Il progetto Bologna Città 30 ha visto la partecipazione attiva di oltre 20.000 cittadini, di cui 10.000 hanno risposto in modo approfondito al questionario lanciato dal Comune di Bologna a metà giugno. Questo strumento di ascolto e orientamento ha fornito indicazioni utilissime sulla percezione della Città 30. Le risposte indicano una disponibilità a cambiare le abitudini di mobilità, ma con la richiesta di infrastrutture e controlli adeguati. Saragozza, Massarenti e Murri spiccano come le vie in cui si chiedono maggiori interventi per la sicurezza stradale.

Uno strumento di ascolto e orientamento
Come sottolinea Fondazione Innovazione Urbana, che ha curato il questionario: “Non si tratta evidentemente di un campione rappresentativo né di un sondaggio (anche se sia come distribuzione territoriale per zone che come fasce di età, c’è una sostanziale rappresentatività della popolazione residente a Bologna), bensì di uno strumento di ascolto e orientamento, che rappresenta il miglior risultato finora conosciuto di partecipazione a una consultazione pubblica sulla Città 30. A Londra e a Parigi, per esempio, strumenti simili ottennero rispettivamente circa 2.000 e 5.700 risposte”.
Disponibili al cambiamento ma preoccupati
I cittadini che hanno risposto al questionario si mostrano aperti a modificare le proprie abitudini di mobilità e l’assetto delle strade per migliorare la sicurezza stradale. Tuttavia, sussistono timori riguardo all’efficacia del progetto, divisi tra il mancato rispetto del limite di velocità e il timore eccessivo delle multe.
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Le priorità: infrastrutture e sicurezza stradale
Per garantire il successo di Bologna 30, la cittadinanza sottolinea l’importanza di infrastrutture alternative al mezzo privato a motore. Inoltre, richiedono maggiori dossi e controlli per migliorare la sicurezza stradale, concentrandosi principalmente su vie cruciali come Saragozza, Massarenti e Murri.
Profilo dei partecipanti
Il questionario ha coinvolto un campione equilibrato di donne (46,2%) e uomini (49,8%) di diverse fasce d’età. La maggioranza risiede a Bologna (82,7%), mentre il 15,3% vive in altri comuni della città metropolitana. La maggior parte dei partecipanti si sposta in auto, ma un significativo 80% sarebbe disposto a considerare alternative come camminare, usare la bicicletta o i mezzi pubblici se le strade fossero più sicure e le infrastrutture più estese.
Piano Città 30: opinioni informate
L’alto grado di conoscenza del Piano Città 30 tra i partecipanti riflette opinioni informate. Gli obiettivi considerati più importanti includono la riduzione degli incidenti stradali, il ripristino dell’autonomia per bambini, anziani e persone con disabilità, e la creazione di uno spazio urbano più vivibile. Tuttavia, preoccupazioni sorgono riguardo all’inefficacia del rispetto dei limiti di velocità e alla possibilità di maggiori multe.

Sicurezza stradale: percezione vs. realtà
La percezione della pericolosità delle strade di Bologna è in gran parte influenzata da distrazioni alla guida, mancate precedenze, controlli insufficienti, traffico eccessivo e velocità elevata. Tuttavia, esiste uno scarto tra la percezione e i dati Istat sugli incidenti gravi, con la velocità eccessiva, la guida distratta e la mancata precedenza sulle strisce pedonali come cause principali.
Gli interventi per la moderazione del traffico
La maggioranza ritiene necessario modificare fisicamente le strade con dossi e rallentatori di velocità. Per lo spazio pubblico, le priorità includono l’ampliamento dei percorsi ciclabili, l’illuminazione migliorata e l’aumento degli spazi pedonali. Bologna Città 30 ha fornito importanti indicazioni sulla percezione della cittadinanza riguardo alla sicurezza stradale e al miglioramento dello spazio pubblico.
Le segnalazioni sui luoghi più pericolosi e quelli che necessitano di miglioramenti saranno fondamentali per orientare i futuri interventi del Comune e della Fondazione Innovazione Urbana. La comunicazione accurata e il focus sulle infrastrutture alternative al mezzo privato sono emersi come aspetti chiave per il successo e l’accettazione del progetto da parte della comunità.
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