Prosecco? Sicuramente la messa a sistema dei percorsi e degli itinerari dell’area; lo sviluppo della ricettività e dei fornitori di servizi appositi; stimolare le imprese alla sensibilità nei confronti dei cicloturisti.
Concludendo
Questi progetti evidenziano il forte legame tra le due ruote e la tradizione enogastronomica. Sono format turistici di successo e sensibili alle nuove richieste del mercato. Perché il successo sia duraturo, vanno implementati nel tessuto territoriale: vanno attivate le aziende e le amministrazioni affinché si costituisca un vero prodotto e non solo un brillante tema di comunicazione.
Inoltre, sono format replicabili, che possono essere presi ad esempio da altre realtà. In Italia non mancano percorsi che si snodano tra colline, montagne o coste, che lambiscono punti di grande interesse naturalistico e gastronomico.
Infine, considerati l’impulso al viaggio dato dall’e-bike, l’enorme interesse dimostrato per il bonus biciclette e l’alto valore dato dagli italiani al patrimonio enogastronomico, ci sentiamo di rispondere affermativamente alla domanda posta all’inizio. Cicloturismo e turismo enogastronomico formano un binomio che funziona.
Per approfondire o vedere il webinar: RobertaGaribaldi.it
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