Bici

Come sfatare 8 falsi miti sulla bici (anche) al pranzo di Natale

Si sta avvicinando il fatidico momento: quello del pranzo di Natale in cui ci ritroveremo intorno al tavolo con i parenti e, tra una leccornia ultracalorica e l’altra, gli argomenti di conversazione potrebbero sfiorare l’uso della bici in città: d’altra parte la presenza al desco di un/a ciclista urban/a come noi desterà interesse e stupore tra chi ogni giorno si sposta solo in auto.

[A proposito di Natale: qui trovate 10 idee regalo per chi pedala e qui 5 mete per pedalare durante le Festività]

Pranzo di Natale non ti temo

Quindi è bene non farsi trovare impreparati e saper ribattere colpo su colpo alle domande a bruciapelo sull’uso della bici in città. Per venire incontro a chi pedala ogni giorno ecco un’agile guida per sfatare 8 falsi miti sulla bici in città stilata da Giovanni Mandelli della pagina Facebook Strada per Tutti in collaborazione con Milano in Bicicletta (alias Ilaria Fiorillo) e Angelo Barney Lisco (ciclista urbano e promotore di numerose iniziative pro-bici a Milano, tra cui la Ciclabile Umana #ProteggiMI).

pranzo di natale 8 miti da sfatare sulla bici in città
Pranzo di Natale: come sfatare 8 falsi miti sull’uso della bici in città [Strada per tutti con Milano in Bicicletta]

Un vademecum contro le sciocchezze anti-bici

La mini-guida in 8 infografiche vuole spiegare con immagini iconiche e parole semplici perché usare la bici in città è fattibile, semplice e utile per chiunque voglia cimentarsi a farlo. Nonostante i falsi miti e le parole disfattiste che sicuramente qualcuno dei parenti presenti a tavola pronuncerà anche al pranzo di Natale.

Velocità, pioggia, bambini

1.”Ma la bici non è troppo lenta?”. A questa prima obiezione si può rispondere che la velocità media dell’auto in città è 14 km/h, mentre invece in bici i tempi di percorrenza sono certi e non esistono problemi di parcheggio, per cui si evitano perdite di tempo inutili.

2.”Ma se piove?”. C’è sempre il vecchio adagio da riprendere per rispondere a tono: “Non esiste tempo troppo cattivo, ma solo abbigliamento inadeguato”. Insomma: quando piove basta coprirsi, peraltro in Italia – rispetto ad altri Paesi nordici molto più ciclabili del nostro – i giorni di pioggia sono pochi, quindi la pioggia non è una scusa per non pedalare.

3.”E per i bimbi piccoli?”. Esistono le cargo bike, che oltre a trasportare comodamente i bambini piccoli sono bici da carico tuttofare che possono benissimo sostituire l’auto in ambito urbano. Come suggerisce la mini-guida, la cargo bike può essere anche la richiesta che il/la nipote può fare alla nonna che chiede “Quando me la fai una nipotina?”.

Sudore, chilometri, sport

4.”Ma non arrivi sudato?”. La fobìa del sudore è quella che più frena le persone a utilizzare la bici come mezzo di spostamento urbano: in realtà pedalando senza fretta e con l’abbigliamento adeguato è un problema ampiamente controllabile.

5.”E ma tu vivi in città…”. In realtà ben il 75% degli spostamenti abituali delle persone non supera i 10 chilometri e questa è una distanza che si può coprire facilmente in bicicletta. Addirittura il 40% degli spostamenti urbani è entro i 2 km: in questo caso si possono coprire anche a piedi. Insomma: a meno che non si debbano coprire distanze eccessive andare a piedi e in bici, oltreché fattibile, è anche la soluzione migliore.

6.”Eh, ma tu sei sportivo/a!”. In realtà non serve essere sportivi per usare la bici in città: ma l’uso quotidiano della bici in città ha il piacevole “effetto collaterale” di migliorare lo stato di salute di chi pedala con costanza. E questo consente di smaltire le calorie in eccesso immagazzinate proprio al pranzo di Natale.

Ciclabili e desideri

7.”E se non ci sono le ciclabili?”. La strada è di tutti: se non ci sono ciclabili dedicate si pedala sulla carreggiata, condividendola con gli altri utenti della strada. E chi guida un mezzo a motore deve essere cosciente della responsabilità che ne deriva: gli utenti fragili a piedi e in bicicletta vanno maggiormente salvaguardati, così potranno anche aumentare di numero e rendere le strade più sicure per tutti.

8.”Sì e poi cosa vuoi”. In realtà è una domanda che ci verrà fatta come provocazione iperbolica, ma noi cogliamo l’occasione per snocciolare la lista dei desideri che abbiamo stilato per Babbo Natale: vogliamo Città 30 km/h, meno parcheggi per le auto e più spazio pubblico di qualità. Questo l’ottavo e ultimo punto del vademecum.

Buon pranzo di Natale all’insegna della bicicletta!

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Commenti

  1. Avatar Stefano ha detto:

    Gent mi sig.ri, confermo la stragrande maggioranza delle vs. affermazioni: vivo a Roma e da dodici anni uso quotidianamente la bici per andare al lavoro causa la totale inaffidabilità del servizio di trasporto pubblico locale ed anche se percorro km50 al giorno ed anche se le spazzatrici dell’Ama concentrando il macinato di cocci di vetro costituiscono un fastidio peggiore della condizione delle strade non sono ostaggio del traffico che nella peggiore delle ipotesi può rubare ulteriori cinque o dieci minuti al tempo abituale di percorrenza.

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