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Lorenzo Barone e la sua nuova sfida: 29.000 km in sella dal Sudafrica allo Stretto di Bering

Lorenzo Barone e la sua nuova sfida: 29.000 km in sella dal Sudafrica allo Stretto di Bering

Quanti sono 25 anni: tanti o pochi? Dipende da chi li guarda e da come. Certo è che a 25 anni Lorenzo Barone di chilometri sotto le ruote ne ha fatti scorrere parecchi, e di questi una buona percentuale con temperature estreme, ampiamente sotto lo zero.

Lorenzo Barone freddo Siberia
Lorenzo Barone in una delle sue pedalate estreme sottozero

A soli 19 anni e con un equipaggiamento di fortuna attraversa la Lapponia in inverno, l’anno successivo è nuovamente sotto zero sull’altopiano del Pamir in Tajikistan. Qualche anno lontano dal freddo ma sempre in sella tra Himalaya e deserti ed eccolo nuovamente a 23 anni ad affrontare il Polo del Freddo tra gennaio e marzo 2020. 2153 chilometri da Magadan a Yakutsk nella Siberia Orientale, attraverso una delle zone più fredde del pianeta, con temperature sempre al di sotto dei -40 gradi centigradi.

Colto dalla pandemia è costretto a restare in Russia e decide di percorrere ulteriori 3.000 chilometri nel periodo autunnale da Irkutsk, nella Siberia centrale, a Yakutsk. Anche se non è inverno le temperature in quella parte del mondo sono già rigide. Lo chiama “training”, in previsione della più grande impresa “La strada più a nord del mondo”.

Ovvero 3.000 chilometri di pista di ghiaccio che collega Yakutsk a Yuryung Khaya sul Mare di Laptev, 7 paralleli più a nord del Circolo Polare Artico. Da percorrere in pieno inverno a partire da dicembre. Periodo in cui il sole non sale mai oltre l’orizzonte. A differenza della prima traversata al freddo, l’esperienza gli consente di perfezionare l’equipaggiamento. In un post su Facebook elenca minuziosamente cosa porterà per viaggiare e campeggiare a -60 °C.

Nonostante ciò dopo pochi giorni dalla partenza è costretto a tornare indietro. Le camere d’aria non reggono il freddo e continuano a rompersi. I mesi di attesa delle nuove camere d’aria in TPU li passa pedalando nei dintorni della città in cui vive con sua moglie Aygul. A febbraio riprende nuovamente la strada ma dopo soli 400 chilometri è costretto nuovamente a fermarsi per un ginocchio gonfio.

La determinazione lo riporta nuovamente in sella dopo qualche settimana per concludere finalmente la pedalata dopo 43 giorni a fine marzo 2021.

Nonostante ciò non si definisce “estremo”, perché le sue imprese sono sempre precedute da duri mesi di preparazione meticolosa. È proprio con questo spirito che, tornato in Italia nell’estate 2021, a Dicembre dello stesso anno decide di pedalare verso Capo Nord in pieno inverno.

Un viaggio di piacere, ma soprattutto un viaggio per testare l’attrezzatura invernale per la nuova avventura che si appresta a vivere: “La strada terrestre più lunga”.

Quasi

Una distanza di 29.000 chilometri da Capo Agulhas, in Sudafrica, a Capo Dezhnev, sullo Stretto di Bering, in Russia. 3 continenti, 12 paesi in circa 400 giorni di viaggio. Quando l’abbiamo incontrato a febbraio scorso, prima della partenza, ci aveva confessato che era stanco del bianco e del freddo. Per questo ha deciso di partire dall’Africa.

Lorenzo Barone ghiaccio temperature estreme sottozero

Ma il primo amore, si dice, non si scorda mai. Ed infatti sarà proprio nella primavera 2023 che prevede di affrontare in slitta e con gli sci gli ultimi 4.000 chilometri del tratto russo fino allo Stretto di Bering, assetti geopolitici mondiali permettendo.

Equipaggiamento Lorenzo Barone viaggio dal Sudafrica allo Stretto di Bering
L’equipaggiamento di Lorenzo Barone per il suo viaggio dal Sudafrica allo Stretto di Bering

Come sempre la preparazione è meticolosa, nulla è lasciato al caso, come dimostra la foto di tutto l’equipaggiamento che utilizzerà durante il percorso. La base logistica sarà Aygul, sua moglie, che lo raggiungerà in Turchia per un cambio di assetto, e poi in Russia per la parte invernale/primaverile.

In Africa, infatti, in previsioni di lunghe distanze senza acqua e cibo, oltre al classico assetto da bikepacking, con borsa manubrio, sottosella e frame bag, monta anche un portapacchi anteriore per una maggiore capacità di carico. Dalla Turchia invece avrà un assetto più leggero per poter percorrere lunghe distanze ed arrivare in Russia in tempo per la tratta finale.

Lorenzo Barone Botswana

Mentre scrivevamo delle sue avventure invernali, Lorenzo si trovava in Botswana e aveva già percorso circa 4.000 chilometri nel sud dell’Africa, circondato da zebre, terra rossa e alti fili d’erba, un ambiente molto diverso dal deserto di ghiaccio bianco in cui ci eravamo abituati a vederlo.

Continueremo a seguire l’avventura di Lorenzo Barone sui suoi canali social nei prossimi mesi, fino alla fine del suo viaggio dall’altra parte del mondo.

[Le immagini pubblicate a corredo dell’articolo sono presenti sul profilo FB pubblico di Lorenzo Barone]

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