Le scuole ciclismo sono, o dovrebbero essere, l’equivalente delle scuole calcio. Dovrebbero, perché se nel calcio ogni settore giovanile si è trasformato in scuola calcio, nel ciclismo queste realtà sono in realtà minoritarie. Approfondiamo il tema con chi è sul campo. Scopriamo quindi cosa è oggi una squadra di ciclismo giovanile e qual è lo stato dell’arte in cui opera quotidianamente.
In precedenza abbiamo analizzato lo stato del settore giovanile nel ciclismo: in questo articolo approfondiamo il funzionamento delle scuole ciclismo.
Alle nostre domande hanno risposto Uà Cycling Team, la Polisportiva Quiliano Bike e l’ASD MTB I Cinghiali di Novi Ligure.
Gli intervistati delle scuole ciclismo
Enrico Ravera è il presidente della Uà Cycling Team, società fondata nel 2012 fa a Ovada, in provincia di Alessandria, che dal 2016 ha inaugurato la sezione giovanile. Ovada è una cittadina di 10.000 abitanti di grandi tradizioni ciclistiche. Ogni marzo i migliori professionisti del ciclismo maschile impegnati nella prima Monumento della stagione qui si lasciano alle spalle la Pianura Padana e attaccano la salita del Turchino verso il mare e il traguardo Sanremo.
Passiamo da Ovada a Quiliano, 6.000 abitanti, un paese in provincia di Savona ubicato sopra l’Aurelia. È il luogo dove la Sanremo inizia ad accendersi, a due passi da Finale Ligure, paradiso terrestre delle mountain bike frequentato da biker di tutto il mondo. Hanno gentilmente risposto alle nostre domande Mauro Giogli, dinamico presidente e allenatore categoria giovanissimi ed Elisabetta Narducci, DS della società Quiliano Bike associata alla FCI dal 2015.
Abbiamo infine i Cinghiali, società operante dal 2006 con annessa scuola MTB dal 2013, rappresentati dal maestro di mountain bike Stefano Bellingeri. Operano a Novi Ligure, cittadina di 27.000 abitanti che ha dato i natali al primo campionissimo del ciclismo Costante Girardengo. Inoltre ha ospitato per gran parte della sua breve vita l’altro Campionissimo, Fausto Coppi, nato nella vicina Castellania, oggi Castellania Coppi in suo onore. Ai due campionissimi è dedicato il locale museo del ciclismo
Quello che emerge, oltre alla debordante passione per il ciclismo e la sua divulgazione, è il coinvolgimento dei ragazzi tramite la mountain bike e il fatto che il ciclismo non sia necessariamente lo sport di famiglia dei giovani atleti, come spesso accadeva in passato.
Le interviste sul settore giovanile: come funziona
Quanti tesserati giovanili avete?
[Uà] La maggior parte sono Giovanissimi, vi sono poi due Esordienti, due Junior e due Under 23 sport, in totale 42 tesserati giovanili.
[Quiliano] Circa 100 ragazzi, ma siamo arrivati a contarne più di 200 durante il Covid.
[I Cinghiali] Nel 2023 abbiamo circa 80 tesserati nelle categorie giovanili di cui 60% nei Giovanissimi, 30% tra Esordiente e Allievi. Il resto Juniores e Under 23.
Quali discipline portate avanti e perché?
[Uà] Crediamo nella multidisciplina sportiva, in particolare nel settore Giovanissimi l’obiettivo è formare la mentalità e l’applicazione alle diverse discipline ciclistiche. Nel periodo invernale si opera con esercizi a secco in palestra.
[Quiliano] In maniera diretta per tutte le categorie agonistiche offriamo le seguenti specialità: strada, MTB, ciclocross, pump. In maniera indiretta, appoggiandoci al servizio offerto dal comitato regionale ligure, facciamo pista presso il velodromo Carlini di Genova. Inoltre offriamo un servizio di preparazione invernale in palestra con esercizi a corpo libero, macchine (per le categorie maggiori tipo Allievi) e spinning.
