Bici

Codice della Strada, retromarcia di Salvini: nessun nuovo obbligo per le bici

Matteo Salvini in bicicletta

Salvini smentisce se stesso: nessun nuovo obbligo per le bici. La notizia si è sgonfiata in meno di 48 ore: il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha precisato che – contrariamente a quanto aveva lui stesso dichiarato rispondendo al question time alla Camera dei Deputati – l’annunciato obbligo di casco, targa, assicurazione e frecce riguarderà solo i monopattini elettrici e non le biciclette. La smentita è arrivata in modo irrituale, tramite un’intervista rilasciata al quotidiano Libero e non attraverso una nota ufficiale dell’ufficio stampa del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

Il comunicato (aggiornato) sul sito del MIT

Vero è che il comunicato pubblicato sul sito del MIT il 7 giugno, subito dopo l’intervento, indica che le nuove regole annunciate dal ministro Salvini riguardano i monopattini (e non le biciclette). Come altrettanto vero è che il testo – pubblicato per la prima volta il 7 giugno – è stato modificato l’8 giugno, come riportato in calce al comunicato, e fino a ieri tutte le testate che ne hanno ripreso i contenuti indicavano anche l’obbligo per le biciclette (proprio come dichiarato dal ministro Salvini al question time).

Bikeitalia ha chiesto all’Ufficio Stampa del Ministero se verrà pubblicata un’ulteriore nota ufficiale di chiarimento (al momento in cui va online questo articolo non è arrivata risposta, ndr) e qualora dovessero pubblicarla ne daremo conto ai nostri lettori.

La polarizzazione del dibattito

Resta il fatto che le parole pronunciate dal ministro Salvini al question time alla Camera e il riferimento ai nuovi obblighi anche per le biciclette hanno ulteriormente polarizzato il dibattito e molti commenti sui social si sono scagliati inopinatamente contro “i ciclisti” sostenendo che l’obbligo di casco, targa, assicurazione e frecce per le biciclette fosse una misura necessaria per rendere le strade più sicure. Anche qui su Bikeitalia il primo articolo con la notizia continua a ricevere decine di commenti.

L’uscita del ministro Salvini aveva allarmato l’ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) che a stretto giro aveva pubblicato una presa di posizione molto dura, sottolineando che l’introduzione di questi obblighi stringenti per le biciclette non era presente in alcun Paese d’Europa (e, aggiungo io, del mondo). A seguire praticamente tutti coloro che si occupano di sicurezza stradale dei ciclisti e di promozione della mobilità ciclistica si erano espressi in modo analogo. In particolare il deputato dem Mauro Berruto, firmatario del disegno di legge per il sorpasso sicuro dei ciclisti, si era espresso così: “Una misura fuori dal tempo che, ancora una volta, colpevolizza e bullizza i ciclisti e gli utenti fragili della strada”.

L’autosmentita del ministro Salvini

Oggi, come se nulla fosse, la smentita della dichiarazione fatta dal ministro Salvini in diretta televisiva e in una sede istituzionale come Montecitorio compare sulle colonne del quotidiano Libero, senza ulteriori spiegazioni (al momento, ndr).

Si potrebbe dire che sul tema ha fatto retromarcia tornando a considerare assurdo targare le biciclette. D’altra parte proprio lui, come abbiamo ricordato anche su Bikeitalia, nel 2015 twittava con l’hashtag #labicinonsitocca per contrastare un DDL che voleva introdurre l’obbligo di targa per le biciclette.

Fine della discussione. Fino alla prossima retromarcia.

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