Bici

Oltre 170 biciclette sequestrate agli spacciatori finiscono in discarica

Oltre 170 biciclette sequestrate agli spacciatori finiscono in discarica

Le oltre 170 biciclette sequestrate negli ultimi anni ai pusher della droga e ai tossicodipendenti nelle aree dello spaccio dei boschi nei dintorni di Uboldo e Origgio, in provincia di Varese, sono finite in discarica e avviate alla demolizione. “Non sapevamo a chi darle e quelli che si sono fatti avanti non avevano la possibilità di prenderle in blocco”, ha spiegato al quotidiano Il Saronnese il coordinatore della Protezione Civile Piero Zucca.

Le bici – abbandonate dagli spacciatori e dai consumatori nei boschi, sequestrate dai Carabinieri durante i blitz o dalla Protezione Civile nel corso delle operazioni di ripulitura delle aree verdi – erano state accatastate nel deposito allestito nell’ex Mercantile. Alcune erano effettivamente in pessimo stato, ma molte altre (quasi sicuramente rubate, ndr) erano in buono stato e l’idea originaria dell’amministrazione era di cederle in blocco all’asta o donarle a qualche associazione. Ma poi sono finite in discarica: ecco com’è andata.

Bici sequestrate
Bici sequestrate (immagine di repertorio – fonte pixabay.com)

La questione delle “bici degli spacciatori”, infatti, va avanti da diverso tempo: lo dimostrano i numerosi articoli di cronaca locale in cui già il 25 maggio del 2020 era stata pubblicata la notizia che ci sarebbe stata un’asta con le bici sequestrate/recuperate (che allora erano circa un centinaio, ndr) e che poi il ricavato della vendita delle due ruote sarebbe finito in beneficenza.

Il 16 dicembre 2020 su Ilnotiziario.net il sindaco di Uboldo Luigi Clerici aveva affermato: “Le metteremo all’asta. Liberemo così lo spazio dell’ex Mercantile che dovremo ristrutturare”, aggiungendo anche alcuni dettagli: “Mi sembra la soluzione migliore: è pratica e oltretutto consente di assegnarle in blocco a un prezzo simbolico: quello che ci interessa è che non vengano buttate via, ma possano essere riciclate. Anche perché molte sono in ottimo stato, anche costose”.

Invece l’epilogo è stato tutt’altro: tutte le oltre 170 bici in questione sono finite in discarica e avviate alla demolizione, quindi anche quelle in buono stato perché la cessione all’asta non è avvenuta e tutti coloro che si sono fatti avanti non erano in condizioni di prelevarle in blocco, come spiega il coordinatore della Protezione Civile Zucca: “Erano davvero troppe, un grosso impegno in termini di trasporto e logistica. Allo stesso modo, le associazioni potevano prelevarne solo qualcuna. Alla fine non abbiamo potuto fare altro che portarle in una discarica per demolirle. È un peccato, lo sappiamo, ma non c’era alternativa: non potevano continuare ad accumularle nell’ex Mercantile”.

Un peccato davvero: possibile che non ci fossero alternative alla distruzione di oltre 170 biciclette, di cui molte in buono stato?

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Commenti

  1. Maria luisa Mapelli ha detto:

    ma se e’ stata fatta una denuncia di furto non viene avvisato il proprietario prima di metterle all’asta?La Mountain Bike Atala pochi mesi di vita di mio figlio stata rubata dal mio garage a novembre 2022 .Magari e’ tra le bici recuperate.Non e’ possibile vederle?

  2. Stefano ha detto:

    Invece di venderle in blocco, non potevano venderle singolarmente o almeno in piccoli lotti?

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