“Non sono una ciclista, ma ci provo”. Ilaria Fiorillo, alias “milano_in_bicicletta” su Instagram, pronuncia questa frase abbassando un po’ la voce: la bicicletta negli ultimi due anni ha dato una svolta inaspettata alla sua vita. Un rapporto nato un po’ per necessità, un po’ per gioco che, giorno dopo giorno, si è consolidato sempre più. Perché dietro l’account social che condivide gli angoli di Milano da scoprire pedalando c’è una ragazza pugliese con tanta voglia di fare e di raccontare il lato bello della bici. Un’esperienza iniziata per caso, come racconta in questa intervista a Bikeitalia.it.
Ciao Ilaria, entriamo subito in argomento: quand’è che la bicicletta è diventata parte integrante della tua quotidianità?
Nel 2020 lavoravo nella ristorazione in un hotel di lusso che poi ha chiuso a causa della pandemia: nel 2021 ho cominciato a fare la rider in bici e, per riqualificarmi e acquisire nuove competenze, ho seguito anche un corso di social media manager. “Milano in bicicletta” è nata come pagina-studio, per raccontare sui social quello che vedevo ogni giorno attraversando la città pedalando in tempo di pandemia: poi la situazione mi è sfuggita di mano…
In che senso?
Ricevo ogni giorno richieste di persone che cercano informazioni perché si sentono ispirate dalle foto che scatto per le strade di Milano e vedendomi girare in bici ne vogliono comprare una. Il mio target è fatto da persone che in bici non ci vanno ancora e questo è molto bello: perché un domani possono diventare una persona-in-bicicletta-in-più. C’è bisogno di fare comunicazione positiva su questo aspetto. Ultimamente sto organizzando tour gratuiti per Milano con MADE in Corvetto: per promuovere il territorio attraverso la bici e farla apprezzare come mezzo quotidiano, anche per andare al lavoro. Bisogna normalizzare l’uso della bici in città.
Ma la realtà è fatta anche di aspetti negativi, che non vanno nascosti…
Sì, certo: in generale cerco di non fare troppa comunicazione sulle cose che non vanno. Quando c’è da parlare ne parlo ma, onestamente, non sottolineo il disagio, cerco di non essere negativa: non bisogna fare terrorismo psicologico sull’uso della bici in città, voglio raccontare il lato bello della bici. La mia è una comunicazione ispirazionale: più persone vanno in bici, meno auto ci sono in giro. Il tema della mobilità in bici è molto articolato: per approfondire l’argomento sto seguendo il Corso in Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica dell’Università di Verona, che concluderò a settembre.
L’estate scorsa poi hai fatto una cosa di cui hanno parlato in molti: per le vacanze sei ritornata a Foggia in bici, partendo da Piazza Duomo.
Sì, Milano-Foggia è stato il mio primo vero viaggio: al massimo avevo fatto Milano-Pavia sulla ciclabile! Però volevo provarci: mi sono fatta prestare un po’ di attrezzatura, mi sentivo in forma perché avevo fatto la rider con Deliveroo per 4 mesi con una bici pieghevole, un allenamento di 30/40 chilometri al giorno. Poi con il bonus bici ho preso una bici da corsa entry level proprio per fare questo viaggio. Prima di partire avevo 1.000 follower, oggi ne ho 10 volte tanti.
Il tuo viaggio Milano-Foggia è stato una bella vetrina: tecnicamente “ha fatto il botto”…
Beh, c’era uno storytelling importante: il fatto che fossi una donna che tornava a casa dalla mamma pedalando da sola e attraversando l’Italia da Nord a Sud ha avuto il suo peso. Poi anche la comunicazione durante il viaggio dove mi raccontavo senza filtri: la gente ha empatizzato e in tanti hanno parlato di me.
Quale itinerario hai seguito? Praticamente, pedalando solo a Milano, non avevi mai affrontato una vera salita.
Ho studiato moltissimo il percorso per evitare le salite! In linea di massima da Milano ho seguito il corso del Po fino a Guastalla, poi tutta l’Adriatica fino a Campomarino e sono rientrata verso Foggia. Ci ho messo 15 giorni abbondanti: non cercavo la prestazione ma volevo godermi il tragitto. Da pugliese che lavora a Milano ho preso innumerevoli volte il treno Milano-Foggia che fa proprio l’Adriatica: volevo fare quella stessa strada in bici e pedalare lungo il mare.
Però ultimamente qualche salita l’hai fatta, no?
Sì: ho da poco fatto le salite del SellaRonda, prima ancora il Mottarone pedalando con le scarpe da ginnastica, quando ancora non usavo gli attacchi. Quest’anno sono stata al BAM!, dove ho conosciuto molte persone che hanno viaggiato tanto in bicicletta in giro per il mondo, ed è stato molto bello.
Le vacanze sono alle porte: dove pedalerai quest’estate?
Il cicloviaggio ci sarà, ad agosto: fortunatamente non soffro molto il caldo. Sto pianificando il tutto e i particolari li comunicherò nei prossimi giorni, quando arriverà anche la mia nuova bici da viaggio.
Già, nel frattempo sei diventata ambassador del marchio Scott: com’è andata?
È stata una grande sorpresa: mi hanno cercato ed è per me un onore poter essere loro ambassador, ne sono davvero entusiasta. Io non mi considero un’atleta: sono solo una persona che ama andare in bicicletta. Continuerò a fare quello che sto facendo, perché mi rende felice: per questo ho dato le dimissioni al lavoro da un’agenzia di comunicazione dove gestivo i canali social e i blog di alcuni clienti per dedicarmi esclusivamente al mio progetto, questo mi sembrava il momento giusto per scommettere su me stessa. Non sono una ciclista, ma ci provo.
Eccezionale brava
Anche io pedalo dall’11 giugno al 18 giugno ho fatto Trabia -Agrigento. Volevo fare il giro della Sicilia ho dato forfait troppo caldo.
Chissà se possiamo organizzarla insieme
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La vedo spesso nei video di Pietro Franzese, è una ragazza simpatica e brava cicloviaggiatrice! Ce ne fossero come lei!
Che bello! Vai, vai vai!
Una ragazza in gamba cui auguro tutto il meglio. Appena vista alla Bike Night Milano-Lago Maggiore. In sella, Ilaria!