Mobilità

Milano non si ferma, neanche davanti ai bambini che vanno a scuola

La morte di Luca Marengoni, 14 anni, finito sotto le ruote di un tram davanti alla propria scuola è una di quelle notizie che hanno scosso un’opinione pubblica generalmente sorda e cieca rispetto alle tragedie che ogni giorno si verificano sulla strada.

La notizia è finita nell’apertura dei grandi giornali e hanno stimolato gli editorialisti a gettare un po’ di inchiostro e indignazione per piangere le sorti di quello che è stato il 38° minore del 2022 ad aver lasciato la propria vita sulla strada.

Vigili del Fuoco incidente tram Luca Marangoni investito in bici - Milano non si ferma
Milano non si ferma – L’investimento di Luca Marengoni, 14 anni, che stava andando a scuola in bicicletta

Il lutto cittadino

Tra le lacrime versate non sono mancate quelle del sindaco di Milano Beppe Sala che, con la salma del ragazzino ancora calda, aveva già proclamato una giornata di lutto cittadino che sembrava lì, già pronta all’uso, nella speranza di fare cosa gradita, soprattutto agli appassionati del politicamente corretto.

Perché in politica, effettivamente, la correttezza dei tempi è la chiave di tutto: l’importante non è quello che si fa, ma avere la capacità di dire la cosa giusta al momento giusto.

Annunci & restyling

Allora ecco che in campagna elettorale sono tutti lì, pronti a farsi immortalare in sella a una bicicletta, per poi rimetterla in garage non appena vengono eletti, salvo poi rispolverarla una volta all’anno, in occasione della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, magari associandola a qualche grande annuncio.

E a Milano di sicuro sappiamo come fare i grandi annunci, come il biciplan metropolitano Cambio che poi altro non è che il restyling (come amiamo dire noi a Milano) del piano strategico Mibici pubblicato nel 2009 e mai realizzato.

E la Consulta per la mobilità attiva?

Grandi annunci, dicevo, come la Consulta per la mobilità attiva, proposta nel febbraio 2021, approvata il 16 novembre 2021, nominata il 19 agosto 2022 e che, a oggi, 10 novembre 2022 non è mai stata convocata.

Perché d’altronde, se il Comune di Milano, avesse convocato la Consulta della mobilità attiva, non so che parere questa avrebbe dato su:

  1. La chiusura della ciclabile attorno al Parco Sempione in occasione del Motor Show;
  2. la concessione con lo sconto dell’80% per l’occupazione di suolo pubblico in occasione del Motor Show 2022;
  3. le richieste economiche alle organizzatrici della Fancy Women Bike Ride (che infatti non si tiene a Milano dal 2018);
  4. la revoca del finanziamento per la Milano Bike City;
  5. la chiusura della ciclabile di Via Saint Bon;
  6. la morte di Mohanad, un ragazzino di 11 anni investito e ucciso in via Bartolini il 10 agosto 2022 (e del conseguente silenzio del sindaco e dell’assessora alla mobilità);
  7. l’investimento di una 66enne in bicicletta da parte di una betoniera 5 giorni fa in centro;
  8. le parole dell’assessora alla mobilità Censi quando ha definito una bravata la ciclabile dipinta sul Ponte della Ghisolfa.

Milano, una città pericolosa

Milano è una città sempre più pericolosa per chi gira a piedi e in bicicletta, in cui si vede qualunque comportamento che resta impunito da parte di chi dovrebbe essere chiamato a far rispettare le regole del codice della strada. Gli incidenti che coinvolgono i ciclisti sono aumentati del 25%.

Il sindaco e la sua assessora alla mobilità spostano chiacchiere di conferenza in conferenza da un anno a questa parte. Questa volta il sindaco se la caverà con una bandiera a mezz’asta, ma la bandiera a mezz’asta non aumenterà la sicurezza sulle strade, non rassicurerà le madri e i padri oggi ancora più terrorizzati a lasciare andare in giro i propri figli in bicicletta in città.

Perché è così: la Milano di Sala uccide i bambini che si muovono in bicicletta perché per loro non c’è spazio.

Milano non si ferma

Nel frattempo il resto d’Europa realizza infrastrutture, rallenta e mette il limite di velocità a 30 km/h, ma la Milano di Sala non ha tempo. Ce l’aveva detto durante il Covid: “Milano non si ferma”. Neppure davanti ai bambini che vanno a scuola.

