Mobilità

Contro la strage stradale migliaia di strisce pedonali umane in tutta Italia

Contro la strage stradale migliaia di strisce pedonali umane in tutta Italia

Un flash mob diffuso per la sicurezza e contro la strage stradale, per ribadire la richiesta di “Città 30 subito”. Gli attivisti hanno realizzato migliaia di strisce pedonali umane in più di 20 città d’Italia, per mettere in sicurezza gli incroci più problematici e sensibilizzare i guidatori dei mezzi a motore sull’incolumità degli utenti fragili della strada, le persone a piedi e in bicicletta.

“Città 30 subito”

La campagna nazionale “Città 30 subito” è stata promossa da Legambiente, FIAB, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, ANCMA, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO, Clean Cities Campaign ed è stata condivisa con numerose associazioni locali e cittadini sensibili al tema della sicurezza stradale in ambito urbano.

Basta morti in strada

Per manifestare contro la strage stradale centinaia di persone in tutta Italia hanno protetto con i loro e con le loro bici migliaia di strisce pedonali che sono diventate “umane”, creando un corridoio sicuro per permettere di attraversare senza rischiare di essere investiti. Un gesto simbolico fatto proprio in luoghi teatro di investimenti mortali: perché in Italia le strisce pedonali continuano a macchiarsi del sangue di vittime innocenti a piedi e in bicicletta.

La pioggia e il freddo non hanno fiaccato l’entusiasmo degli attivisti che hanno occupato la carreggiata per manifestare in pieno inverno perché la primavera della sicurezza stradale tarda ad arrivare. E anche le soluzioni ipotizzate dalla politica – come dimostrano le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini al question time alla Camera – tendono a imporre nuove regole per chi circola in sella a una bicicletta o guidando un monopattino anziché concentrarsi su chi causa la maggior parte degli investimenti mortali, cioè chi guida un mezzo motorizzato a quattro (o più) ruote.

Flash mob in più di 20 città

Roma Città 30 subito flash mob strisce pedonali umane - foto di Lucia Capparella
Flash mob delle strisce pedonali umane a Roma in via Tripoli (foto di Lucia Capparella via FB)

Da Milano a Roma, da Bologna a Torino, da Firenze a Napoli e in tante altre piazze: il flash mob delle strisce pedonali umane ha unito virtualmente l’Italia in un abbraccio per la sicurezza stradale. A Roma in particolare l’evento si è svolto in un incrocio dove qualche giorno fa il fioraio che aveva il chiosco all’angolo (Said, di 63 anni) è stato investito sulle strisce pedonali tra via Tripoli e via Tripolitania. Qui gli attivisti, sotto la pioggia, hanno protetto l’attraversamento anche con lo striscione “#Bastamortinstrada | #Bastamortinbici” e sparso fiori lungo le strisce.

A Bologna tra gli attivisti c’era anche la consigliera comunale Simona Larghetti, da sempre in prima fila per la battaglia di civiltà della sicurezza stradale.

A Firenze, nonostante il freddo e la pioggia, l’evento si è tenuto in Piazza Leon Battista Alberti.

A Torino gli attivisti per la sicurezza stradale si sono dati appuntamento in piazza XVIII Dicembre.

Torino città 30 subito flash mob sicurezza stradale
Torino: il flash mob “Città 30 subito” in Piazza XVIII Dicembre

Senza sicurezza stradale non c’è mobilità sostenibile

Intanto proprio oggi, lunedì 27 febbraio 2023, le associazioni per l’ambiente e la sicurezza stradale promotrici del flash mob diffuso “Città 30 subito” hanno scritto nuovamente al ministro Salvini per ribadire che “Non c’è sicurezza stradale senza mobilità sostenibile“.

Si legge in un passaggio della lettera aperta: “Le associazioni sottolineano come le misure annunciate dal Ministro Salvini – come gli interventi repressivi sui ciclisti e gli utenti della micromobilità elettrica (che sono due utenze diverse e non vanno confuse) – non inciderebbero affatto sull’attuale strage stradale ma anzi ritarderebbero un vero cambiamento nei comportamenti alla guida, necessario per fermare la terribile tendenza di cui l’Italia detiene in Europa il triste primato (un incidente ogni due minuti e mezzo e un morto ogni tre ore causato da un mezzo motorizzato e il più alto numero di morti in ambito urbano)”.

Ragionamento che prosegue così: “Per salvare vite umane sono, invece, prioritari gli interventi sulle prime cause di incidenti in Italia – distrazione alla guida, velocità eccessiva e mancate precedenze (ISTAT 2021) – attraverso l’integrazione tra le diverse composizioni modali di trasporto, l’abbassamento della velocità urbana e l’inasprimento di controlli e sanzioni contro la violazione dei limiti e la guida distratta dall’uso degli smartphone”.

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