In Italia è ancora una proposta, ma in Francia è già realtà: ogni messaggio pubblicitario intento a promuovere l’auto dovrà contenere riferimenti espliciti per ridurne l’uso e favorire mezzi più sostenibili.
L’idea di seguire quanto fatto dai francesi arriva direttamente da Rossella Muroni, deputata ed esponente del gruppo “FacciamoEco”, che in una nuova proposta di legge depositata recentemente alla Camera chiede che vengano introdotti messaggi per promuovere la mobilità sostenibile in alternativa all’utilizzo delle autovetture in tutte le pubblicità di automobili.
La proposta arriva a seguito delle discussioni avviate dalle commissioni competenti sulla limitazione da imporre ai veicoli a combustione interna e sul loro progressivo divieto di produzione, unito alla necessità (più volte rimarcata dalla parlamentare Muroni) di ridurre il numero di auto in circolazione a favore di soluzioni alternative.
La proposta di legge 3447 presentata il 17 gennaio 2022 alla Camera, se venisse approvata, introdurrebbe l’obbligatorietà per tutte le forme di pubblicità di auto a combustione interna di contenere un messaggio per promuovere la mobilità sostenibile in alternativa alla propria vettura e la lotta ai cambiamenti climatici.
Con questa proposta, del tutto simile a quella già in vigore in Francia, i veicoli a combustione interna vengono equiparati a tutti gli effetti ai prodotti sensibili per la salute come sigarette e cibo spazzatura, i cui spot prevedono già l’obbligo di consigli per i consumatori volti a scoraggiarne o ridurre l’uso.
Secondo la proposta di legge presentata alla Camera dalla deputata Rossella Muroni, le nuove pubblicità di auto dovranno contenere messaggi tipo: “Per i viaggi brevi, scegli di camminare o andare in bicicletta”, “Pensa al car pooling”, e “Tutti i giorni, prendi i mezzi pubblici”.
In aggiunta si prevede che tali messaggi debbano sempre essere accompagnati dalla menzione #MuoversiInquinandoMeno. Tale obbligo si applica alle pubblicità trasmesse su radio, televisione, cinema, Internet, su schermi pubblicitari e su carta stampata.
In caso di inadempimento, l’inserzionista incorrerebbe in una sanzione pecuniaria di 50 mila euro per ogni passaggio televisivo o radiofonico, o per ogni pubblicazione su carta e web.
Una vera rivoluzione comunicativa che non solo inciderebbe sul settore dell’automotive, ma che andrebbe certamente a sopperire alla mancanza di comunicazioni da parte del Ministero per favorire la mobilità attiva e sostenibile.
“La mobilità è uno dei fronti più importanti nella sfida della sostenibilità e finalmente l’Europa si pone il tema dello stop alla vendita delle inquinanti auto a combustione interna. Un phase out a diverse velocità, si va dal 2025 della Norvegia al 2030 di Olanda, Danimarca, Svezia, Slovenia e Islanda, fino al comodo 2035 definito dal nostro Comitato interministeriale per la Transizione ecologica. Per spingere l’Italia nella giusta direzione e promuovere da subito stili di vita sostenibili ho depositato una proposta di legge che, da quest’anno, introduce in tutte le forme di pubblicità di auto a combustione interna l’obbligatorietà di contenere un messaggio sulla lotta ai cambiamenti climatici e sulla mobilità sostenibile come valida alternativa alla macchina di proprietà. Gli spot dovranno, inoltre, contenere informazioni chiare sul livello di emissioni di CO2 dei veicoli pubblicizzati e in caso di inadempienza sono previste sanzioni pecuniarie. Una proposta si ispira alle nuove norme francesi in vigore a marzo e a quanto già accade anche in Italia per prodotti dai comprovati effetti nocivi sulla salute come le sigarette” ha spiegato Rossella Muroni, prima firmataria della legge.
Intanto in Francia sono andati ben oltre a questa proposta: il Ministero della transizione ecologica guidato da Barbara Pompili ha approvato la sua Loi climat et résilience (legge per il clima e la resilienza) che impone diverse misure. Ad esempio:
- il divieto di pubblicizzare auto a combustibili fossili a partire dalla seconda metà del 2022;
- il divieto, a partire dal 2028, di pubblicizzare modelli con emissioni di CO2 superiori a 123 g/km (modelli vietati dal 2030);
- il divieto di circolazione di auto diesel Euro 2 immatricolate dal 1997 al 2000; con disposizioni più stringenti per gli anni a seguire;
- il divieto di volo lungo tratte aeree nazionali che offrono collegamenti già coperti dalla linea ferroviaria.
Qual è il vantaggio “ecologico del treno? Abbiamo cementificato 50 kmq per andare da Milano a Roma. Gli aerei a dispetto di quello che ci dicono consumano poco carburante passeggero x km. Se il treno fosse così vantaggioso non sarebbe necessario creare questo squilibrio concorrenziale per favorire il suo uso.
Salve Bernard,
che il treno sia meno inquinante dell’aereo come mezzo di trasporto lo dicono tutti gli studi internazionali in tema di mobilità e ambiente, a titolo di esempio – e a beneficio di chi legge – linko il rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente > https://www.eea.europa.eu/it/highlights/trasporto-motorizzato-treno-aereo-strada e cito un passaggio significativo del testo che lo presenta:
“La relazione esamina nello specifico le conseguenze degli spostamenti in aereo e in treno, che costituiscono una parte importante del settore europeo dei trasporti, concludendo che il trasporto ferroviario è la modalità di trasporto migliore e più ragionevole, se si escludono gli spostamenti a piedi o in bicicletta. L’impatto delle emissioni del trasporto aereo è molto più elevato considerando il numero dei passeggeri e i chilometri percorsi. Tuttavia, la relazione evidenzia che volare non è necessariamente la scelta peggiore, viaggiare con un’automobile a benzina o diesel, soprattutto se da soli, può essere più dannoso”.
Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it
Sì, vabbè
Condividendo molto di quanto già detto, aggiungo solo che da settembre 2020 si può mettere la bici sull’intercity, per i lunghi viaggi non è male.