L’emergenza Covid-19 è stata trasformata in opportunità per ripensare la mobilità. Nelle Filippine i primi finanziamenti, pari a 22 milioni di dollari, sono stati allocati nel 2020, quando per far fronte all’impossibilità di utilizzare i mezzi pubblici a causa della pandemia in corso il governo centrale decise di puntare sull’ampliamento delle infrastrutture per la ciclabilità.
Questi fondi si sono tradotti quasi subito in oltre 500 chilometri di nuove piste e corsie ciclabili che attraversano i centri più grandi come Manila, la capitale delle Filippine, andando così ad attuare il piano di ciclabilità più importante della storia del paese. Lo riporta il blog della Banca Mondiale.

In soli 9 mesi, le Filippine sono state in grado di creare una rete importantissima di piste e corsie ciclabili, diffuse soprattutto lungo le strade statali. Lo sforzo di tutti gli attori che hanno preso parte al progetto ha contribuito notevolmente a elevare la percezione della bicicletta come un mezzo di trasporto affidabile e sostenibile in tutta la popolazione.
I fondi statali hanno generato un processo virtuoso, innescando lo stanziamento di ulteriori risorse da parte dai governi e delle comunità locali, che hanno contributo a ad aggiungere nuovi percorsi creando un’unica rete di 500 chilometri di ciclabili.
L’iniziativa governativa è nata anche grazie ai numerosi lavoratori che durante la pandemia non si sono fermati e che hanno dovuto però rinunciare all’uso dei mezzi pubblici.
È il caso di April, impiegata di radiologia a Manila che in piena pandemia ha dovuto reinventarsi trovando un modo per raggiungere l’ospedale: “Non possiedo un’auto e fino a quel momento non avevo mai pensato di andare in ospedale in bicicletta. Quando poi agli operatori sanitari non è stato più consentito di utilizzare i mezzi pubblici a causa dell’alta probabilità di diffusione del virus, ho deciso di provare a pedalare. All’inizio ero nervosa e insicura, soprattutto sulle strade principali, ma alla lunga io e altri colleghi ci siamo abituati e siamo diventati più fiduciosi”.
Proprio perché moltissime persone come April hanno deciso di inforcare la bicicletta anziché muoversi a piedi o in auto – come certificano i dati sull’uso quotidiano della bicicletta durante la pandemia – il governo è stato così veloce nell’attuare il piano.

Oggi le persone che continuano a muoversi in bicicletta sono molto più numerose rispetto al passato, con delle statistiche che raccontano come il 65% degli intervistati abbia utilizzato le nuove infrastrutture durante il periodo di emergenza.
Le fasi di progettazione e analisi sono state curate dal World Bank Philippines Transport Team, il Global Road Safety Facility (GRSF) insieme al team di Bloomberg Philanthropies. Diverse realtà che hanno unito le forze per fornire assistenza tecnica sin dall’inizio al governo delle Filippine, con l’obiettivo di garantire che la nuova infrastruttura ciclabile potesse soddisfare i più elevati standard di sicurezza.

Il caso delle Filippine dimostra come anche in situazioni estremamente difficili sia possibile fare rete attorno a un grande progetto che ha portato diversi vantaggi per numerose città e altrettante comunità.
“Continuerò a usare la bici per gli spostamenti casa-lavoro”, ha detto April, “così facendo aiuterò a ridurre l’inquinamento dell’aria e allo stesso tempo pedalare mi aiuterà a rimettermi in forma”.
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