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Mangiatevela voi la pasta cotta a fuoco spento

Mangiatevela voi la pasta cotta a fuoco spento

Sono un ambientalista, attento alle questioni energetiche e alle emissioni generate dal mio stile di vita  e questo significa che anche io, come molti altri, dopo aver letto l’appello del prof. Parisi a cuocere la pasta a fuoco spento, ho deciso di fare un tentativo.

Rientrato a casa dopo il lavoro, ho messo la pasta sul fuoco e, poco tempo dopo aver gettato la pasta, ho spento il fuoco lasciando che l’acqua ogni minuto meno bollente portasse a cottura le mie amate casarecce Garofalo.

Il risultato finale è stato molto deludente – molle fuori e duro dentro – e con un certo malumore ho terminato il mio piatto di pasta. Al momento del caffè, ho approfondito le mie ricerche per capire il mio sacrificio per il bene dell’umanità quanto beneficio avesse portato.

Così ho scoperto che rinunciando a un piatto di pasta cucinato come Dio comanda, potrei risparmiare la bellezza di circa 44,6 kWh in un anno per cucinare 23,5 kg di pasta.

Ma la domanda di fondo è: “44,6 kWh sono tanti o sono pochi?”

Per capirlo, ho cercato di paragonarlo a qualcosa che conoscessi meglio e così ho scoperto che un litro di benzina corrisponde a 8,9 kWh di energia.

In buona sostanza, il comune sentire oggi mi chiede di mangiare male per un anno per salvaguardare meno di 5 litri di benzina, cioè metà dell’energia che personalmente risparmio ogni settimana andando al lavoro in bicicletta invece che in auto.

Ma la cosa più preoccupante è la pletora di giornalisti che invece di fare fact checking e di mettersi a fare i conti, riporta pedissequamente la notizia, lasciando credere al popolino che mangiando male salverà la patria e il pianeta senza chiedersi, invece, quanto potrebbe fare la differenza fare due passi per portare i propri figli a scuola invece che andare in auto.

E allora mi dico che se il sistema attuale è arrivato a chiedere a noi Italiani di sacrificare la cosa più sacra che abbiamo, la pastasciutta, la situazione deve essere molto grave. Ma ancor più grave è che non riesca a mettere in discussione il rapporto tra gli Italiani e l’automobile che, evidentemente, è più forte del rapporto tra gli Italiani e la pasta.

Insomma, la pasta cotta nell’acqua fredda, mangiatevela voi ché tanto vi bevete tutto.

Commenti

  1. Daniele57 ha detto:

    ho iniziato a fare la cottura passiva durante il lockdown e continuo regolarmente. con alcuni tipi di pasta occorre avere l accortezza di lasciare un paio di minuti in più, con altro basta un minuto. il risultato è il medesimo, la pasta è ottima. non so quanto risparmio, ma comunque il risparmio c’è e se lo facessimo tutti forse si creerebbe un risparmio significativo sulla bolletta energetica e sulle emissioni di co2. Inoltre non fare parte del gregge significa proprio non fare ciò che fanno tutti.

  2. Elena ha detto:

    A parte il fatto che si deve tenere un minuto in più e soprattutto con il coperchio sempre sopra, così da evitare la dispersione di calore… ma questo atteggiamento da “voi fate pure il gregge scemo, io non seguirò mai il sistema” ha veramente rotto. Nessuno qui é gregge, la società é una cosa molto molto variegata, e il fatto che qualche persona consigli questo metodo (metodo tra l’altro vecchio di secoli, mica inventato ora) per risparmiare un po’ non ha niente a che fare “col sistema attuale che arriva a chiedere agli italiani di sacrificare la cosa più sacra.. ect ect”. Giuro che nella vita si campa bene anche senza tutta questa arroganza, giuro. Ma le persone che vedono ogni cosa che non gli piace come parte di un sistema a cui bisogna assolutamente ribellarsi per non essere “parte del gregge”, sanno che cazzo é un sistema? sociale, culturale, politico ect. ect?
    Consiglio spassionato per chiunque ragioni ancora in questo modo “voi gregge, io intelligente che ect.ect”: uscite fuori di casa. parlate con le persone. basta stare sempre a leggere gli articoli “anti-sistema”, o a scriverli, che poi finite a ragionare sempre in questi termini antagonistici generici e abbastanza ingiustificati. E inoltre, rispetto ai metodi per cucinare a risparmio, consiglio i canali social di Dario Bressanini, che é un chimico divulgatore e queste cose le spiega bene.

    1. Paolo Pinzuti Paolo Pinzuti ha detto:

      Grazie del commento.
      La prossima volta legga per favore anche il contenuto e non solo il titolo.
      Sennò è un attimo a finire per essere quelli che “voi gregge, io intelligente”.
      Buone cose

  3. Barbara ha detto:

    Bravo, condivido tutto.

  4. luisa.flamini ha detto:

    Sono anni che pratico la cottura passiva e vi garantisco che la pasta è ottima, il fatto è che non bisogna esagerare con lo spegnimento del fuoco troppo presto ma solo circa due minuti prima della cottura vera e propria!

  5. Giovanni ha detto:

    La temperatura dell’acqua non scendere sotto gli ottanta gradi…

  6. Pietro ha detto:

    confermo quanto già scritto da altri, il metodo del fuoco spento funziona basta regolare un minuto in più, oppure assaggiare prima di scolare. la Garofalo è dura da cuocere anche con il fuoco alzato, quindi va da sé che un minutino i più glielo darei. il metodo comunque l’ho già sperimentato anni fa e funzionava. Saluti a tutti

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