La Settimana Europea della Mobilità – iniziativa di carattere comunitario che promuove per l’edizione 2023 la cultura della mobilità sostenibile come soluzione concreta verso un reale risparmio energetico globale – si concluderà venerdì 22 settembre e vede oltre 2.700 città a livello europeo, di cui 85 in Italia, presentare iniziative quali, giornate di blocco del traffico, pedalate, eventi culturali, dibattiti, seminari e tanto altro. Spicca per la sua assenza il Comune di Napoli che invece ha pensato di non aderire.
La “ciclabile clandestina” in Via Nazario Sauro
Eppure, un brivido in tal senso c’era stato, quando la notte scorsa, diversi ciclisti hanno verificato che su via Nazario Sauro era stato realizzato un primo tratto di ciclabile che sembrava si collegasse con Via Acton e magari fino alla ciclabile di Via Marina, come si chiede da tempo.
Ed invece seppur realizzata in apparenza come una “ciclabile normale”, così non era, nonostante avesse tutti i crismi previsti dal codice della strada. Si trattava di una “ciclabile clandestina”, fenomeno non nuovo a livello nazionale, che nasce soprattutto a valle dell’incapacità di ricevere risposte dalle amministrazioni comunali al bisogno di pedalare in sicurezza. Piuttosto che aspettare il nulla, i cittadini si organizzano e fanno da sé.
Al momento in cui scriviamo questa nota, nessuno ha rivendicato l’azione, ma certo le condizioni che l’hanno vista svilupparsi sembrano essere proprio queste.
A Napoli la ciclabilità resta al palo
Napoli vive una grave e pericolosa fase di restaurazione sui temi della ciclabilità e in generale della mobilità sostenibile. In due anni di governo della nuova amministrazione Manfredi, sono stati inaugurati 150 metri della ciclabile di Salita della Grotta (lavori cominciati dalla precedente amministrazione) ed è stata persa una Ztl, come quella di Piazza Dante, che garantiva migliori condizioni per chi pedala, una maggiore velocità commerciale per gli autobus ed aria meno inquinata. Quindi un bilancio che addirittura vede ridotti gli spazi di ciclabilità a cui si aggiungono altre “distrazioni” gravi.
Gli ostacoli per la promozione della ciclabilità
La perdita di 1 milione di euro per la mancata realizzazione della pista ciclabile sul Corso Umberto.
La perdita di 1,4 milioni di euro per la mancata candidatura di progetti per il bando ministeriale di collegamento ciclabile verso le sedi Universitarie.
Le risorse inutilizzate del bando Primus, oltre 1 milione di euro per la connessione dei tratti di ciclabile nell’area centrale della città fino alla ciclabile di via Marina.
Le risorse per il bando bike to work perse.
La non approvazione del biciplan, commissionato, realizzato e pagato a una società di consulenza e scomparso dall’agenda politica.
Le progettazioni di estensione della rete ciclabile cittadina avviate senza un confronto nel merito con i diretti interessati, che presentano in alcuni casi soluzioni molto pericolose ed in più casi inutili.
L’abolizione di Ztl come quella di Piazza Dante e Piazza dei Martiri.
Il mancato controllo della sosta abusiva reiterata su ciclabili, piazze, marciapiedi.
L’incapacità di riuscire ad intervenire con azioni di moderazione del traffico e messa in sicurezza degli incroci ed attraversamenti pedonali, neppure dove ci sono stati dei morti, con in Via Piedigrotta.
L’azzeramento del servizio di sharing di monopattini elettrici. Aver lasciato in città un unico operatore di bike sharing, senza la minima concorrenza e con dei costi esorbitanti.
Il non curarsi del degrado della rete ciclabile cittadina esistente.
Pensare di risolvere il problema dell’eccesso di velocità e della violenza stradale con sparuti interventi di realizzazione di attraversamenti pedonali rialzati, senza minimamente lavorare sul restringimento della sede stradale, piuttosto che il posizionamento di autovelox ed altri interventi strutturali al modello Città 30 km/h.
Le bike lane di Corso Umberto e del Centro Direzionale, che non sono mai servire a nulla perché perennemente invase da auto in sosta vietata.
Strade Scolastiche: chi le ha viste?
Non aver per nulla tenuto in considerazione la possibilità di realizzare delle Strade Scolastiche con Ztl limitate agli orari di entrata ed uscita per lenire il degrado che affossa gran parte delle scuole cittadine, invase da auto ovunque.
Nessuna azione di promozione organica dell’utilizzo del trasporto pubblico locale (tpl), nonostante le condizioni infrastrutturali, con l’immissione dei nuovi treni sia notevolmente migliorata. Non aver mai accolto alcuna richiesta di chiusura del traffico sul modello delle “Domeniche Ecologiche”.
Fondi del PNRR a rischio
Complessivamente il Comune di Napoli nell’ambito della Missione 2 del PNRR dedicata al rafforzamento della mobilità ciclabile ha circa 10 milioni di euro per realizzare entro il 2026 non meno di 35 km di ciclabili.
Oltre a non aver visto nulla di concreto fin ora, siamo seriamente preoccupati sia che queste risorse possano essere perse, come già capitato e soprattutto che possano essere usate per progetti di bassa qualità progettuale e realizzativa.
Le richieste di chi pedala in città
Chiediamo un’inversione di rotta immediata, con segnali concreti:
- Avvio dell’iter per rendere Napoli città a 30 km/h.
- Realizzazione di strade scolastiche in ogni scuola.
- Collegamento ed estensione della rete ciclabile cittadina.
- Stop alla tolleranza del parcheggio selvaggio.
- Istituzione delle domeniche a piedi.
Luca Simeone, Bicycle Mayor del Comune di Napoli e Presidente dell’aps Napoli Pedala
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