Mobilità

L’Italia ha la sua strategia per la bici: approvato il Piano Generale della Mobilità Ciclistica

Approvato il Piano Generale della Mobilità Ciclistica: l’Italia ha la sua strategia per sviluppare in modo coerente e concreto la ciclabilità a tutti i livelli. Come avevamo segnalato su Bikeitalia qualche giorno fa il documento doveva ricevere ancora l’ok della Conferenza Unificata Stato-Regioni e la caduta del governo Draghi sembrava aver complicato le cose.

Ma il Piano Generale della Mobilità Ciclistica (PGMC) – previsto dalla legge n. 2/2018 e recante “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica” – nella seduta straordinaria di oggi (mercoledì 3 agosto 2022) ha ricevuto l’ok della Conferenza Unificata Stato-Regioni. Questo Piano costituisce parte integrante del Piano generale dei trasporti e della logistica (PGTL) ed è finalizzato a realizzare il “Sistema Nazionale della Mobilità Ciclistica” (SNMC).

Semaforo verde bici via libera mobilità

Il Piano ha durata triennale ed è articolato con riferimento a due specifici settori di sviluppo della mobilità ciclistica:

  1. ambito urbano e metropolitano
  2. ambito extra-urbano (provinciale/intercomunale, regionale, nazionale ed europeo)

Inoltre il Piano definisce le risorse da allocare – per ciascuno degli anni del periodo di riferimento – in base agli stanziamenti di bilancio da ripartire per finanziare gli interventi previsti nel PGMC e individua gli obiettivi annuali per realizzare un effettivo Sistema Nazionale. Al momento il Piano prevede un finanziamento di 1,2 miliardi di euro di cui 943 milioni già allocati.

Per quanto riguarda il cicloturismo il Piano delinea gli interventi per realizzare i tracciati di interesse nazionale, a partire dal sistema delle dieci ciclovie turistiche nazionali che sono parte la Rete Ciclabile Nazionale (RCN) di cui all’articolo 4 della legge n. 2/2018.

Nel Piano trova ampio spazio anche la definizione degli interventi prioritari nell’ottica di definire un modello intermodale nazionale e di integrazione tra sistemi di viabilità stradale, ferroviaria e con il trasporto pubblico locale. Il documento contiene altresì le linee di indirizzo amministrativo e regolamentare necessarie per assicurare un efficace coordinamento dell’azione amministrativa a tutti i livelli per quanto riguarda la mobilità ciclistica e le relative infrastrutture.

Il Piano contiene inoltre la definizione del modello di verifica di obiettivi e azioni per consentire il controllo del raggiungimento degli stessi nell’arco di periodo triennale del PGMC. Il documento consta di 160 pagine (compresi gli allegati) ed è suddiviso in diversi capitoli che affrontano tutti i temi inerenti alla ciclabilità in Italia: dal quadro delle risorse disponibili all’analisi del sistema della mobilità ciclistica turistica ed urbana, dagli obiettivi – strategici, generali e specifici – del PGMC agli strumenti e alle azioni per la loro realizzazione nonché agli indicatori per le performance realizzative, per verificare il loro raggiungimento.

Il documento integrale può essere scaricato da questo link: click

Come riportato nella pagina dei ringraziamenti dopo l’indice, la redazione del Piano – “frutto del lavoro congiunto di più soggetti ed esperti” – è stata possibile grazie alla volontaria e preziosa collaborazione tecnica di: Paolo Gandolfi, Direttore Area Sviluppo territoriale del Comune di Reggio Emilia; Stefano Munarin, Professore associato di Urbanistica all’Università IUAV di Venezia; Andrea Colombo, esperto di mobilità sostenibile, sicurezza stradale e spazio pubblico.

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Commenti

  1. Avatar Julio ha detto:

    Ieri sera io e un amico siamo partiti in bici verso Milano centro al ritorno abbiamo deciso di tornare in treno. Non c’era un vagone destinato alle bici. Abbiamo messo le bici vicino alle porte, dovendo spostare su ogni fermata per far passare le persone, e pagando il biglietto anche per la bici, altrimenti multa. Un vero disagio

  2. Avatar Simone ha detto:

    In Francia i treni regionali hanno vagoni parzialmente dedicati al trasporto bici (uno spazio per quattro bici da appendere oltre ad altre che possono essere affiancate l’una all’altra e che, in assenza di veicoli, può ospitare sei/otto sedute richiudibili).
    Non è necessaria prenotazione, il costo è gratuito.
    Arrivando a Lione, nei giorni scorsi, per fare un pezzo della Via Rhona le bici erano molte (anche troppe) ma nessuno, bigliettai o passeggeri, si è assolutamente lamentato.
    Soluzione semplice, economica, flessibile, ottima per turismo e commuting urbano.
    Probabilmente sarebbe troppo facile copiare un’idea del genere per i nostri pessimi treni locali.

  3. Avatar GIUSEPPE MOSCHI ha detto:

    Il Piano Genarale della Mobilità Ciclistica è indubbiamente un risultato straordinario, ma a mio avviso, se non si agisce anche ad un riordino urbanistico delle città come aggregazione di quartieri -borghi nei quali è impedito il traffico veicolare di attraversamento e se non avviamo un piano Marshall per l’eliminazione delle auto dal suolo Pubblico, continuerà ad essere molto pericoloso utilizzare la bicicicletta sopratutto per le persone di una certa età e i più giovani che invece dovrebbero essere incentivati ad utilizzarla per andare a scuola.
    Senza tali interventi gli effetti delle piste ciclabili , malgrado le ingenti risorse impiegate, sulla vivibilità dei centri urbani saranno molto modesti .
    Giuseppe Moschi
    [email protected]

  4. Avatar giuliano ha detto:

    Confermo quanto detto da Lorenzo. Treno Trenord Colico-Milano Cle di venerdì scorso 5 agosto ore 16.15. ero il quarto a salire con la bicicletta su un treno da 5 vagoni e, per non farmi lasciare sul posto, ho contrattato di smontare la bici (bdc) e metterla in un angolo. Nonostante ciò, si pretendeva che pagassi il supplemento bici (da regolamento, non si paga se l’ingombro è sotto una certa). Bisogna fare qualcosa e il tutto deve partire anche dalla comunicazione: alle aziende di trasporto, ai capotreni, ai passeggeri. Chi viaggia in intermodalità è un’auto in meno sulle strade iper congestionate di questi giorni e muove l’economia locale.

  5. Avatar Simone ha detto:

    Salve, ho dato uno sguardo veloce al Piano.
    Non riesco però a capire se ci sia possibilità di finanziamenti per ciclabili su piccoli comuni. Dove vivo ci sarebbe un’interessante fattibilità che vedrebbe la costruzione di una ciclabile di natura locale e rurale che si collegherebbe a quella individuata a livello regionale.
    Qualcuno ha delle indicazioni in merito?

  6. Avatar Lorenzo ha detto:

    Purtroppo per quanto riguarda l’Intermdalità siamo all’anno zero. Proprio oggi siamo saliti su un regionale veloce con le bici, senza borse e il capotreno vi ha detto che eravamo gli ultimi a salire. 4 ciclisti arrivati dopo pochi minuti sono stati lasciati a terra: il treno era mezzo vuoto. L’anno scorso era capitato a noi. 4 agosto 2022 stazione di Verona régionale veloce della 13.50

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