Finanziamenti per le piste ciclabili? Non ci sono soldi per la sicurezza dei ciclisti: nel testo della legge di bilancio 2023 c’è invece il definanziamento totale del Fondo per la ciclabilità urbana. In estrema sintesi: a partire dal primo gennaio 2023 il bilancio dello Stato non avrà più nemmeno un euro per le piste ciclabili urbane.
La notizia arriva proprio nei giorni in cui il tema della violenza stradale nei confronti dei ciclisti è tornato di stretta attualità dopo l’investimento mortale del campione Davide Rebellin e della giovanissima promessa del calcio Manuel Lorenzo Ntube, 16enne investito e ucciso in bici alle porte di Ferrara.
Governo azzera i fondi per le piste ciclabili
Il testo della legge, “bollinato” dalla Ragioneria Generale dello Stato è arrivato alla Camera dei Deputati, e nella nota integrativa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spunta il taglio totale dei fondi residui.

Si tratta in totale di -94 milioni di euro per gli anni 2023 (-47) e 2024 (-47), che erano rimasti nel Fondo per lo sviluppo delle reti ciclabili urbane e non ancora assegnati. Il fondo era stato istituito dalla legge di bilancio 160/2019 (art. 1 comma 47).
“L’Italia non è un paese per bici”
Dal dossier “Non è un paese per bici”, pubblicato pochi giorni fa da Clean Cities, FIAB, Kyoto Club e Legambiente, emerge un notevole gap di ciclabilità tra le città italiane e le leader in Europa, per colmare il quale sarebbe necessario quadruplicare i chilometri di percorsi ciclabili, per una spesa complessiva di 3,2 miliardi di euro da qui al 2030, attraverso un piano straordinario di promozione della ciclabilità urbana cui destinare 500 milioni l’anno.

Alla luce di questo definanziamento della ciclabilità Clean Cities, Fiab, Kyoto Club, Legambiente, Greenpeace, Transport & Environment e Cittadini per l’aria hanno pubblicato una nota congiunta.
Altro che azzerare i fondi: bisogna incrementarli
“La transizione delle nostre città verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni non può essere più procrastinata. La crisi climatica si aggrava, e ogni anno muoiono tra i 50mila e i 60mila italiani, a causa dei livelli di inquinamento dell’aria ben al di sopra dei limiti fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”, si legge nella nota.
Che, prosegue: “È necessario offrire alle persone l’opportunità di muoversi in sicurezza usando la bici per raggiungere i propri luoghi di lavoro, di studio o di svago. Ad oggi molte non possono perché le strade sono il dominio incontrastato delle automobili”.
E, ancora: “Poche infrastrutture ciclabili, piste spesso non collegate tra loro, e mancanza di una visione che metta insieme pianificazione urbanistica e mobilità sostenibile, rendono difficile, e spesso impossibile, utilizzare la bicicletta come mezzo alternativo all’automobile”.
“Eppure la bicicletta negli spostamenti brevi e medi, e in connessione con le reti di trasporto pubblico, è uno straordinario alleato non solo dal punto di vista ambientale e climatico, ma anche come parte attiva alla soluzione dell’emergenza sanitaria dovuta all’inquinamento e come strumento di giustizia e inclusione sociale”.
In conclusione: “L’azzeramento delle (poche) risorse per la ciclabilità in legge di bilancio è una proposta inaccettabile, che ci riporta indietro di decenni, e che impedisce alle Amministrazioni locali di rendere le nostre città davvero ciclabili, riducendo l’uso dell’automobile privata. Va corretta immediatamente in Parlamento. Altro che azzerare i fondi: bisogna incrementarli”.
Se ogni paese fosse collegato ai paesi vicini con delle ciclabili, (non è necessario fare opere faraoniche ma si possono anche sfruttare strade di campagna ferrovie dismesse, etc), sarebbe possibile andare da Torino a Settimo, a SanMauro, a Chivasso a Milano e da li a Venezia, Bologna, Lecce utilizzando la bicicletta in sicurezza partendo da un qualsiasi paese per giungere a qualunque altro paese d’ Italia e d’Europa. Utopia? Se c’è la volontà di farlo è possibile
Incredibile! Questo è un paese sfortunato. Si azzerato i fondi per le ciclabili e non si fa niente per far smettere certi autisti di guidare con i gomiti per tenere il cellulare con due mani tanto se uccidono qualche ciclista che importa. Dobbiamo lottare tutti insieme!
