Un raffinato articolo apparso sulla ‘Stampa’ del 20 febbraio tratta in modo particolarmente interessante e originale la questione degli ‘autovelox’, definendolo come ‘argomento divisivo’.
Da un lato ci sarebbero infatti gli “… automobilisti colpiti dall’occhio elettronico”, suggestivo riferimento a una sorta di nemesi dei guidatori-Ulisse verso lo Stato-Ciclope e, dall’altro i Comuni che “… fanno quadrare i loro bilanci grazie anche alle contravvenzioni sull’eccesso di velocità”, come l’indimenticabile “… un fiorino!” di Benigni e Troisi.
Desta solo una qualche perplessità il fatto che non siano citati altri soggetti coinvolti quali, giusto per fare un esempio banale, le vittime evitate degli incidenti stradali, ma questo è ovviamente un dettaglio privo di significato, figlio della nostra saccente pedanteria.
Con questa innovativa logica da ‘sillogismo amputato’ possiamo da oggi proficuamente affrontare anche altri temi ‘divisivi’, come quello dei dentisti che si riempiono le tasche e i pazienti che se le devono svuotare; che poi si tappi una carie e si torni a masticare senza urlare dal dolore, questo ovviamente non rileva…
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