Il tema della Città continua a essere all’ordine del giorno. Ieri 130 tecnici esperti di mobilità hanno scritto una lettera aperta al Ministro Salvini chiedendo di ritirare la direttiva contro le Città 30, oggi alle 12 davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti a Roma, a Porta Pia, è in programma un presidio delle associazioni per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile dal titolo “A 30 non si muore“, con la stessa richiesta di favorire – e non ostacolare – la diffusione delle Città 30 in tutta Italia.
Bologna Città 30: le risposte alle domande più frequenti
In queste settimane la Fondazione Innovazione Urbana prosegue il suo lavoro di supporto al Comune di Bologna nelle attività di informazione e ascolto del territorio sul progetto Bologna Città 30. In particolare sono state raccolte le domande con i dubbi più frequenti che stanno arrivando dalle persone. Sul sito bolognacitta30.it è disponibile in versione aggiornata la sezione delle FAQ dove è possibile leggere numerose domande e risposte suddivise per temi: sicurezza stradale, mobilità, trasporti pubblici, controlli e multe, inquinamento e rumore, spazio pubblico e altro ancora.
A titolo esemplificativo pubblichiamo 10 tra le domande più frequenti in merito a Bologna Città 30, con una sintesi delle risposte a cura degli esperti della mobilità del Comune di Bologna (la versione integrale è presente sul portale dedicato linkato in calce a questo elenco, ndr).
1. Ma a 30 km/h aumentano tempi di percorrenza, traffico, smog? Non basta far rispettare i 50 km/h? Non conta più la distrazione che la velocità? Il trasporto pubblico verrà migliorato?
Il limite di 30 km/h è stato introdotto per migliorare la sicurezza stradale, riducendo la probabilità e la gravità degli incidenti, specialmente per utenti vulnerabili come pedoni, ciclisti e motociclisti. Rispettare i 50 km/h non è sufficiente, poiché studi scientifici indicano che a 30 km/h si riducono significativamente gli incidenti e le lesioni gravi. La velocità più bassa aumenta anche le possibilità di evitare gli incidenti. Questo approccio è stato adottato in molte città internazionali con risultati positivi.
2. Sarà vero che a 30 all’ora diminuiscono quantità e gravità degli incidenti in città?
Sì, i dati dell’ISTAT indicano che la maggior parte degli incidenti stradali avviene nelle città, e la velocità è la prima causa di incidenti gravi e mortali. Riducendo la velocità a 30 km/h, si diminuisce sia la quantità che la gravità degli incidenti, proteggendo particolarmente utenti vulnerabili come pedoni e ciclisti.
3. Perché non mettere i 30 km/h solo vicino ai luoghi più sensibili (scuole, ospedali, ecc.)?
La stragrande parte delle strade urbane è potenzialmente un luogo sensibile, poiché nelle città le persone vivono, lavorano e svolgono molte attività. Anche strade apparentemente non sensibili spesso attraversano zone frequentate da utenti vulnerabili. Applicare i 30 km/h in modo esteso rende più sicure tutte le persone lungo il percorso, non solo nei pressi di specifici luoghi sensibili.
4. Allora a questo punto perché non i 20 o 10 km/h?
Il limite di 30 km/h è stato identificato a livello internazionale come la velocità standard giusta per le strade urbane. Velocità più basse possono essere applicate in situazioni specifiche di particolare pericolosità, ma 30 km/h è considerato un compromesso adeguato tra sicurezza stradale e necessità di mobilità.
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5. È vero che gli incidenti sono causati più dalla distrazione, che dalla velocità?
Sebbene la distrazione sia una causa comune di incidenti, la velocità è la terza causa degli incidenti nelle città, ma è la prima causa degli incidenti gravi e mortali. La velocità è un fattore determinante nella gravità degli incidenti e nel loro esito.
6. È vero che gli incidenti sono causati più dalla guida sotto effetto di alcol o droga, che dalla velocità?
Gli incidenti sono causati da una combinazione di fattori, ma la velocità è la prima causa degli incidenti gravi e mortali. La guida sotto effetto di alcol o droga è una causa significativa, ma la velocità è più influente sulla gravità degli incidenti.
7. Per la sicurezza non vanno prima messe a posto le strade?
La manutenzione delle strade è importante, ma secondo i dati della Polizia stradale, solo il 6,7% degli incidenti è dovuto al carente stato manutentivo delle strade. La maggior parte degli incidenti è causata dal comportamento umano, e la Città 30 è parte di un approccio olistico che comprende anche interventi sulla velocità e il comportamento degli utenti.
8. Per fare una Città 30 non bastano un’ordinanza e dei cartelli?
No, la Città 30 è un progetto completo che comprende regole di velocità, controlli, trasformazioni delle strade e spazio pubblico, oltre a campagne di comunicazione ed educazione. È un cambiamento culturale e fisico che coinvolge la comunità e promuove comportamenti più sicuri.
9. I tempi di percorrenza aumenteranno notevolmente?
In alcuni casi, i tempi di percorrenza potrebbero aumentare leggermente, ma l’obiettivo principale della Città 30 è la sicurezza stradale. I benefici in termini di riduzione degli incidenti e delle lesioni gravi superano di gran lunga gli eventuali incrementi dei tempi di percorrenza.
10. Ma il trasporto pubblico verrà migliorato?
La Città 30 è parte di una strategia più ampia per migliorare la mobilità urbana, che può includere anche miglioramenti al trasporto pubblico. Ridurre la dipendenza dall’uso dell’auto privata è un obiettivo comune nelle politiche di mobilità sostenibile.
Premetto che sono favorevole alla Città 30 e che non ho letto tutte le FAQ sul sito del Comune di Bologna, ma già scorrendo queste prima 10 non sono per niente soddisfatto, perchè quasi sempre si tratta di affermazioni generiche e – mi si passi il termine – “ideologiche”, poco adatte a convincere i dubbiosi e ancor più i contrari.
Ci vogliono dati, semplici, chiari, incontrovertibili, da ripetere fino allo sfinimento. L’unica che risponde abbastanza a questo criterio è la 7. Per esempio, a proposito dei tempi di percorrenza, vorrei vedere un calcolo su percorsi di differente lunghezza che mostri la differenza fra 50 e 30 km/h.
Idem per l’inquinamento: qualcuno si prenda la briga di calcolare se un’auto media emette più inquinanti marciando a 50 km/h in quinta col motore a bassissimo regime oppure a 30 in terza col motore a un regime più alto (la quarta a 30 km/h è quasi impossibile utilizzarla).
E cose così; è vero che la gente ragiona con la pancia (quando va bene) e questo i demagoghi lo sanno benissimo, ma “senza i dati sei solo l’ennesimo tizio con un’opinione”