Le piste ciclabili vanno abolite per diverse ragioni. 1 Sono strette e abbassano di molto la velocità della bici se si incontra uno che viene in senso inverso. 2 Spesso non sono asfaltate 3 la manutenzione e pulizia è scarsa 4 Fanno fare percorsi tortuosi e allungano il viaggio. 5 diseducano gli automobilisti a rispettare i ciclisti quando sono su altre strade. 6 il ciclista perde la precedenza agli incroci.
Se si dice che le strade sono pericolose per le bici il problema è l’auto che deve avere limitazioni, non la bici.
Leggendo certi commenti agli articoli che parlano di ciclabili su questo sito rimango sempre piu` stupito.
Le ciclabili in Italia sono poche d’accordo e, spesso, mal progettate ma leggere (presunti) utilizzatori della bicicletta denigrarle, sostenere che non servono alla nostra sicurezza, che quei soldi tanto erano pochi (quindi meglio non averli neppure?) per finire col solito “il problema e’ un altro” boh davvero non vi capisco.
le ciclabili vanno fatte,ma prima di tutto bisogna educare gli italiani.abito in un paesino in pianura dove ci si può spostare tranquillamente a piedi o in bici senza pericolo,ma vedo che tranne pochissimi quasi tutti usano l’auto anche per solo pochi metri. purtroppo siamo un paese di pigroni
fosse per me tutti i centri della delle città italiane dovrebbero consentire la circolazione alle sole bike e mezzi elettrici, e poi son d’accordo con l’articolo andrebbero triplicati i fondi destinati alle ciclabili.
Caro Livio, difficile comprendere la logica del tuo pensiero, vorresti dire che siccome non hai mai imparato a salire su una bici e che altri hanno questo problema o comunque non hanno interesse a farlo, cosa più che legittima, le piste ciclabili non servono? A me non piace il calcio e allora dovrei essere felice che non si facciano più stadi? In realtà le piste ciclabili servono a tutti, giovani e vecchi, agli sportivi e a che va al lavoro, o chi ha la sfortuna di dover girare in carrozzina. Pensa che in paesi dove il tuo pensiero profondo non è ancora giungo, vedi Olanda, i ragazzi con gli scooter sono obbligati a viaggiare solo in ciclabile per evitare che vadano in mezzo al traffico. Scusami quindi se mi permetto di chiedere, più ciclabile per tutti! Anche per te. Coraggio non è mai troppo tardi per imparare a pedalare e soprattutto per avere una passione aerobica!
È un ritorno al medioevo. Se poi penso che l’Italia ha dato grandi campioni, come Rebellin, lo trovo inaccettabile. Mah !
Ho seri dubbi sul fatto che più ciclabili possano incentivare l’uso della bici, chi non la usa è perché non ha alcuna intenzione di usarla, né ora né mai; anche in presenza di buone ciclabili il loro uso è ancora molto modesto.
Seppur favorevolissimo alla realizzazione di nuove ciclabili rimango scettico sull’uso che ne verrebbe fatto, lo vedo nel mio paese che di ciclabili ne ha a volontà e anche ben fatte, tuttavia sono usate pochissimo… probabilmente nel DNA della gran parte degli italiani la bici proprio non c’è, ci sono i pistoni e la nessuna voglia di faticare
Sarebbe il caso di finirla con questo piagn.isteo delle piste ciclabili.
D’accordo, sono belle, danno orgoglio, senso di ordine stradale e di (falsa) sicurezza.
