Mobilità

La strada è pericolosa, mamma va in bici sul marciapiedi: multa di 30 euro

Una mamma va in bici sul marciapiedi. Lo fa perché il controviale è bloccato da una gru in sosta e non si sente sicura a pedalare sulla carreggiata della circonvallazione in mezzo al traffico. Ha fretta: sono quasi le 14 e vuole tornare a casa dal suo bambino di 8 mesi che ha lasciato per poche ore, quindi sale sul marciapiedi continuando a pedalare ma dopo poco due vigili la fermano e la multano.

Il fatto si è verificato il 14 settembre scorso a Milano, in Viale Beatrice d’Este, una circonvallazione. La segnalazione ci è arrivata direttamente dalla persona multata (di cui Bikeitalia conosce l’identità, ma che chiameremo con il nome di fantasia Anna, ndr), protagonista suo malgrado della vicenda.

Riproduciamo il verbale (con i dati personali oscurati per la privacy, ndr) con cui i vigili hanno multato Anna: 29,40 euro (se pagata entro 5 giorni), altrimenti 42 euro (se pagata entro 60 giorni). I vigili milanesi non hanno voluto sentire ragioni e hanno elevato la contravvenzione a una persona che – per un breve tratto e per l’impossibilità di continuare a pedalare sul controviale bloccato da una gru – ha pedalato sul marciapiedi anziché spostarsi sull’ampia carreggiata della circonvallazione (sprovvista di ciclabile).

Multa vigili Milano in bici sul marciapiede
Il verbale (con i dati oscurati per la privacy) con cui è stata multata la mamma in bici sul marciapiedi di Viale Beatrice d’Este

In bici sul marciapiedi (per necessità)

Anna sostiene di averlo fatto perché temeva per la sua incolumità, come spiega rispondendo a Bikeitalia: “Ho pensato di prendere il controviale per non essere investita, in quanto in quel tratto le macchine corrono a tutta velocità. C’era una gru che impediva il passaggio: il mio unico pensiero era quello di far presto per tornare dal bambino, per questo sono salita sul marciapiedi solo per non essere arrotata e lì due vigili mi hanno intimato l’alt”.

Le spiegazioni della mamma non sono servite a evitare il verbale con la multa, Anna ricostruendo la dinamica dell’accaduto a Bikeitalia ammette di aver avuto un comportamento poco collaborativo nei confronti dei ghisa con il taccuino delle multe in mano: “Ho avuto un atteggiamento un po’ strafottente, lo riconosco, e loro per tutta risposto mi hanno fatto la multa. Il loro disappunto era nel fatto che non avevo riconosciuto la loro autorità”.

Vigili urbani Milano multa taccuino verbale
Verbale dei vigili di Milano alla mamma in bici sul marciapiedi in Viale Beatrice d’Este (immagine di repertorio)

I vigili inflessibili con la mamma-ciclista

Dunque, ricapitolando: la neo-mamma che stava pedalando per un breve tratto sul marciapiede – e sostiene di averlo fatto per superare un ostacolo sul controviale e per evitare di spostarsi sulla circonvallazione in balìa del traffico motorizzato – è stata multata dai vigili che non hanno voluto sentire ragioni.

Davanti a un caso del genere ci si chiede se questa stessa inflessibilità dei vigili milanesi sia dedicata ogni giorno a chi parcheggia l’auto in doppia fila (o sulla ciclabile), a chi alla guida di un mezzo a motore supera i limiti di velocità e/o passa col rosso, a chi lascia l’auto in sosta sulle strisce blu senza pagare. E questo non è benaltrismo: la sensazione è che gli utenti più fragili e meno corazzati della strada, quelli appunto in bicicletta, siano anche il bersaglio più facile delle multe, alla minima infrazione. E se provano a spiegare le loro ragioni agli zelanti vigili, magari alzando un po’ la voce per la concitazione, il verbale non glielo toglie nessuno.