[I Cinghiali] L’attività principale è la MTB. Da qualche anno ci alleniamo su strada e abbiamo anche iniziato fare gare su strada sia come Giovanissimi che Esordienti e Allievi. Dallo scorso anno abbiamo anche un gruppo che svolge e gareggia nel ciclocross. Le motivazioni sono fondamentalmente legate alla multidisciplina, per fare acquisire dimestichezza e tecnica su diversi tipi di bicicletta e per individuare quale disciplina può essere più adatta a quell’atleta.
Avete già la certificazione di scuola ciclismo della FCI o pensate di richiederla?
[Uà] Non ancora, esiste un progetto chiamato scuola ciclismo ovadese che avrebbe dovuto insediarsi nel centro sportivo comunale “il Geirino”[impianto polisportivo dotato di piscina coperta, attualmente inagibile, pista di atletica e palazzetto dello sport, N.d.R.], ma vista la situazione incerta in cui si trova lo stesso, rimaniamo in attesa di vedere gli sviluppi. Purtroppo la nostra società come tante ha delle difficoltà nel trovare spazi, è un problema culturale, si pensa ancora che il ciclismo si faccia solo per le strade, purtroppo non è più così.
[Quiliano] Non abbiamo la certificazione, pensavamo di richiederla ma purtroppo ci mancano alcuni requisiti logistici che stiamo cercando di risolvere da anni con il Comune.
[I Cinghiali] Attualmente no, ma abbiamo iniziato l’iter per richiederla.
Qual è il tasso e la causa di abbandono nel vostro settore giovanile?
[Uà] Il settore più in crisi è nella categoria Esordienti. Si deve lavorare con le famiglie, non tutti hanno cultura dello sport-sacrificio-impegno, un lavoro che deve essere fatto poco alla volta iniziando dalla categoria Giovanissimi, quindi arrivare alle categorie agonistiche con la consapevolezza dell’impegno preso. Grosse sono le difficoltà per il ragazzino che inizia a 13 anni, serve molto supporto da parte della famiglia.
[Quiliano] Nelle categorie Giovanissimi il tasso di abbandono ultimamente è stato alto, tanti infatti si erano iscritti causa pandemia, che non permetteva sport al chiuso. Con la fine dell’emergenza tanti bambini sono ritornati agli sport di origine o hanno preferito, penso giustamente, provare altri sport. Nelle categorie agonistiche giovanili Esordienti e Allievi c’è un abbandono fisiologico dovuto all’età, alla mancanza di voglia di allenarsi e di avere un impegno. Nonostante tutto e grazie al lavoro costante dei nostri allenatori, possiamo vantare un ottimo gruppo di ragazzi che quest’anno, grazie al loro impegno, ci ha portato ad arrivare al terzo posto in Italia nella classifica di società MTB. Questo vuol dire confrontarsi con tutte le società più importanti d’Italia e avere atleti che costantemente sono sul podio.
[I Cinghiali] Il tasso di abbandono è basso nelle categorie giovanissimi, intorno al 5%, poco di più per le categorie Esordienti e Allievi, il problema maggiore c’è nel passaggio alle categorie Juniores. Per quanto riguarda la MTB c’è un calo drastico che può arrivare anche al 60%. L’abbandono nei Giovanissimi è dovuto principalmente al cambiamento di sport, vogliono provare altro. Nelle categorie Esordienti e Allievi la causa principale sono la richiesta di maggiore impegno negli allenamenti e la fatica. Nelle categorie Juniores e Under 23 il calo è dovuto alla mancanza di squadre e alla scarsa attività regionale, ma anche alla concentrazione sulle gare nazionali e internazionali.
Le interviste sul settore giovanile: difficoltà e supporto delle istituzioni
Quali sono le difficoltà organizzative maggiori?
[Uà] Trovare persone che dedichino tempo e sorriso agli altri.