In realtà il tema, in Italia, è e rimane la guida dei veicoli a motore. Gli automobilisti, mediamente, sono alla guida con il telefono in mano, spesso scrivono, leggono, fumano, ovviamente di fretta, cercando di sorpassare a qualsiasi velocità, anche ogni minimo granello di polvere che sia di ostacolo in qualunque punto della carreggiata. La distanza dal ciclista, semmai ci fosse, può essere accompagnata da un sorpasso azzardatissimo, veicoli proveniente in senso opposto, con i rischi e pericoli esponenzialmente aumentati.
A volte, magari nei tratti in salita, per via della differenza di velocità più netta, si nota anche l’incapacità di certi guidatori di gestire l’ostacolo ciclista, semplicemente scalando la marcia e accompagnando lentamente il sorpasso, in maniera corretta.
Le strade italiane sono così, e così pericolose, non per mancanza di ciclabili, ma per incuria e incuranza degli utenti. La scuola di guida dovrebbe insegnare maggiormente i “pericoli delle strade” (per far capire che pericoli non sono), perché con quelli, si sa anche portare la macchina in condizioni ordinarie.
Il ragionamento vale per la media degli utenti motorizzati, non per tutti, ma non si sbaglia facendo di un’erba un fascio, purtroppo.
Ogni giorno percorro in bicicletta strade extraurbane, provinciali e statali, con e senza ciclabile. Garantisco che l’unico momento in cui mi sento davvero sicuro è nei tratti dove le auto non ci passano per nulla, indipendentemente dalle infrastrutture previste per i ciclisti.
Purtroppo le auto eletriche non risolvono la necessaria diminuzione della consommazione di energia. Dunque e chiaro dove si deve investire per la sicurezza dei pedoni e dei ciclisti che sono la mobilità del futuro.
non sono indispensabili piste ciclabili…bensi’ prudenza dei conduttori di autoveicoli e anche.. e soprattutto dei ciclisti medesimi …
. utilizzo di abbigliamento ad alta visibilità , rispetto almeno parziale delle norme più elementari del codice di circolazione…moderazione nei comportamenti sempre comunque… rispetto degli uni
nei confronti degli altri. .e .logicamente viceversa….chi scrive è un vecchio….. e..un vecchio ciclista il quale vorrebbe usare la bici ancora per molto tempo…ciclabili o no!..un saluto a tutti i ciclisti.
Non avevo nessun dubbio che il neo ministro delle infrastrutture e mobilità sostenibile avrebbe fatto ciò
È incredibile il fatto di come siano stati stanziati bonus per l’acquisto di biciclette ma poi cosa te ne fai di una bicicletta se rischi la vita per andare al lavoro, a studiare o per andare a farti un giro.Ti resta solo che rivenderla su subito.it
io abito nel AGORDINO, la Comunità AGORDINA anni fa ha fatto un tratto di pista ciclabile sul mio terreno, senza essere in regola è stata aperta per poi immettersi direttamente su strada REGIONALE, senza poi avere altre indicazioni.
Forse se anche la sicurezza sulle strade verrà alla stregua considerata una priorità, visto quanto puoò portare alla comunità, tipo quello che sta avvenendo per l’educazione ecologica potremmo vedere dei risultati
Credo che manchi il rispetto sulle strade la bici è un veicolo che ha gli stessi diritti e doveri di qualsiasi altro mezzo
Purtroppo proprio i marciapiedi diventano delle pseudo ciclabili e così la sicurezza per pedoni e ciclisti diventa ancora di più una chimera
per dipingere delle righe sull’asfalto non ci vogliono dei gran fondi a parte che dovrebbero investire i proventi degli autovelox in sicurezza stradale e non per aumentare lo stipendio
per come sono fatte è meglio lasciar perdere. piuttosto inasprire e di molto le sanzioni per chi travolge ciclisti e pedoni.
io non credo che con qualche pista ciclabile in più il povero Davide si sarebbe potuto salvare.
