La destinazione di oggi è la Bassa Parmense, “quella fettaccia di terra che sta tra il Po e l’Appennino”, come scriveva Giovannino Guareschi introducendo il Mondo Piccolo di Peppone e Don Camillo.
Niente Appennino e salite per noi, oggi solo pianura tra la Via Emilia e il Po in riva al “Grande Fiume”. Un angolo di territorio dall’elevato valore culturale, paesaggistico e gastronomico. Un territorio da scoprire e conoscere a ritmo lento, spingendo sui pedali in sella ad una bicicletta
Novembre Porc: in bicicletta e a tavola
Il mese di novembre ci offre un’attrattiva in più per andare alla scoperta di questi luoghi. Venerdi 3 novembre ha infatti preso il via l’edizione numero 21 del November Porc, “la staffetta più golosa d’Italia”. Si tratta di uno dei più amati e visitati eventi dedicati al maiale e ai suoi prodotti. La proposta di sapori e profumi prelibati si tiene in quattro paesi della Bassa Parmense nei fine settimana di novembre: dopo Sissa (3-5 novembre), si prosegue a Polesine Parmense (10-12 novembre), quindi Zibello (17-19 novembre) e si conclude a Roccabianca (24-26 novembre).
Speriamo ci sia la nebbia è il motto della manifestazione. La nebbia qui ha un qualcosa di mistico. Non è una semplice condizione meteo, ma più uno stato dell’anima.
La Bassa Parmense in bicicletta: gustando i sapori locali
In realtà oggi niente nebbia, siamo accolti da un bella giornata di sole autunnale. Usciti dal casello autostradale di Parma, in poco più di dieci minuti raggiungiamo il paese di Ronco Campo Canneto, dove parcheggiamo l’auto e scarichiamo le bici dal baule. Immancabile il caffè prima di iniziare a pedalare. Proprio di fronte al parcheggio entriamo nella bottega-trattoria La Maestà che, con prosciutti e spalle appese al soffitto, già ci fa intuire quale sarà il leitmotiv del giro.
Agganciamo il pedale, attraversiamo la provinciale e saliamo sull’argine di Taro, prendendo in direzione nord la stupenda ciclabile asfaltata che segue il corso del fiume in mezzo alla natura, senza auto e con vista privilegiata sulla campagna circostante.
Dopo una decina di chilometri circa, scendiamo dall’argine e arriviamo alla chiesa di Palasone. Siamo nella terra d’origine della Spalla Cruda, una vera prelibatezza, il più antico salume della bassa, catalogato tra i presidi slow-food della Regione. Nel 2013 su proposta di dieci amici è nata addirittura una confraternita denominata “Arcisodalizio per la ricerca della Spalla Cruda suprema”.
Ancora un paio di chilometri ed entriamo Sissa. Qui, come detto, si è svolta come da tradizione la prima tappa del November Porc. Il Parco della Montagnola e Piazza Roma sono avvolti dai colori e dai profumi degli stand gastronomici. Il clou? La domenica pomeriggio quando si tiene la solenne estrazione del gigantesco “Mariolone” (un insaccato gigante) che, dopo lenta e prolungata cottura, viene distribuito gratuitamente a tutti. A far da sfondo scenografico alla festa, la Rocca dei Terzi risalente al XI secolo.
Appena fuori paese risaliamo sulla ciclo-Taro seguendola fino a Gramignazzo. Qui passiamo il ponte e prendiamo subito a destra la ciclabile che corre sull’argine maestro del Po. L’itinerario è sempre ben segnalato, sia con cartelli direzionali che con pannelli illustrativi dei prodotti tipici locali. Sull’asfalto della ciclabile ricorrono spesso logo e scritta Food Valley Bike (il grande Mario Soldati forse l’avrebbe più romanticamente chiamata Ciclabile della Valle del Po).
Dall’alto dell’argine vediamo i piccoli borghi rivieraschi fino ad arrivare a Stagno in località Scalette. Ci fermiamo un attimo ad ammirare il corso del Fiume Po, che scorre da nord facendo una grande curva. Quante storie e leggende porta con sé questo fiume. E quanti scrittori ne hanno scritto e parlato negli anni. Oltre a Guareschi ci vengono alla mente Zavattini, nato poco più a valle a Luzzara, Brera, Soldati, Bacchelli, Celati.
