“Votre inscription PBP-13796 vient d’être passée à l’état: Validated.”
Questo il messaggio che è arrivato via email dopo aver inserito l’ultimo numero di omologazione che mi darà accesso alla Paris-Brest Paris 2023 in partenza tra due mesi, domenica 20 agosto. In una parola: Convalidato! L’ultimo brevetto da 600 km che mi mancava per completare la registrazione alla PBP è stato la Transalp Rando. Ho scelto questo evento per due motivi, innanzitutto perché nel panorama randonnée italiano è tra quelli più strutturati e poi perché l’ideatore è uno tra quelli che ha dato via al randagismo in Italia ed ero sicuro che una sua traccia potesse essere parecchio completa.

Quante cose ho imparato anche questa volta! Questo brevetto si è inserito tra una stagione lavorativa iniziata a pieno ritmo e il maltempo che ha reso difficoltosa la preparazione durante i primi quindici giorni di maggio. Sono quindi arrivato sotto evento non così in forma come avrei voluto e per uno come me, minuzioso da questo punto di vista, ha significato partire con una sensazione di insicurezza.
Per fortuna non ero solo. Come per la 600 dello scorso anno, ero accompagnato dall’amico Claudio, con il quale abbiamo ritmi di pedalata molto simili. Non è solo una questione di spinta sui pedali, ma anche e soprattutto i ritmi delle soste per alimentarsi e delle soste pipì, e lo so che sembra strano ma sulle lunghe distanze sono cose molto importanti se si vuole pedalare assieme a qualcuno. Inoltre sapevamo che a Verona avremmo incontrato Giacomo, altro randonneur molto simile a noi con il quale, sempre lo scorso anno, si era creata grande intesa.


Io sono una persona molto adattabile, ho poche esigenze reali, sono un po’ un animale e forse è anche per questo che mi sta piacendo così tanto nell’esplorare questo mondo delle randonnée. Però non sono colui che deve fare l’animale a tutti i costi. Le coccole mi piacciono e allora la notte prima della partenza, visto che si partiva dalle terre del Soave, ho prenotato una stanza alla Locanda dell’Oleificio, un luogo immerso nella tradizione che ha saputo soddisfare tutte le nostre esigenze da randonneur, compresa la sveglia alle 03:45.
La notte prima di partire per una 600 km si dorme sempre poco, la tensione gioca brutti scherzi, è normale. Ma sapete cos’è veramente terribile? Quel ticchettio di gocce sui coppi che ti tiene sveglio, ti rosola mentalmente e speri che possa smettere, speri davvero di non dover partire bagnato.
Alle 4 del mattino mentre consumiamo la colazione c’è del silenzio. Ci prepariamo e ci dirigiamo verso il furgone. Ci tocca anche scavalcare il cancello di ingresso perché per qualche strano volere divino quella mattina non si voleva aprire. In stile un po’ rocambolesco arriviamo alla Villa la Guerina, luogo di partenza. Ovviamente, avendo dimenticato qualcosa in furgone perdiamo la partenza di gruppo che a causa pioggia era stata spostata alle 05:30 (poi anticipata, sul momento, per qualche strano motivo alle 05:20). Poco importa perché aveva smesso ufficialmente di piovere!



La partenza prevedeva subito il passaggio per una Verona ancora dormiente e in corrispondenza di Castelvecchio recuperiamo il gruppone, nella cui pancia era ben protetto l’amico Giacomo.
La prima parte del percorso la conosco molto bene. Fino al 2019 si era disputata una Bike Night con partenza da Verona per imboccare la ciclabile lungo il Canale Biffis che ci ha portato fin su al primo scollinamento di Rivoli Veronese.
Dopo qualche chilometro tra vie interne e tratti ciclabili si è giunti lungo il Lago di Garda che a quell’ora di mattina era quasi libero dalle auto. Arrivati a Torbole la famosissima rampa di Via Europa, dritta per dritta in picchiata sul lago, purtroppo noi si andava nel verso opposto. Il secondo valico è stato il Passo S. Giovanni da cui in discesa, costantemente in ciclabile, si raggiunge Mori. Da lì la Ciclovia del Sole lungo la Val d’Adige, lo stesso percorso della Rando Imperator.
Uno dei check point era in uno di quei modernissimi Bici Grill che sono nati lungo questa frequentatissima ciclabile, che rispondono in pieno alle esigenze di chi viaggia in bicicletta, addirittura con la presenza delle docce, ma ahimè perdono un po’ di tipicità del territorio, cosa alla quale personalmente guardo molto.