Chi viaggia a 40 all’ora, non lo fa in ciclabile, anzi diventa pericoloso per gli altri ciclisti
Salvini ministro dei trasporti….non c’altro da aggiungere
niente piste ciclabili…chissenefrega…ci sono tutti i marciapiedi
Niente uscite in solitario ma gruppi più numerosi . E se l’autista suona . Segno buono perché ci ha visto. Incavolato.. ma ci ha visto. E noi ci metteremo ordinati per farlo passare.
meno male, perché come si rendono ciclabili certe città, almeno qui a Torino è allucinante. carreggiate ristrette, corsie ciclabili realizzate tra linea di parcheggio e marciapiede, file interminabili di auto che transitano nell’ormai unica corsia rimasta loro nei lunghi viali.
per non parlare delle cosiddette poste ciclabili: sporche, occupate da cani, cani con guinzaglio estensibile (e relativi padroni), bambini, zombie con il naso nel telefono che ci camminano al posto del marciapiede. piuttosto che una ciclabile continuo ad usare i viali per il traffico veicolare, anche se ormai in bici vado più forte di tanti automobilisti
RaiSport ha mandato in onda una trasmissione riguardo alla recente tragedia che ha coinvolto uno dei più noti campioni di ciclismo su strada professionistico. Ebbene, arrivato il momento di parlare di adeguamento normativo ecc. ecc., altro non è stato detto se non che ora c’è un “nuovo governo” e che si spera nel nuovo governo…
Nessun accenno a questa decisione, a dir poco sbagliata, di cancellare i fondi per le ciclabili. Ecco, se magari voi che siete giornalisti, potete spiegare come stanno le cose… magari si leggessero quelli, ogni tanto, Bikeitalia per sapere cosa fa “il governo”.
Antonella, non so se esista la destra e la sinistra, d’altronde questo era uno slogan di qualche tempo fà. Resta il fatto che quello che pensano della mobilità sostenibile gli attuali governanti, lo conoscevamo tutti. Non è una novità. Tanto è vero che hanno subito cancellato “mobilità sostenibile” dal nome del ministero. in quanto al fatto che quei fondi non sarebbero bastati, la soluzione era semplice: LI SI AUMENTAVA!
cosa c entrano le piste Ciclabili con il rispetto delle Persone sulla Strada perché quando usiamo l Autovettura siamo persone diverse da quando usiamo la Bici ?
Angelo Borsatti
Credo sia giunto il momento di iniziare sul serio a fare rete con le varie associazioni di categoria: FIAB, Salvaiciclisti, Legambiente e CleanCities e tutte le altre per far sentire la nostra voce a livello nazionale e non più solamente locale. Quanti iscritti contano tutte queste associazioni? Possibile che non si riescano a raccogliere migliaia di firme e portare un dibattito serio ed aperto in parlamento? “Divide et impera” dice la celebre locuzione latina: forse divisi non possiamo fare molto, ma uniti? Anche in questo settore, così come nei sindacati e in politica dobbiamo per forza avere mille bandiere e gareggiare a chi ha fatto di più per i propri iscritti? Bikeitalia ha la possibilità di fare da collante per questa rete potenzialmente enorme di cittadini che vogliono un cambiamento?
purtroppo le piste ciclabili portano pochi voti e quindi non ne tengono conto
E vero anche che se fatte vanno fatte bene non con mille interruzioni
Vedo che ancora c’è gente convinta che esisti una destra ed una sinistra ( poveri noi!!!!) … Resta il fatto che per fare delle piste ciclabili utilizzabili a 360° e sicure al 99%, sicuramente quei fondi non sarebbero bastati né per i Km previsti né tanto meno per la disponibilità dei fondi stessi. Realizzare opere con il solo fine di assicurare appalti per realizzare mezzi progetti a parer mio è fumo negli occhi!!!!
Bentornati nel ‘900! io mi immagino i ciclisti che hanno votato questi tristi figuri. sarebbe bello starli ad ascoltare, magari con l’assistenza di uno psicologo.
Se le piste ciclabili devono essere realizzate tanto per spendere i fondi, è un discorso, ma se parliamo di vere piste ciclabili per viaggiare in sicurezza, siamo a zero, allora a questo punto, meglio andare in strada, si rischia di meno.
Cosa vi aspettavate dai fascioleghisti?
Si, vabbè, niente soldi per le piste ciclabili, che sarà mai, adesso però faranno il ponte sullo stretto di Messina, volete mettere che goduria!