Mobilità

Roma, la “ciclabile a ostacoli” liberata dai parapedonali

Roma, la “ciclabile a ostacoli” liberata dai parapedonali

A Roma la famosa “ciclabile a ostacoli” di via Giuseppe Berto ha perso i suoi archetti parapedonali: l’Associazione Salvaiciclisti Roma ha annunciato con un post su Facebook la loro rimozione da parte del Municipio VIII della Capitale.

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La ciclabile di Via Giuseppe Berto a Roma prima della rimozione degli archetti parapedonali

Quelle barriere architettoniche sulla ciclabile, in corrispondenza dei passi carrabili dei palazzi sulla strada, dall’ottobre del 2020 erano diventate di fatto illegali, grazie al ricorso di Fiab Faenza al Ministero dei Trasporti, come avevamo scritto a suo tempo.

Quella decisione, dunque, ha fatto giurisprudenza e per l’Associazione Salvaiciclisti Roma questa applicazione della norma sulla ciclabile più “ostacolata” della Capitale segna un punto a favore: “Avevamo richiesto al Municipio VIII – si legge sul post di Facebook – di rimuoverli anche prima che il Ministero si pronunciasse e che li rendesse fuori legge, c’è voluto del tempo ma alla fine ieri sono stati rimossi anche qui!”.

Essendo elementi di segnaletica complementare in funzione “antisosta” gli archetti parapedonali non possono essere installati sulle ciclabili e sulle ciclopedonali per rallentare le biciclette.

Chi percorre questa ciclabile ha la precedenza sulle auto in ingresso/uscita dai passi carrabili che incrociano l’infrastruttura per le bici: per questo sarà opportuno valutare l’installazione di elementi – come i dossi – per rallentare i mezzi a motore nelle manovre di attraversamento della ciclabile.

La rimozione degli archetti parapedonali ha ribadito il principio che i percorsi per le bici devono essere continui, ininterrotti e privi di elementi che ne limitino la percorribilità e l’utilizzo.

Commenti

  1. Ciclista Sdraiato ha detto:

    Questa notizia mi rallegra e oltretutto capita a fagiolo, perché qualcuno poco prima di Natale ha deciso di fare eliminare la vecchia segnaletica e installare questi affari in corrispondenza di uno dei passi carrai delle attività che si affacciano sul percorso ciclopedonale che serve il Parco Nord Milano (un vastissimo polmone verde che abbraccia la periferia nord di Milano e i Comuni limitrofi) nella zona di Via Clerici a Bresso (MI), strada che sbocca in Viale Fulvio Testi e prosegue come Via Carducci verso Sesto San Giovanni; tutte aree con traffico veicolare molto importante per gran parte della giornata. Come ciliegina sulla torta, siccome per la tipologia di parco la ciclabile non è illuminata, hanno deciso per una verniciatura di un elegante e discreto, molto milanese, grigio scuro. Posso immaginarmi le argomentazioni di chi ha deciso di far effettuare i lavori: “Eh, ma hanno messo i cartelli di inizio/fine ciclabile e quindi è segnalato; eh, ma hanno dipinto le strisce pedonali…”. Eh, ma questi cosi, già pericolosi di suo, dondolano appena ci si appoggia per non cadere, aggiungo io
    Non penso di essere l’unico a non aver accolto con gioia questa “miglioria” della viabilità, visto che i ciclisti che passano di lì per cose che non siano il semplice giretto domenicale del parco e i rider, che si servono di quella ciclabile per le consegne, quando non tagliano per il parcheggio adiacente iniziano a scegliere strade alternative e ben più pericolose. Se è una strategia per non dover eseguire interventi di manutenzione sulla ciclabile, direi che hanno fatto centro

    Quando la finiremo con la politica del gambero (un passo avanti e due indietro)?

  2. Graziano ha detto:

    Molto interessante, non sapevo dell’esistenza di questo pronunciamento del ministero.
    Conosco molti luoghi qui a Brescia dove queste strutture sono ancora presenti. A chi mi devo rivolgere per segnalarne l’illegalità? Ai vigili? All’amministrazione comunale?

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