Non sono un ciclista serio né lo sono mai stato.
Ma ogni giorno pedalo 20 km per fare avanti e indietro dal lavoro.
Il mio smartwatch segna un consumo calorico di 230 kcal al giorno per 45 minuti di tempo in totale. Che, conti alla mano, significa 1.150 kcal a settimana consumate solo per andare al lavoro. Si fa in fretta a restare magri e in forma, se lo si vuole davvero.
A ogni tragitto supero una quantità incredibile di auto, tutte bloccate nel traffico, con un solo guidatore all’interno, intento a spippolare sul telefono o a bestemmiare con quello davanti che non è scattato al verde, tutti immersi nei fumi dei tubi di scappamento (se avete paura della centrale nucleare di Zaporizhzhya allora non avete mai respirato l’aria della Lombardia alle 7:00 del mattino).
Quando sono fermo al semaforo, lancio un’occhiata dentro l’abitacolo e sorrido ma nessun automobilista mi sorride mai di rimando.
Già prima stavo loro sulle balle perché “occupo la strada” ma oggi, con la benzina a 2,2 € al litro, mi odiano con tutto il cuore.
Perché l’unica cosa che io consumo sono calorie mentre loro consumano tempo e salute.
Si vede che ne deve valere davvero la pena.
È vero, nonostante tutto Roma è meravigliosa, potenzialmente ciclabilissima perché non presenta grandi salite. La pandemia ha fatto crescere il numero di persone che, piuttosto che salire sugli autobus tuttora immancabilmente affollati, si muove con la bici. Percorro tutti i giorni la ciclabile di via nomentana: 4 chilometri protetti, pochi si, ma collegano un quartiere altamente abitato con il centro. Il totem contabici oggi segna quasi 70.000 ciclisti transitati dal 1 gennaio (con il freddo siamo ancora pochini)! Molte le mamme e i papà che portano bimbi a scuola in bici. Qualcosa sta cambiando anche nella capitale. Daje!
Sembre belli i tuoi articoli, e meravigliosi anche i commenti, mi fanno sentire meno aliena :-). Anch’io bike to work di 16 km a tratta a Torino da ormai 3 anni, e vedo che nella mia città siamo parecchi, speriamo di aumentare sempre più. A lavoro mi trattano come una pazza, io invece considero pazzi i tanti fortunati che abitano a meno di 5 km dal lavoro e nonostante ciò prendono la macchina!! Adoro il bike to work, peccato solo i frequenti incontri con automobilisti aggressivi e incivili pieni di rabbia repressa… ma noi ciclisti sopportiamo e cerchiamo sempre di dare il buon esempio come stile di vita e gentilezza.
30 anni x 54 km al giorno + 500 m di dislivello, non sono riuscito a convincere i colleghi di lavoro di fare un quarto di questo a parte quelli che ci andavano già. Il caro benzina non cambierà niente, anzi se uno va in macchina riuscirà a dimostrare che non è un poveraccio e così raggiunge l’obbiettivo. Non è una questione di soldi ma una questione di testa.
Sembra incredibile ma è possibile! Faccio quasi 6000 km all’anno per andare al lavoro in bici, vivo a Torino, sono uscito con -6 gradi, non ne guadagnano solo il portafogli e la salute fisica, ma soprattutto quella psichica!
Lo farei anche io ma con i turni e strade non proprio sicure la vedo difficile. Questo mi rammarica molto anche perché nella mia zona gli organi preposti non sono per niente interessati al bike to work od a migliorare le condizioni di viabilità.
Ciao a tutti,
la pandemia mi ha costretto al “casawork”,
prima , e per circa 3 anni , andavo e tornavo dal lavoro percorrendo di media 120 km a settimana,
piu’ eventuali scappatelle dopolavoro.
Non vi dico le bellezze che ho visto in quel periodo
dimenticavo ROMA E’ MERAVIGLIOSA , se la sai usare.
Un consiglio , se potete : PROVATE .
Saluti
Salvatore