La notizia è stata anticipata al Forum del Cicloturismo, che si è tenuto nella giornata di oggi a Bologna: Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) incontrerà nei prossimi giorni il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini per chiedere di abbassare l’IVA sul settore bici. Non solo sulla vendita delle due ruote a pedali, ma anche sul noleggio e sulle riparazioni.
Lo ha affermato il presidente dell’Istituto Nazionale Ricerche Turistiche Roberto Di Vincenzo al termine della presentazione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2023“, che l’Isnart ha realizzato per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente.
Rilanciare il settore con incentivi all’uso della bici
E i dati presenti nella terza edizione del Rapporto presentato oggi a Bologna, relativi al 2022, saranno illustrati anche al ministro Salvini in audizione da Ancma, in quanto certificano che il cicloturismo può essere un volàno di sviluppo economico del territorio come in effetti lo è stato nel periodo post pandemia. E che il settore del ciclo ha bisogno di misure concrete per rilanciarsi con incentivi all’uso della bici, nel solco della nuova strategia della ciclabilità approvata dall’Europa.
La strategia europea della ciclabilità
“Nello scorso mese di febbraio, il Parlamento Europeo ha approvato la “Cycling strategy”, risoluzione che invita gli Stati membri ad aumentare significativamente gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili e a sostenere politiche industriali per l’intero comparto. Si tratta, a ben vedere, di un forte riconoscimento da parte del Parlamento Europeo del valore dell’industria ciclistica nel tessuto economico, manifatturiero e tecnologico europeo”, si legge nel Rapporto di Isnart e Legambiente.
Il Portogallo lo ha già fatto
La strategie europea della ciclabilità, articolata in 18 punti, assegna alla Commissione Europea e agli Stati membri una serie di obiettivi per sviluppare l’uso e l’economia della bicicletta in tutti i Paesi europei. Il primo – e più ambizioso – è quello di raddoppiare in Europa il numero di chilometri percorsi in bicicletta entro il 2030. Obiettivo da raggiungere attraverso una serie di azioni mirate.
La Commissione è stata sollecitata a varare una politica di finanziamenti ad hoc e incentivi fiscali per il settore del ciclo: in quest’ottica risulta di fondamentale importanza sollecitare i Paesi membri a ridurre l’IVA sulle biciclette, decisione già presa recentemente dal Portogallo che a novembre scorso ha tagliato l’IVA dal 23 al 6% dando un’ulteriore spinta al mercato del ciclo.
Riduzione dell’IVA su tutto il settore bici
La riduzione dell’imposta sul valore aggiunto non riguarda soltanto l’acquisto delle biciclette, ma anche il loro noleggio e la loro riparazione: questa mossa darebbe un sostegno importante a tutto il settore del ciclo ed è con questi argomenti che Ancma perorerà questa causa presso il ministro Salvini. La ricaduta economica dell’abbassamento dell’IVA sul settore bici sarebbe un segnale di interesse per la bici come mezzo di trasporto che muove l’economia: dal ciclismo urbano al cicloturismo, senza dimenticare anche il tema della ciclologistica per la consegna delle merci in città a basso impatto.
non mi sento in sintonia con l’idea dell’abbassamento dell’IVA.
se l’obiettivo, come leggo, è: “Il primo – e più ambizioso – è quello di raddoppiare in Europa il numero di chilometri percorsi in bicicletta entro il 2030.” dimezzando l’IVA si raddoppiano i km percorsi?
Non nascondiamoci dietro al dito, l’incentivazione scorre su ben altri binari e voi lo sapete bene (kmh 30, piste ciclabili, centri città a misura bici, educazione stradale nelle scuole, riutilizzo delle bici dismesse, ecc..ecc..).
ma se le aziende per fare cassa presto e bene…
e poi l’IVA persa lo Stato come la recupera? magari aumentando quella sui rollerblade?