[Quiliano] Le difficoltà organizzative sono legate essenzialmente al tempo. Noi allenatori (4 + 2 ragazzi nostri ex allievi che supportano gli allenatori) siamo volontari quindi siamo tutti ancora lavoratori attivi che dedicano buona parte del tempo libero ad allenare i ragazzi, a organizzare eventi, a portare i ragazzi in giro per partecipare alle gare, a tutte le incombenze amministrative e tecniche (manutenzione del campo scuola) a cui è soggetta una società sportiva. Le società attive che sono sempre alla ricerca di talenti giovanili dovrebbero essere maggiormente incentivate economicamente dalla Federazione. Questo permetterebbe a noi allenatori di concentrarci maggiormente sugli allenamenti dei ragazzi potendo delegare alcune attività manutentive a persone pagate dalla società.
[I Cinghiali] Le maggiori difficoltà sono dovute alla disponibilità di tecnici che dedichino parecchio tempo per seguire i ragazzi che nella maggior parte non sono indipendenti nella gestione degli allenamenti, alimentazione, etc.
Come potrebbero aiutarvi i vari enti, Comune, Regione, Federazione?
[Uà] Le amministrazioni NON aiutano, purtroppo chi lavora per le A.S.D. sono quasi totalmente volontari, nel nostro caso lo siamo tutti. Si fa fatica a far capire che per dare futuro ai ragazzi ci vuole professionalità e questa ha un costo in tempo e denaro.
[Quiliano] Come ho già detto la Federazione/Coni dovrebbe aiutare maggiormente economicamente le società più meritevoli e comunque quelle più concentrate sulle attività giovanili.
[I Cinghiali] I Comuni potrebbero riservare spazi dove svolgere le attività fuoristrada e la chiusura di strade secondarie per poter fare svolgere attività di allenamento con la BDC distante dal traffico. La Federazione dovrebbe adottare politiche per la crescita delle categorie junior anche nelle discipline del fuoristrada per evitare l’abbandono o il passaggio obbligato alla strada.
Organizzate gare? Se sì, qual è la difficoltà maggiore nell’organizzazione?
[Uà] Organizziamo, ma c’è il problema dei costi troppo elevati. Per una gara della categoria giovanissimi, dove non esistono i rimborsi per le società e per i partecipanti con un’organizzazione minima senza precludere la sicurezza, la cifra non è mai inferiore a 600 €. Un piccolo esempio: una sola ambulanza costa 50 €, la prima ora di gara poi 25 € e ogni ora successiva con obbligo di rimborso per i paramedici, non è incluso il medico. Anche qui credo sia un problema culturale-sociale.
[Quiliano] Comune ed Enti dovrebbero dare più collaborazione nell’organizzazione delle manifestazioni specialmente per la specialità strada dove è molto difficile e complicato (specialmente in Liguria) trovare gli spazi giusti per organizzare gare. Inoltre a livello amministrativo l’organizzazione di una gara , anche se per soli giovanissimi, è molto costosa per le casse di una società sportiva. Questi motivi limitano e spengono gli entusiasmi di noi organizzatori. La nostra società quest’anno ha organizzato due gare per le categorie giovanissimi: a Valleggia Comune di Quiliano su strada circuito cittadino (2^edizione) , MTB nel parco di S. Pietro in Carpignano Comune di Quiliano (7^ edizione).
[I Cinghiali] Si organizziamo gare per giovanissimi ed esordienti allievi e le maggiori difficoltà sono nell’ottenere permessi di passaggio.
A un grande entusiasmo, associato a competenza da parte dei tecnici e dirigenti delle società, non fa da contraltare un appoggio adeguato da parte degli enti pubblici, lasciando alle società giovanili la sensazione di lottare contro i mulini a vento. Le società vorrebbero espandere, e professionalizzare, il proprio raggio di azione, ma non ci sono le adeguate circostanze economiche e sociali.
Nel prossimo articolo cercheremo di dare alcune soluzioni ai problemi che offuscano il futuro del ciclismo giovanile.
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