La tappa di Roccabianca
Dopo la mistica sosta sul fiume riprendiamo a pedalare e in breve entriamo a Roccabianca. La piazza coi portici che guarda la Rocca ci lascia a bocca aperta. Vale davvero la pena fermarsi ad ammirarla. Fatto costruire attorno alla metà del Quattrocento da Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini (da cui il nome Roccabianca) è il Castello degli innamorati e degli amanti. È anche il Castello di liquori, acquaviti, aceto balsamico, con il Museo della Distilleria nelle antiche cantine e le stanze di stagionatura dei Culatelli.
Tutt’attorno a piazza Minozzi si tiene la tappa conclusiva del November Porc. L’ultima domenica vengono offerti due prodotti classici della norcineria della Bassa, “i ciccioli” e la gigantesca cicciolata, accompagnati da polenta calda, a ribadire il motto che “del maiale non si butta via niente”.
Nelle terre di Giovannino Guareschi
Rimontiamo in sella allontanandoci momentaneamente dal corso del fiume per raggiungere in pochi chilometri il paese di Fontanelle, che ha dato i natali a Giovannino Guareschi. Nato il primo maggio del 1908 in una delle case che si affacciano sulla piazza principale (sede locale dell’allora Cooperativa Socialista con a capo quel Giovanni Faraboli “omaccione alto e massiccio come una quercia, una chiara e onesta faccia” che ispirerà la figura di Peppone) Guareschi è stato uno degli scrittori italiani più venduti nel mondo (oltre 20 milioni di copie) nonché lo scrittore italiano più tradotto in assoluto.
Pochi metri più in la c’è il Museo del Mondo Piccolo, ospitato nell’antica scuola dove insegnò la madre dello scrittore e che lui stesso frequentò nei primi anni di vita.
A Fontanelle abbiamo in mente un’altra sosta. Non più letteraria ma culinaria. Svoltiamo in strada Quarta ed entriamo a Brè del Gallo, azienda agricola a conduzione famigliare. La famiglia Magnani, agricoltori da generazioni e amanti della terra e dei suoi prodotti, ha trasformato quella che era un’antica tradizione di famiglia in una passione da condividere con chi ama e apprezza i sapori e i profumi di un tempo. Ci si può sedere sotto il portico della loro casa di campagna per assaggiare due fette di spalla cruda e culatello accompagnati da un buon bicchiere di fortana e malvasia. Scoprire e conoscere un territorio significa anche incontrare le facce e ascoltare i racconti di chi ci vive.
Rimontiamo in sella e pedaliamo fino a Diolo. Qui è possibile visitare su appuntamento il Centro del Boscaccio, piccolo museo nell’antica torre campanaria del paese dove la famiglia Bertozzi (amica dello scrittore) ha raccolto interessanti documenti e cimeli relativi a Guareschi e al suo Mondo piccolo.
Il paradiso del culatello: Zibello
Riguadagniamo l’Argine Maestro nella frazione di Ragazzola e lo teniamo in direzione nord passando per Pieveottoville fino al paese di Zibello, dove scendiamo nella piazza principale. È qui che si tiene la terza tappa del November Porc. Siamo nel paese d’origine del re dei salumi, il culatello.
Qui, la terza domenica del mese viene realizzato il salame “strolghino” da record. Anziani e giovani norcini preparano il “mostro di lunghezza” (vincitore del Guinness dei Primati nel 2003) che, una volta terminato, viene poi distribuito fritto gratuitamente.
Ci fermiamo sotto gli stupendi portici della piazza. Seduti all’aperto della trattoria Leon d’oro ci gustiamo un secondo spuntino, un sacchetto di ciccioli con un bicchiere di lambrusco. Sì è vero, le calorie introdotte stanno di gran lunga superando quelle bruciate. Cercheremo di spingere più forte sui pedali nella seconda parte del giro.
A Polesine con gli uomini del Po
Riprendiamo il nostro percorso e sempre lungo la ciclabile del Po arriviamo in dieci minuti a Polesine, seconda tappa del November Porc. Qui gli stand gastronomici e gli eventi del weekend sono localizzati proprio in riva al fiume in uno scenario all’aperto davvero molto suggestivo. La tappa di Polesine si caratterizza per il gigantesco prete dalla pentola. Gli uomini del Po eredi dei vecchi Barbùter (Barcaioli) seguendo un preciso rituale sollevano il pesante salume e una volta accertata la buona riuscita della cottura lo offrono a tutti i presenti.
Sempre all’interno della golena, a pochi passi dagli stand, è possibile visitare il Museo del Culatello, un vero e proprio viaggio nella storia di questo inimitabile prodotto.
