Mobilità

La Ciclabile Umana in Via Ostiense e gli eterni ostacoli al cambiamento di Roma

La Ciclabile Umana in Via Ostiense è stata un successo: più di 150 persone con le loro biciclette hanno creato un corridoio sicuro di circa 300 metri, per sostenere la realizzazione dell’infrastruttura il cui cantiere è già partito ad aprile ma che rischia di essere bloccata per la concomitanza di altri lavori in vista del Giubileo.

La Ciclabile Umana in Via Ostiense

L’evento, promosso dall’Associazione Salvaiciclisti Roma, ha visto due momenti: quello del raduno nell’area antistante la fermata della Metro B Piramide in cui sono arrivati alla spicciolata ciclisti urbani da ogni parte della città, con bici di tutti i tipi; seguito dall’attraversamento di via Ostiense in sella e la realizzazione della Ciclabile Umana, posizionando le bici davanti alle auto parcheggiate, lì dove di solito alligna la doppia fila.

Metro B Piramide cicloattivisti Ciclabile Umana in Via Ostiense

Anzi, va sottolineato che in alcuni tratti la Ciclabile Umana era interrotta proprio dai mezzi lasciati in doppia fila: perché è la prassi in una strada larga come l’Ostiense. E la stessa cosa accade in tante altre zone di Roma in cui il disegno delle strade è stato fatto senza tenere conto di questo aspetto ma, anzi, per “fluidificare” il traffico allargando a dismisura la carreggiata a discapito dei marciapiedi e, appunto, delle ciclabili.

La contestazione al sindaco Roberto Gualtieri

Ma la Ciclabile Umana in Via Ostiense ha avuto anche un “terzo tempo”, vista la vicinanza di un convegno a cui stava partecipando il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: i cicloattivisti, verso le 19:30, si sono spostati compatti in massa pedalando verso la Città dell’Altra Economia e sono entrati nella sala con cartelli e striscioni per fare presente al primo cittadino che sarebbe un errore bloccare i lavori in corso della #CiclOstiense, un’opera strategica che andrebbe realizzata al più presto secondo quanto già finanziato e cantierizzato.

Il sindaco Gualtieri ha fatto presente che dovendo aprire un altro cantiere legato ai lavori in vista del Giubileo per l’ammodernamento del Ponte di Ferro lì in zona anche il progetto della Ciclabile Ostiense dovrà essere oggetto di revisione, senza comunicare però al momento tempistiche e modalità dell’intervento. L’ingresso degli attivisti nella sala del convegno e lo scambio di battute col sindaco è presente in questo video su Facebook che ho trasmesso in diretta.

Mettere in sicurezza chi pedala in città

La mia sensazione, dopo aver partecipato alla Ciclabile Umana in Via Ostiense, è che l’Amministrazione sta perdendo di vista qual è l’obiettivo delle infrastrutture per le biciclette come il corridoio ciclabile tra la Piramide Cestia e la Basilica di San Paolo: mettere in sicurezza chi pedala in città, dare spazi in cui poter pedalare senza fare lo slalom del traffico e creare le migliori condizioni per far scegliere la bici come mezzo di trasporto a tutte le persone che possono, dagli 8 agli 80 anni e oltre (se la salute li assiste). Ma a Roma, la Città Eterna, gli ostacoli al cambiamento sembrano non avere fine e ogni volta bisogna ricominciare daccapo: possibile che la questione “ciclabilità” non possa essere affrontata altrimenti?

E questa è una cosa che andrebbe fatta al più presto, non tra “x anni” mentre intanto moriamo di traffico, di smog e di violenza stradale. A furia di considerare “ideologiche” le ciclabili volute e progettate dalle precedenti Amministrazioni, ci si ritrova a fare le pulci a un progetto ciclabile già in corso per bloccarlo in uno dei quadranti tra i più congestionati di Roma.

Sinceramente io dal responsabile della salute pubblica della mia città – dal sindaco Gualtieri – mi aspetterei una presa di coscienza del problema e un piano d’azione per risolverlo. Adesso non alle Calende Greche.

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Commenti

  1. Avatar Fausto ha detto:

    Questa è veramente una città di m. e m. lo sono ancora di più tutti quei romani e cittadini di Roma che si oppongono al cambiamento. La realtà dei fatti purtroppo è che alla base di ciò c’è una profonda ignoranza. Parla uno investito sulla ciclabile, da una persona che se n’è pure scappata dopo, e nonostante 3 chiamate alla polizia nessuno è venuto a rilevare l’incidente o a recuperare registrazioni dalle telecamere intorno al palazzo della regione Lazio su viale Colombo; non proprio un’area periferica. Cosa ho imparato da questa lezione? Che prima di tutto me ne scapperò da questa città che è peggio di un girone infernale. Tanto la polizia non esiste se non per chi conta.

    [Questo commento è stato moderato prima della pubblicazione – Bikeitalia.it]

  2. Avatar Calibancove ha detto:

    Quando c’era la raggi i lavori alle piste ciclabili erano programmati e fatti, ma allora tutti la attaccavano.
    Ora che c’è questo fantoccio siete felici?

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