Test drive andati deserti, modelli passati completamente inosservati e una buona dose di interesse solo per i bolidi esposti in Piazza Duomo. Si chiude così l’edizione 2021 del MiMo Motor Show, l’esposizione d’auto a cielo aperto che tanto ha fatto discutere negli ultimi giorni.
Sicuramente le temperature da record registrate nel fine settimana appena concluso non hanno aiutato l’evento, ma è innegabile che le cose non siano andate come si aspettavano gli organizzatori. Le uniche auto ad attirare i passanti e far scattare qualche selfie erano i modelli di ultralusso, trattandosi più oggetti di design che non di veri mezzi con cui muoversi sulle strade delle nostre città.

Le polemiche che hanno anticipato l’iniziativa erano legate all‘occupazione massiccia del centro storico di Milano da parte delle auto, dove a farne le spese è stata soprattutto la zona pedonale, in cui pur di far posto alle auto parcheggiate si è andati a sottrarre spazio alla pedonalità, al distanziamento fisico, allo shopping e in qualche caso anche al bike sharing.
Ma oltre al tema dell’occupazione di suolo pubblico, un altro aspetto ha pesato sull’immagine dell’evento: i tre giorni sono costati cari ai milanesi e ai lombardi tutti, infatti il Comune di Milano ha deciso di far pagare agli organizzatori solo 72.000 euro di occupazione di suolo pubblico, a fronte dei 437.000 dovuti, con un mancato introito per le casse comunali pari a 365.000 euro. Regione Lombardia invece, ha finanziato l’allestimento dell’iniziativa MiMo Motor Show con ben 240.000 euro di soldi pubblici (come da delibera di giunta n. 4557 del 19 aprile 2021 votata all’unanimità dai presenti, scaricabile da questo link).

A far riflettere sui risultati dell’iniziativa ci ha pensato anche la stampa: dai moltissimi articoli di lancio presenti su testate generaliste e blog automotive ma praticamente zero commenti sull’andamento dell’evento e sulla chiusura della manifestazione.
A ricordare ai passanti quanto l’evento fosse inappropriato in un contesto come il centro di Milano ci ha pensato un piccolo gruppo di persone, che ritrovatesi sabato pomeriggio in Piazza San Babila hanno percorso corso Vittorio Emanuele fino in Piazza Duomo, rigorosamente scortati dalla polizia, ha protestato pacificamente contro lo sperpero di denaro pubblico e la svendita del centro storico di Milano alle case automobilistiche.

In realtà c’è un progetto MiMo che piace ai milanesi e che ha raccolto nell’ultimo anno il sostegno e l’interesse di una pluralità di soggetti, dall’Università Bicocca alla Pirelli: si tratta della greenway metropolitana ideata da Bikenomist che connette Milano con Monza attraverso un corridoio verde dedicato alle persone, al trasporto pubblico, agli spostamenti in bicicletta e alla valorizzazione del territorio attraverso un’opera di rigenerazione urbana. Come Bikeitalia ci auguriamo fortemente che i Comuni interessati dal suo passaggio dedichino la stessa attenzione che hanno dedicato al Motor Show.
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