Dopo aver pranzato siamo ripartiti in direzione di Bolzano, città a me tanto cara grazie al bellissimo rapporto che si è creato con l’Azienda di Soggiorno che si occupa della promozione turistica e luogo in cui transita la Rando Imperator e da dove fino al 2019 partiva una bellissima Bike Night in direzione di Villabassa, e anche noi oggi stiamo andando lì, infatti proprio al campo sportivo di Villabassa, a metà percorso, ci sarà la possibilità di farsi una doccia e coricarsi.
La ciclabile lungo la Val Isarco prima e Val Pusteria dopo è spettacolare, ma veramente letale per le gambe. Continui cambi di pendenza, cambi di direzione, sottopassi e sovrappassi. Insomma siamo arrivati al km 315, alle ore 21, con le gambe un po’ a pezzi. Al check point del campo sportivo di Villabassa abbiamo avuto la possibilità di cenare, fare la doccia grazie al servizio di drop bag e riposarci.
Riposarci? Così speravamo, ma proprio all’arrivo abbiamo capito che la cosa sarebbe stata dura. L’area dedicata era già totalmente occupata ed erano rimasti solo alcuni materassi posizionati in mezzo ai sacchi degli iscritti. La fortuna ha voluto che mentre cercavamo di capire come fare, si è alzato Fabrizio e io subito mi sono accaparrato il suo materasso posizionato in un’area della sala un po’ meno frequentata dai partecipanti in arrivo e in cerca dello zaino. A intermittenza qualche minuto lo abbiamo dormito.
Viste le condizioni della notte abbiamo deciso di prendercela comoda anche perché il giorno dopo sarebbero stati altri 315 km ma prevalentemente in discesa. Sveglia alle 4 e di nuovo pioggia. La tiriamo lunga e alle 5 decidiamo di partire lo stesso consapevoli del fatto che i primi 20 km di giornata sarebbero stati in salita per raggiungere il Passo Cimabanche e non avremmo dovuto soffrire il freddo. Alle 6 aveva smesso di piovere e ci siamo goduti questa salita deserta di auto e completamente immersa nella natura con lo scorcio delle Tre Cime di Lavaredo. Poi giù fino a una Cortina silenziosa.

È sempre durante il secondo giorno di randonnée che può capitare di stringere amicizie. Perché il gruppo si è sgretolato, ci si rincorre, ci si supera, sempre con gli stessi gruppetti. E così attorno al “trenino della bassa” si è creato un manipolo di persone con cui abbiamo condiviso gli ultimi 150 km. Fino a Feltre tutto bene. Qui l’ottimo ristoro e check point presso la Base Logistica dalla Protezione Civile ai cui volontari va il mio applauso.
Superata Bassano del Grappa, i quasi 100 km successivi e finali sono stati un calvario. Oltre al caldo, il male al sedere che iniziava a spuntare, il male al pollicione del piede sinistro, io ho patito davvero molto il percorso. Per tenerci fuori dalle strade più trafficate hanno deciso di farci percorrere delle strade secondarie, il problema è che ogni 300 metri c’era o un incrocio o una curva a gomito. Ne sono uscito con la nausea e sono sincero nel dire che mi ha rovinato un po’ la fino allora splendida esperienza. Ma è nelle difficoltà che nascono amicizie e sono convinto che Claudio Madella Mella che stava per chiudere la Transalp 1.200 km e che ha sorriso, scherzato e si è messo in scia per gli ultimi chilometri, lo incontrerò ancora spesso sulla mia strada.

Sul finire ecco la firma di Giorgio, l’organizzatore, l’ultima rampa al 20% prima di scendere in picchiata verso l’arrivo a Montorio Veronese. All’arrivo mi è mancato il calore degli organizzatori, elemento a cui tengo molto e che io in primis voglio sempre regalare a chi partecipa.
Il freddo timbro sulla carta di viaggio però mi ha garantito l’accesso alla Paris-Brest-Paris 2023!
Ci sei poi andato alla PBP?
Se volevi tanto pubblicizzare la tua Rando Imperator, comportandoti da persona “professionale”, non avresti dovuto farlo sminuendo la TransAlp Rando! Invece, ti sei dimostrato uguale, se non peggiore, della maggior parte delle persone: il tuo ego è vergognoso!!!!!