Le Terre di Verdi in bicicletta
Lasciamo alle nostre spalle Polesine e con esso abbiamo toccato tutti e quattro i paesi che ospitano il November Porc. Allunghiamo il percorso facendo una digressione nei luoghi del Maestro Giuseppe Verdi.
Dopo letteratura, cucina e natura adesso tocca alla musica. Pedaliamo sempre lungo l’argine maestro (questo tratto rientra in VenTo, il meritevole progetto che vuole unire Torino a Venezia con un unico e continuo percorso ciclabile lungo il Po) passando per il paese di Santa Franca (vi dice niente il ristorante Colombo?) fino al torrente Ongina, sul confine tra le province di Parma e Piacenza.
Passiamo davanti a Villa Verdi in località Sant’Agata, residenza estiva e dimora prediletta del compositore parmense. Pedalando in tutta tranquillità su strade di campagna in mezzo ai campi, arriviamo a Busseto. Notevole è il colpo d’occhio dalla piazza di fronte all’antico teatro situato all’interno della Rocca Pallavicino. Siamo nella patria di Verdi.
Riattacchiamo il pedale e in poco più cinque chilometri arriviamo a Roncole. Qui nacque il 10 ottobre del 1813 Giuseppe Verdi. A fianco della sua casa natale (oggi museo visitabile) c’è Casa Guareschi sede del Club dei Ventitré (gruppo di estimatori e amici, che si occupa di valorizzare l’opera dello scrittore) e dell’Archivio Guareschi.
Pedalare tra le osterie del passato
Nel 1952 infatti Guareschi tornò da Milano stabilendosi alle Roncole dove aprì una trattoria, come i genitori del grande compositore, gestori di un’osteria con negozio di alimentari. Terre di tradizione gloriosa di osti, pochi chilometri più in là a Samboseto famosa è stata l’osteria-bottega Cantarelli, celebrata nel 1957 da Mario Soldati (vero antesignano dello “slow food” e del “chilometro zero”) in una mitica puntata del suo Viaggio nella Valle del Po. Se vogliamo dare un’altra pennellata al quadro ricordiamo l’osteria Campanini a Madonna dei Prati e facendo due passi indietro, Vernizzi e Cotogni a Frescarolo.
Si potrebbe ricostruire la storia e la geografia della Bassa mettendo giù su una cartina non i nomi dei paesi ma quelli delle osterie e delle famiglie che li hanno gestiti. È vero che molte cose son cambiate con il passare degli anni ma citando il grande Guccini si può dire che “Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta…”.
Da Roncole Verdi imbocchiamo strada Piacentine, una “ghiaiata” di campagna che ci porta davanti all’ingresso di Corte degli Angeli, una stupenda corte rurale neoclassica (oggi azienda agrituristica) in cui nel 1975 sono state girate alcune scene del film Novecento il capolavoro di Bernardo Bertolucci. De Niro, Depardieu, Lancaster, Stefania Sandrelli e Alida Valli, giusto per citare alcuni nomi del cast. Superiamo il torrente Stirone e dopo l’abitato di Carzeto in pochi chilometri arriviamo a San Secondo Parmense nella piazza di fronte alla tardo-medievale Rocca dei Rossi.
Siamo nella terra d’origine della Spalla Cotta, un altro sublime prodotto del maiale, da tagliare a fette spesse abbinandola a un bicchiere di Fortana del Taro. Questa volta però nessuna sosta, attraversiamo il borgo e riconquistiamo la pista ciclabile sull’argine del Taro. Solo tre chilometri e facciamo rientro a Ronco Campo Canneto, dove abbiamo iniziato questo stupendo itinerario.
Un itinerario pianeggiante adatto a tutti
Novanta chilometri circa, tutti di pianura senza alcuna difficoltà altimetrica, lungo ciclabili e strade di campagna con pochissimo traffico.
Un itinerario adatto a tutti e percorribile con ogni tipo di bicicletta, in giornata oppure in due o tre tappe se lo si vuole pedalare in tutta tranquillità [qui è scaricabile la traccia .gpx].
La Bassa Parmense è un territorio dell’Emilia-Romagna pieno di tesori nascosti. Un vero piacere per gli occhi, il palato e la mente. È un piccolo viaggio attraverso i cinque sensi, da godersi senza fretta e ansia, con la voglia di scoprire e conoscere. Un viaggio da farsi spingendo sui pedali della nostra amata bicicletta.
I commenti che non rispettano queste linee guida potranno non essere pubblicati