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Commenti

  1. Avatar Ettore ha detto:

    Tredix, condivido tutto. Per il lastricato ed i binari, con la piegevole, a volte pedalo sul marciapiedi, cercando di non far male nessuno.
    Da automobilista e pedone, ho notato che il rispetto delle regole NON É PREVEDIBILE dagli automobilisti. Ho rischiato incidenti perchè ho rispettato la precedenza oppure ho cercato di attraversare sulle strisce pedonali ed agli automobilisti questo è sembrato strano. Così come quando vado una decina di km/h oltre il limite di velocità. Nessuno mi resta dietro, tutti, spazientiti, appena possono, superano.

  2. Avatar Tredix ha detto:

    Grazie per avermi risposto,
    credo in tutta sincerità che provare a suscitare sdegno tra i lettori raccontando degli inflessibili (e imparziali) vigili che hanno punito la povera mamma strafottente non sia il modo corretto di affrontare l’argomento. il marciapiede esiste per proteggere una categoria di utenti della strada ancora più debole di quella dei ciclisti: i pedoni. La signora ha sbagliato due volte: ha violato il cds e ha sbagliato atteggiamento nei confronti degli operatori che l’hanno ripresa. Ricordiamo che gli operatori sono esseri umani, non robot. Ma capisco che anche questo sia un tasto dolente: operatori con adoperano ingiustamente coscienza non mostrano abbastanza i muscoli, se sono freddi e inflessibili invece non comprendono invece le problematiche e le esigenze degli utenti.

  3. Avatar Tredix ha detto:

    Buongiorno, parto col fare grandi complimenti a questo sito per il grande lavoro che sta portando avanti in tema di mobilità urbana. Per muovermi uso ogni mezzo, dall’automobile (sempre meno), alla moto, alla bici. Quindi conosco un po’ pro e contro di ogni mezzo, ed anche le violazioni al cds commesse da molti utenti delle varie categorie di mezzo. Dai ciclisti che attraversano col rosso, ai motociclisti che fanno gli slalom agli automobilisti che sempre più spesso usano il cellulare alla guida. Gli automobilisti si arrabbiano con i ciclisti che attraversano col rosso (perlopiù impuniti) o la domenica girano in gruppo affiancati e non in fila indiana, e così via in un crescendo di accuse, la mobilità urbana di è trasformata in una lotta. Credo che ognuno di noi debba imparare a prescindere che le regole esistono per una buona ragione e si debbono rispettare. Sono in bici, non arriva nessuno, passo col rosso? In primis sono un cattivo esempio per chi mi osserva, ma soprattutto accetto il rischio di essere sanzionato. E poco importa che sia un papà o una mamma, che ho fretta, che ho paura, e tutte le giustificazioni del mondo. E la colpa non può essere scaricata su nessun altro che su me stesso, tantomeno sulle FF.OO che dovrebbero passare la giornata praticamente sanzionare gli utenti della strada. E per ognuno che incontrano c’è sempre la categoria peggiore. Per l’automobile sta che attraversa col rosso si giustificherà: “perdete tempo con me? Perché non voltate l’angolo per prendere gli spacciatori?”. Non è giustificando il proprio errore che si risolve il problema, ma sensibilizzando tutti al pieno rispetto delle regole senza giustificazioni di sorta. Il mio commento solo per ribadire il vostro ottimo lavoro, che però non deve essere scalfito con articoli di questo genere.

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      Grazie per il commento,

      “articoli di questo genere”, come li definisci tu, non scalfiscono minimamente il nostro lavoro: sollevare il tema dei ciclisti che pedalano sul marciapiedi per salvaguardare la propria incolumità e vengono multati dai vigili è rilevante. E in questo caso ci siamo messi nei panni della ciclista multata e ci siamo chiesti che cosa avremmo fatto noi al suo posto per aggirare l’ostacolo sulla strada e portare a casa la pelle senza esporci al pericoloso traffico motorizzato massiccio di una circonvallazione.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  4. Avatar paolo ha detto:

    da ciclista dico che avrebbe potuto portare la bici a mano sui pochi metri di marciapiede e che rispondere male ad un pubblico ufficiale non aiuta…..

  5. Avatar PG ha detto:

    Provo profondo imbarazzo per i difensori dell’ordine e della legge. Raramente li vedo mostrare i muscoli con gli automobilisti indisciplinati, anzi, sono sempre molto concilianti. Quante cose devono cambiare in questo povero e falsamente avanzato paese?

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