Mobilità

Europa, le ciclabili d’emergenza sono un successo: diventeranno permanenti

Le ciclabili d’emergenza, quelle che su Bikeitalia.it abbiamo sostenuto convintamente fin dall’inizio della pandemia, hanno riscontrato un successo inatteso in tutta Europa. Infatti, nel corso di tutto il 2020 diverse città europee, tra cui molte italiane, hanno deciso di affrontare il necessario distanziamento fisico offrendo maggior spazio per muoversi a piedi e in bicicletta. Interventi che stanno proseguendo ancora oggi perché la pandemia ha mostrato la chiara necessità di ridistribuire lo spazio urbano a favore di una mobilità più attiva e sostenibile.

Così, tutte le misure portate avanti per implementare la possibilità di muoversi a piedi o in bicicletta si sono rivelate dei successi, tanto che tutte le città che si erano mosse per creare infrastrutture temporanee hanno annunciato che perseguiranno questa strada e che gli interventi realizzati verranno resi permanenti.

Ciclabili temporanee a Berlino

Focus: Mobilità post Covid-19

Secondo ECF infatti le città europee che hanno sviluppato piani e programmi per la realizzazione di piste ciclabili pop-up, aree car-free o politiche di moderazione del traffico hanno speso in totale 1 miliardo di euro in interventi finalizzati all’adattamento delle strade al necessario distanziamento fisico e alla riduzione della capacità del trasporto pubblico.

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La pandemia ha così rivelato una domanda latente di ciclabilità, hanno infatti giovato di questi interventi soprattutto quelle città che prima della pandemia poco avevano fatto per la promozione dell’uso della bicicletta (si pensi a Milano, che in pochissimi mesi ha realizzato oltre 50 km di corsie ciclabili).

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Milano Corso Buenos Aires

Del resto diversi centri urbani hanno colto l’opportunità per raggiungere obiettivi che prima dell’emergenza sanitaria erano considerati traguardi quasi impossibili. La pandemia ha impresso un’accelerazione a una necessaria transizione delle città verso stili di mobilità più sostenibili e secondo i dati che emergono dal The Guardian nessuna di queste realtà sembra sia disposta a fare dei passi indietro.

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Ciclabili d’emergenza a Parigi

A Barcellona ad esempio, l’uso della bicicletta è aumentato del 10% rispetto ai livelli pre Covid, con nuovi obiettivi di ciclabilità fissati al 2024 che vedono l’aumento di circa 200 km di piste ciclabili e una riduzione dell’uso dell’auto del 25%.

A Milano la nuova corsia ciclabile di Corso Buenos Aires conta passaggi di circa 10.000 biciclette al giorno, un incremento rispetto alla situazione precedente del 122% in pochissimi mesi.

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Nuovi assi ciclabili a Parigi

A Parigi, dove per promuovere l’uso della bicicletta si è fatto già tanto negli ultimi anni, le percentuali di chi sceglie le due ruote hanno visto un ulteriore aumento del 70% e circa 40 km in più di nuove piste ciclabili “temporanee”. Inoltre, secondo un sondaggio, oltre il 62% dei parigini è favorevole a trasformare queste ciclabili temporanee in percorsi permanenti.

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Lo stesso è accaduto in altre città come Lisbona, Londra, Bruxelles, Cracovia e molte altre dove i livelli di ciclabilità sono aumentati vertiginosamente tanto da impegnare la politica a promuovere ulteriormente queste trasformazioni che saranno al centro dei finanziamenti del Next Generation Fund (meglio conosciuto in Italia come Recovery Plan).

L’auspicio è che questa accelerazione verso la transizione della nostre città a modelli di mobilità più sostenibili continui e si raggiungano importanti risultati in breve tempo.

Commenti

  1. Avatar Graziano ha detto:

    Come si fa a essere fieri di due righe sull’asfalto che nessun automobilista rispetta me lo dovete spiegare. A Torino sono comodissime per parcheggiare in doppia fila.

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