Il governo tedesco ha trovato un modo particolarmente innovativo per promuovere la mobilità ciclistica nel paese: portare gli esperti di ciclabilità in cattedra, in particolare nelle università, dove nasceranno corsi appositi per incentivare l’uso della bicicletta e promuovere una pianificazione urbana incentrata sulla diffusione delle due ruote.
Si tratta di un investimento di oltre 8 milioni di euro ma siamo certi che siano soldi ben spesi, infatti mettere delle persone capaci alla guida di corsi universitari in cui si possa parlare di ciclabilità a 360 gradi consentirà in poco tempo di formare migliaia di giovani professionisti.
L’obiettivo dichiarato dal governo è di implementare la ricerca e l’insegnamento della disciplina, dalla pianificazione delle infrastrutture alla gestione della mobilità urbana fino alla sua legislazione. I professori avranno il compito di istituire master specializzati e di prevedere l’istituzione di futuri dottorati di ricerca sull’argomento, come riporta Politico.
“Non si capisce infatti come mai fino ad ora i fondi destinati alla ricerca sulla ciclabilità siano stati così irrisori” afferma Heather Kaths, una delle professoresse scelte per questo cambio di paradigma che lavora presso la Bergische Universität di Wuppertal. “Ho l’impressione che l’industria automobilistica tedesca abbia avuto una forte influenza sul panorama della ricerca negli ultimi 70 anni, spostando l’attenzione lontano dalla bicicletta”.
L’idea promossa dal governo di Berlino ha anzitutto lo scopo di accelerare la transizione ecologica del paese e in qualche modo di creare un precedente per gli altri paesi europei. Infatti, benché i Paesi Bassi rappresentino il principale laboratorio europeo sui temi della ciclabilità ancora non esistono veri e propri titoli accademici riconosciuti.
Anche nel nostro Paese avremmo bisogno di questi “professori della ciclabilità” nelle nostre università? Al momento in Italia l’unico corso universitario riconosciuto è “Esperto promotore della mobilità ciclistica” che si tiene da alcuni anni grazie all’impegno dell’Università di Verona e di FIAB. L’interesse per la ciclabilità è cresciuto moltissimo, anche in seguito alla pandemia: nella mobilità post-Covid, come abbiamo scritto a più riprese su Bikeitalia, la bicicletta assumerà un ruolo sempre più importante nella dieta modale degli spostamenti urbani. In Italia i tempi sono maturi per un maggiore sviluppo della formazione sulla ciclabilità anche a livello accademico.
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