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Bergamont: quando la bici gravel parla al femminile

Bergamont: quando la bici gravel parla al femminile

La nostra redazione di Bikeitalia ogni giorno riceve decine di comunicati stampa sul lancio di nuovi prodotti del mondo della bici. Un paio di giorni fa, guardavo l’ennesimo contenuto di una di queste mail, e ho notato che c’era qualcosa di diverso dal solito sia nel prodotto che nel linguaggio utilizzato per presentarlo.

Era una bici gravel pensata per le donne, con i componenti selezionati con attenzione, i gruppi top di gamma con la promessa “puoi andarci dove vuoi”.

bergamont gravel
GRANDURANCE 6 FMN promette di essere la bici perfetta per tutte le aspiranti regine della strada. 
Grandurance FMN è equipaggiata con freni e il gruppo completo Shimano GRX

L’aspetto della Bergamont Grandurance FMN è attraente, ha i componenti progettati specificamente per le donne con sella ergonomicamente ottimizzata, il manubrio stretto e rapporto di trasmissione adattato.

bergamont gravel

Però non è stato solo il prodotto in sé che mi ha fatto venire voglia di provarlo. Bergamont metteva in evidenza la bici con lo slogan: Roads are where you find them”, [trad. le strade sono dove le trovi tu]. Mi sembra geniale il modo con cui con una sola frase sono riusciti a trasmettere la funzione di una bicicletta gravel. 

Il marchio Bergamont, produttore di biciclette che da qualche anno è stato assorbito dal gruppo Scott, riesce a sorprendermi sempre: prima con il suo linguaggio e poi con il loro approccio.

Il team di marketing di Bergamont riesce comunicare la bicicletta, senza utilizzare la parola bicicletta. L’anno scorso durante i media days avevo partecipato la presentazione della gamma di bici urban, e il team di marketing non aveva utilizzato neanche una sola volta “bici”. Loro parlavano del mezzo del futuro. 

bergamont gravel

Bergamont ha un modo diverso di pensare la bicicletta prima di raccontarla. È la prima volta che mi capita di sentire un marchio di biciclette che vede se stesso come parte della mobilità e cerca di prenderne parte attivamente, perché crede che una parte significativa della nostra mobilità futura sarà human-powered.

Mi rendo conto della difficoltà di fare marketing delle bici, soprattutto durante quest’anno difficile in cui – a causa della pandemia – non si potevano organizzare le conferenze stampa, gli eventi dedicati al pubblico e le fiere per presentare i modelli nuovi. Quindi è ancora più importante la capacità del racconto del prodotto al pubblico

Penso che il mondo della bici abbia da imparare su questa efficace comunicazione del mezzo della mobilità urbana, la complice perfetta per le esplorazioni e l’avventura, l’ottima compagna per i viaggi verso nuove mète.

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