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Commenti

  1. Avatar Alessandro ha detto:

    Normalmente un’incidente ha sempre una causa e non sempre il più debole che soccombe ha la ragione dalla sua parte. Prendere questo incidente come esempio per chiedere maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti mi pare sbagliato. Mi pare giusto invece parlare di prevenzione e punizione verso chi sbaglia, cosa che ormai le forze dell’ordine non fanno più. E per vedere chi si comporta male e pericolosamente alla guida di qualsiasi mezzo, biciclette comprese, oppure a piedi, non serve chissà quale strumento,bastano gli occhi e la volontà di far rispettare la legge.

  2. Avatar Daniele ha detto:

    invece la vostra obiettività sarebbe: “la Milano di Sala uccide i bambini?”

  3. Avatar Maurizio ha detto:

    Sono d’accordo con Daniele su tutto, trovo gli automobilisti milanesi molto disciplinati e corretti nei confronti dei ciclisti, anche perché una gran parte di loro usa la bici.al contrario la mia categoria a volte cerca scorciatoi per disimpegnarsi nel traffico con tragiche conseguenze.
    TREZZANO S/N VIALE SARCA DAL LUNEDì AL VENERDì, PER LAVORO, POI NEL FINE SETTIMANA X SVAGO.
    Maurizio ciclista 365, 366 nei bisestili.

  4. Avatar Daniele ha detto:

    non so se sia più deviante e lontano dalla realtà l’articolo o i commenti.
    va bene che siamo su Bikeitalia, ma un minimo di obiettività: giro nel traffico di Milano da anni, sapete qual’é la categoria più indisciplinata? i ciclisti! il rapporto di quelli che si fermano al semaforo rosso è uno su dieci! Li trovi contromano, sfrecciano sulle strisce, sui marciapiedi,la sera senza luci….e ti sterzano davanti! solo che se sei in auto, se hai i riflessi pronti, e se ne hai il tempo e lo spazio necessari, inchiodi, bestemmi e gli salvi il c*lo….se sei in tram….beh….w le dashcam, almeno si evita di passare i guai per colpa di qualcun’altro

    1. Avatar Manuel Massimo ha detto:

      “Un minimo di obiettività” per lei sarebbe sostenere “giro nel traffico di Milano da anni, sapete qual é la categoria più indisciplinata? i ciclisti! il rapporto di quelli che si fermano al semaforo rosso è uno su dieci!”, quindi ritiene che la sua esperienza personale faccia statistica. Anche per il resto il suo commento si commenta da solo.

      Manuel Massimo – Direttore responsabile di Bikeitalia.it

  5. Avatar severino ha detto:

    Il Sig. Sala è stato eletto, non una ma ben 2 volte, dai cittadini milanesi.
    E adesso si lamentano? Non lo hanno valutato dopo il primo mandato?
    Errare è umano ma perseverare…..

  6. Avatar Alex ha detto:

    Vorrei dire: se andate in centro, a Milano, trovate ancora le barriere in cemento armato, che servono a “impedire gli attentati”; cioè, ma vi rendete conto? Ci vogliono fare vivere in un perenne stato di emergenza, quando, invece, noi eleggiamo queste persone per risolvere i problemi e tornare alla vita normale: questi sbarramenti, oltre a degradare la bellezza dei luoghi storici di milano, sono un serio intralcio alla circolazione e alla convivenza di pedoni e ciclisti, costretti a passare attraverso queste forche caudine, con reciproche accuse. Perchè nessuno dei geni al comando ha mai pensato a proteggere invece le sedi tramviarie “aperte”, estremamente pericolose? Gli sbarramenti, dove servono, non vengono messi. Perchè nessuno di questi geni prende esempio dalle città europee e trasforma queste vetuste “linee” tramviarie in efficienti metrò leggeri? Linee protette e anche più veloci. Per non parlare di chi dovrebbe controllare il traffico…transeamus, però, ogni giorno, se vogliamo entrare in Duomo, ci scandagliano e scannerizzano col metal detector! Meno controlli, barriere e personale dove non serve a nulla e di più nelle periferie, davanti alle scuole, all’ ingresso e uscita studenti.

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